di Laura Boccanera
I locali della movida chiedono aiuto alle forze dell’ordine. Dalla prossima settimana la vigilanza privata di fronte ai locali per evitare assembramenti. C’è una fondata preoccupazione da parte dei gestori dei locali più frequentati di Civitanova per la presenza senza controllo di assembramenti durante il fine settimana. Il rischio è ovviamente quello di dover tornare a chiudere le saracinesche in caso la situazione degeneri e diventi incontrollata.
Il fine settimana appena passato è stato il termometro per valutare la situazione e la “febbre” del sabato sera è elevata. Nel weekend ci sono stati momenti di assembramenti imponenti e fuori controllo, gente senza mascherina, promiscuità di bicchieri, giovanissimi (ma anche adulti) in gruppo e intere tavolate a cena e nel dopocena. Nonostante l’impegno profuso dai titolari nel distanziare tavoli e osservare alla lettera il protocollo la difficoltà di controllare e far rispettare le regole al di fuori del confine della propria attività è tangibile e così questo pomeriggio i gestori dei locali serali e dei ristoranti del centro di Civitanova si sono riuniti per tentare di trovare una soluzione. La situazione preoccupa perché si teme una stretta da parte dei governatori che porti di nuovo ad una chiusura che sarebbe in questa fase il colpo di grazia per l’economia delle attività e per la salvaguardia dei posti di lavoro. E i gestori non vogliono che l’indisciplinatezza di molti finisca per nuocere alle attività e al ritorno alla normalità di coloro che invece le regole le osservano.
La riunione di oggi pomeriggio che si è svolta in piazzetta Conchiglia è la conferma della volontà di far fronte comune per scongiurare la possibilità di incorrere in sanzioni e per lavorare in sicurezza e con serenità. «Abbiamo deciso di rivolgerci ad un’agenzia di vigilanza privata che dovrebbe intervenire a supporto dei vari locali per far rispettare le regole di distanziamento – scrivono in una nota i locali della movida notturna – sarà nostra premura recarci al più presto anche presso la caserma dei carabinieri e presso il commissariato di Civitanova, oltre che dal sindaco, per cercare utili consigli e collaborazioni. “Centriamo Notte”, gruppo ristorativo della già nota Associazione Centriamo si mette a disposizione per una costruttiva collaborazione sperando che il settore venga supportato anche dagli avventori, un supporto che inizia con il buonsenso e con il rispetto delle regole».
Prima movida della Fase 2 (Foto) «Migliaia di persone in strada Serve più rispetto delle distanze»
Io ieri sono stato a Civitanova. A me sembra che i locali non hanno cambiato proprio un bel niente. I tavoli sono messi esattamente come prima e senza nessun divisore e le tavolate sono consentite dai proprietari. Non ho mai sentito nessuno che occupa i tavoli senza il permesso o senza che il proprietario se ne accorga. Penso sia meglio fare prima un mea culpa e poi accusare la gente semplicemente di vivere.
Siamo maleducati e basta. Non riusciamo a capire........
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…ma no, ma cosa mi dite mai, ma veramente!? Tana libera tutti, si, era solo un gioco, si, il gioco della campana, si, a morto, purtroppo!! gv
TUTTI PAZZI….DA MORIRE…PER LA MOVIDA…
Per l’avv. Gattafoni. Non si può escludere che la ‘movida’ (il chiacchiericcio in movimento) sia una dipendenza come il fumo, la droga, l’alcol e l’azzardo.
Sarebbe ora di dare il giusto nome a questo caos che non è “movida” ma”SBALLO”visto che alla fin fine la gente “beve”e “fuma”!Il termine MOVIDA nasce dall’antifranchismo madrileno e aveva un senso di “rinascita”anche sociale dopo la dittatura,qui mi sembra più che altro un affossamento etico morale e personale!
Poloni, è giusto il riferimento al termine originale di Movida. Ma se ci pensi, il termine rinascita è perfettamente aderente alla fine del lockdown. Io non ne farei un dramma, se non che tanti pensano di rinascere ogni sera, come se fosse tutto finito, e questo non va bene. Soprattutto perchè non hanno ancora capito che nulla è come prima, e la “movida” dovrebbe essere indirizzata a trovare qualcosa da fare, oltre che a pensare a divertirsi.
che bello! così magari si impestano e vanno a riempire il Covid Hospital di Bertolaso…
”Il Governo Conte ha varato le sue misure draconiane perché ha intercettato i bisogni della maggior parte della popolazione italiana. Il bisogno di infantilizzazione, la spasmodica “caccia all’untore”, l’assoluta necessità di essere tranquillizzati circa le capacità di una sanità italiana pubblica che è la migliore del mondo, che non esclude nessuno e che non lascia indietro nessuno (una specie di allegoria della Divina Misericordia). Per questo in Italia abbiamo avuto (e gli strascichi sono ancora presenti) non un lock-down, ma una vera e propria Quaresima, secondo la più rigorosa precettistica cattolica. Tutto quanto in qualche modo evocasse la salute, il piacere, la gioia è stato severamente e aspramente represso. Nel frattempo, la nostra già gracile economia è stata messa definitivamente in ginocchio, e la bancarotta dello Stato si fa più vicina. Ma cosa importa: l’importante è che abbia funzionato la grande illusione, che ha permesso al Potere di preservare sé stesso. Con un problema, però: per poterti permettere un servizio sanitario decente, devi avere un’economia che tira. Se l’economia è in ginocchio, il sistema sanitario italiano (che non era il migliore del mondo neppure prima, ma certo neppure il peggiore) non ha davanti a sé prospettive di miglioramento. Anzi…”
Per Rapanelli. La Chiesa non gioisce se qualcuno soffre ma, invece, si adopera per aiutarlo.