Tra colazioni al bar e shopping
a Civitanova è subito pienone (FOTO)

PRIMO GIORNO di riaperture con tanta voglia di ricominciare. Bene nei bar, clienti già dalle sei del mattino. File davanti a qualche negozio d'abbigliamento e al Cuore Adriatico i negozi hanno rialzato le saracinesce, con stringenti protocolli sanitari. Diretta Facebook con evento musicale da Masterkey travel (Video)

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Le prime colazioni servite ai tavoli stamattina

 

di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)

Che fosse un lunedì diverso, il lunedì tanto atteso del ritorno alla normalità, lo si è capito già dalle campane che a dieci minuti alle 8 hanno annunciato l’imminente inizio della prima celebrazione eucaristica post emergenza. A Cristo Re questa mattina circa 25 fedeli hanno assistito alla funzione religiosa, la prima da quando tutte le messe erano state sospese, ad eccezione di quelle per i funerali che hanno ripreso lo scorso 4 maggio. Ma il ritorno alla normalità ha anche il profumo del caffè espresso seduti al tavolo. Civitanova è un formicaio per essere un lunedì mattina. Tantissime le attività del centro che hanno riaperto: parrucchieri, barbieri, estetiste, negozi di abbigliamento, profumerie, ristoranti e bar. E’ come il primo giorno di scuola: l’ansia di ricominciare e la difficoltà di adeguarsi ai cambiamenti.

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Elisa Vallorani della Ternana

Tra i bar La Ternana, a pochi passi dalla Chiesa di Cristo Re è stata la prima a riaprire alle 4,30. «Avevamo fatto una produzione minima di brioche perché non idea di come sarebbe andata – commenta Elisa Vallorani de La Ternana – e invece le abbiamo terminate prima del tempo. Qualche cliente ha iniziato ad arrivare già dalle 6 e poi dalle 9 c’è stato l’afflusso maggiore. Ovviamente non si possono neanche fare paragoni con l’epoca pre Covid, ogni confronto sarebbe fallimentare, però per essere il primo giorno non ci possiamo lamentare». Per allargare lo spazio a disposizione Caffè Maretto sotto Palazzo Sforzo ha ampliato il dehor esterno, arrivando fino alle soglie del portone di ingresso del Comune. Fuori la fila per chiedere i sussidi, a pochi metri i tavoli distanziati con le colazioni. «Ci siamo allargati all’esterno, dentro abbiamo creato dei percorsi di ingresso e di uscita. Ogni tavolo viene igienizzato dopo ogni cliente e tutto il personale indossa mascherine o visiere. Abbiamo privilegiato il servizio al tavolo ed è possibile anche effettuare il pagamento al tavolo così da limitare gli spostamenti – commenta Luca Leonardi di Caffè Maretto – i clienti? Al momento sono un po’ disorientati ma tutto sta ad abituarsi».

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Il negozio di Samuele Boccioni Land Art

Ma oggi è il primo giorno anche per i negozi di abbigliamento dopo due mesi di stop. Una ripartenza segnata già dalla fila delle prime clienti davanti alla porta di Sonia Romagnoli, un piccolo segnale di voglia di ricominciare ad uscire: «In realtà siamo venute proprio oggi perché immaginavamo che di lunedì sarebbe stato meno affollato e quindi non avremmo dovuto fare la fila – spiegano Ilaria Bufalini e Alice Torre di Civitanova – prima ogni fine settimana eravamo qui, ci è mancata questa abitudine». «Ho aperto alle 10 – spiega la titolare Sonia Romagnoli – fuori abbiamo messo un cartello per spiegare come bisogna entrare e per la prova facciamo indossare i capi muniti di mascherina e con le mani disinfettate con la soluzione alcolica messa a disposizione. Ho appena aperto, non so dire come andrà, al momento rivedere le clienti mi rincuora». Quello dell’abbigliamento è un settore che ha dovuto osservare due mesi di blocco totale, rispetto a bar o ristoranti che, anche se a funzioni ridotte, hanno potuto contare sull’asporto o sulle consegne a domicilio e le incognite sono molte come spiega Samuele Boccioni di

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Samuele Boccioni di Land art

