di Francesca Marsili
Alle prese con delle insolite vacanze 2020 oramai alle porte, il cicloturismo potrebbe essere la chiave per la ripresa del turismo marchigiano nella fase di convivenza con il virus. Oltre ad assicurare un naturale distanziamento sociale permette, in sella alle due ruote, di assaporare un paesaggio sempre diverso in un reticolato di strade tutte da riscoprire. Pedalare con lentezza, dall’azzurro del Mar Adriatico ai Monti Sibillini, salendo dolcemente colline imbiondite dal grano e attraversando piccoli borghi arroccati patrimonio di arte e cultura: questo l o scenario di un’estate che potrebbe segnare una svolta fondamentale per i nostri territori. Una ricetta semplice che avevamo quasi dimenticato. Secondo un recente rapporto elaborato da Isnart-Unioncamere e Legambiente, il cicloturismo rappresenta una delle possibilità di vacanza più in linea con le misure adottate per contenere la pandemia di Coronavirus poiché esprime caratteri di sicurezza, salute, distanziamento e mete a corto raggio, ed è un candidato d’eccellenza alle esigenze di una “nuova normalità” per il superamento dell’emergenza sanitaria sostenendo la bellezza dei nostri territori. E se un campione del ciclismo come Vincenzo Nibali, ha definito le Marche “Il paradiso del biking”, tra incentivi per l’acquisto di biciclette e bonus vacanza da spendere nel territorio nazionale previsti nel decreto Rilancio varato dal governo, la nostra regione ha tutte le carte in regola per attrarre gli appassionati del viaggiare a pedali. «In questi ultimi giorni è ritornato in auge il turismo di prossimità, tante prenotazioni sono arrivate dall’Umbria, dal Lazio e dall’Emilia Romagna per dei cycling short nei fine settimana. Altre dagli stessi marchigiani per escursioni giornaliere. L’impasse iniziale dovuta all’incertezza legata all’andamento epidemiologico ha ora ceduto il passo ad un ritorno alla normalità con una nuova positività – spiega il civitanovese Mauro Fumagalli founder del progetto Marchebikelife nato nel 2014 con lo scopo di far scoprire la regione attraverso la bicicletta – Abbiamo disegnato degli itinerari da scaricare e seguire con un qrcode adatti a tutta la famiglia, per tutte le gambe, dove anche i bambini possono partecipare perché partiamo dal presupposto che il cicloturismo non è solo per supercampioni con bici spaziali ma aperto a tutti, anche a chi a causa del lavoro non ha il tempo durante l’anno di salire in sella per allenarsi».
Laghi azzurri, gole spettacolari, balconi naturali, spiagge accoglienti, cascate limpide, eremi solitari e suggestive fortezze medievali; le Marche si rivelano la regione perfetta per essere pedalata, oggi ancora di più. «Viaggiando a 10 km orari, l’occhio riesce a catturare dettagli impossibili da cogliere in auto. Non ci sono solo le grandi città ad offrire bellezza, ci sono paesini nel nostri territori che regalano sorprese architettoniche e paesaggistiche incredibili e la bici è il modo migliore per raggiungerli – commenta Fumagalli che delle Marche e le sue bellezze se n’è innamorato diversi anni fa al punto di farne la sua la sua regione trasferendosi dalla provincia di Monza e Brianza – Ho sempre creduto nelle potenzialità del cicloturismo al punto di investirci. Questo territorio è assolutamente ciclabile e sembra proprio che il tempo ci abbia dato ragione. La bicicletta è il modo migliore per raggiungere anche quei luoghi che hanno sofferto per le ferite del terremoto e che grazie al cicloturismo possono ritornare ad avere un futuro rilanciando il territorio. Il sisma c’è stato, la terra ogni tanto torna a tremare, bisogna convivere con questo, ma ricostruire si può e con la due ruote lo si può fare».
Tanti gli itinerari possibili nelle Marche, all’insegna dell’arte, della cultura, della spiritualità e soprattutto della natura. Come quello nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini per godere di bellissimi sentieri autorizzati al passaggio delle bici, pernottando nei rifugi così da percorrere il grande anello dei Sibillini. Oppure un viaggio tra mare e collina, tra storia e tradizioni, tra borghi antichi come quello di Lapedona, Moresco con il suo bel Castello e le strette vie fino a raggiungere Monterubbiano. E poi la visita Città di Fermo a Cascinare – Casette d’Ete con una piccola deviazione per visitare la prima chiesa romanica, l’abbazia di Fiastra di origine romano-gotica che rappresenta il più importante edificio monastico delle Marche, la chiesa di San Claudio, una delle più antiche della regione, situata nell’area archeologica della città romana di Pausulae. Ma tappe anche al nord nei giorni a seguire fino a Porto Potenza Picena, Porto Recanati, costeggiando il mare fino al Conero con le spiagge di Numana, Marcelli, Sirolo da dove inizia una dolce e costante salita sul Monte Conero.
E poi Castelfidardo, la basilica di Loreto, Jesi, Castelbellino, le cantine vinicole per una sosta all’ombra delle botti e delle barricaie per finire a Grottammare, al Borgo Antico di Offida e alla bella ed aristocratica Ascoli Piceno con il suo centro storico e la sua piazza indimenticabile. Alla base delle iniziative di Marchebikelife c’è l’obbiettivo di raccontare che le Marche sono da godere e da pedalare, accompagnando ciclisti per quelle strade oramai abbandonate dal traffico pesante che conducono a mete di straordinaria bellezza attraversando panorami unici.
«Le numerose prenotazioni che stanno pervenendo ci pongono nella condizione di poter assumere cicloaccompagnatori per guidare le nostre escursioni – sottolinea l’ideatore del laboratorio di ciclo viaggi – grazie alla regione Marche che l’anno scorso, attraverso un a serie di corsi di 400 ore aperti ai disoccupati, ha formato questa nuova figura professionale, oggi siamo in grado di poterne assumere alcuni ed inserirli nel nostro organico per la stagione 2020». Un aspetto strategico del cicloturismo è la destagionalizzazione, perché capace di estendersi anche al periodo primaverile e autunnale. Un potenziale enorme quindi quello della mobilità in bicicletta,che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’immediato futuro, un effetto volano sul comparto turistico locale in considerazione del contesto paesaggistico e culturale marchigiano. In merito al bonus bici che prevede un rimborso pari al 60 % fino ad un massimo di 500 euro, per l’acquisto di una bicicletta nuova o usata anche con pedalata assistita ma con la limitazione che i richiedenti devono essere residenti in comuni con più di 50mila abitanti, Mauro Fumagalli non è affatto d’accordo: «Bene ma non benissimo, tutti devono avere la possibilità di poter usufruire di questo incentivo perché pedale è un beneficio per chiunque. Abbiamo firmato un documento con la Fiab nazionale (federazione italiana ambiente e bicicletta) per richiedere al governo l’estensione della platea. In questi giorni c’è un boom di richieste per l’acquisto del mezzo ma molti sono esclusi e per ovviare a questo problema abbiamo inserito nei nostri pacchetti la possibilità del noleggio bike anche elettriche, per permettere ai meno esperti di affrontare in agilità anche i percorsi più difficili – e conclude – Da questa terribile batosta che il Coronavirus ci ha inferto, ci aspettiamo una maggiore sensibilità verso una vacanza salutare e soprattutto ecologica, poco impattante sull’ambiente».
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