Land art: «Oggi siamo aperti e stiamo terminando di predisporre la cartellonistica con gli adesivi. Abbiamo i guanti grazie ad un ordine fatto addirittura a febbraio e stiamo organizzando un percorso all’interno del locale. Ma il vero problema non è ricominciare con i dispositivi e con le norme previste. Il problema è che si è parlato tanto di parrucchieri e centri estetici, ma pochissimo delle problematiche del settore abbigliamento che a differenza di bar e ristoranti è stagionale. In pratica noi abbiamo acquistato a gennaio e febbraio i capi per la primavera e oggi alla riapertura è impensabile vendere prodotti che sarebbero andati bene per marzo e aprile, per le cerimonie, per Pasqua. Ho il magazzino pieno di cappottini, chi li comprerà più? E in più senza aver avuto incassi ci troviamo a dover fare investimenti e acquisti per l’estivo. Sono soldi persi, al massimo facendo sconti riusciremo a recuperare un quarto dell’investimento fatto a febbraio. I problemi per i mancati incassi e per i dipendenti li hanno avuti tutti i commercianti, ma questa criticità propria dell’abbigliamento è passata totalmente sotto silenzio».

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Giulia Gamberini direttrice del Cuore Adriatico

E se i negozi del centro piano piano cominciano a ripopolarsi, anche il Cuore Adriatico riaccende le luci in galleria. Per due mesi il vuoto delle corsie su cui si affacciano i negozi dava una sensazione di angosciante vuoto, da questa mattina quasi tutte le attività sono ripartite. «Ripartiamo e questa è la cosa importante – commenta la direttrice Giulia Gamberini – però lo facciamo per step perché la sicurezza dei nostri operatori e dei clienti è più importante per cui abbiamo previsto diverse novità». Anzitutto gli accessi: su 13 ingressi solo 3 sono stati aperti. Rimane chiuso infatti il parcheggio sotterraneo con tutti gli ascensori di accesso e sono operativi gli ingressi sul lato frontale e su quello sud. Si entra dall’ingresso principale e si esce dal lato che dà verso Obi. Aperto in entrata ed uscita il piano superiore. «Una misura di prevenzione perché non potevamo garantire la sanificazione di tutti gli ascensori ad ogni passaggio – continua la Gamberini – in più abbiamo predisposto il personale all’ingresso per agevolare e dare istruzioni su uso di mascherine e dispositivi di protezione, uso del gel altre misure di distanziamento. All’interno ogni singolo operatore ha sistemato cartellonistica e protocolli di sicurezza. E in più per la prima settimana il centro sarà aperto dalle 8 alle 20 fino al 24 maggio, poi la prossima settimana vedremo. E’ una scelta di cautela per fornire un ambiente sicuro. Una cosa che ho notato e che mi ha fatto molto piacere è stata vedere anche da parte dei proprietari dei punti vendita attenzione per il personale con una organizzazione dei turni che tiene conto della sicurezza del personale, evitando la promiscuità dei turni fra più persone, ma alternando sempre le stesse persone nei vari turni. Non abbiamo ancora dati sull’affluenza. In un sabato qualsiasi di questo periodo di blocco, con aperti solo alcuni servizi e l’ipermercato abbiamo avuto un giro di circa 4000 presenze. Stiamo crescendo, ma non abbiamo fretta, riprendiamo piano piano». Tra i negozi che rimangono chiusi all’interno dell’ipermercato alcuni bar e il popolare ristorante sushi Mishi Mishi, famoso per il buffet all you can eat, al momento però vietato. Infine c’è anche chi ha ricominciato con un inno all’ottimismo e alla positività e a suon di musica. Curiosa l’iniziativa dell’agenzia di viaggio Masterkey travel che per l’occasione ha voluto trasformare l’ingresso in negozio in una festa (senza assembramenti). Con una diretta su Facebook e su Instagram la titolare Dania Battistelli ha cambiato abito indossando le vesti di cantante e insieme ad Ettore e Piero dei Talk Radio ha cantato per un’ora una scaletta fatta di canzoni dedicate al viaggio. «Abbiamo voluto iniziare con Ettore e Piero perché pensiamo che valga la pena festeggiare questa giornata. Buona ripartenza a tutti». Gran finale con “Volare” di Modugno, auspicio e speranza di un ritorno alla normalità.

Il D-day di parrucchieri ed estetiste «Non vedevamo l’ora di riaprire E’ come il primo giorno di scuola»

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Ilaria Bufarini e Alice Torre

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Fila davanti al negozio Sonia Romagnoli

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