Da sinistra: gli avvocati Francesco Mantella, Giuseppe Bommarito, Federico Valori, Jacopo Severo Bartolomei
di Gianluca Ginella
«Siamo pronti a preparare un esposto alla Corte dei conti e uno in procura per il Covid center di Civitanova, intanto abbiamo inviato una diffida alla Regione chiedendo che torni sui suoi passi e annulli la delibera. Vedremo quale sarà la risposta e agiremo di conseguenza». L’avvocato Federico Valori sintetizza così le istanze mosse da alcuni residenti di Civitanova che hanno sottoscritto una raccolta firme («sin qui un migliaio») contro la realizzazione della struttura. Primo firmatario è Ivo Costamagna, ex presidente del consiglio comunale di Civitanova, e Valori, insieme agli avvocati Giuseppe Bommarito, Francesco Mantella e Jacopo Severo Bartolomei, sono legali dello stesso Costamagna, di Carlo Alberto Centioni, ex presidente delle farmacie di Civitanova, di Giovanna Capodarca (comitato Pro ospedali pubblici), di Paola Macerata, di Amedeo Regini (presidente dell’associazione Cittàverde di Civitanova) che hanno presentato una diffida alla Regione per chiedere un ripensamento sul Covid Center. La struttura è ormai ultimata, il progetto è stato assegnato dalla Regione all’ex presidente della Protezione civile Guido Bertolaso che ha coinvolto per l’esecuzione dei lavori l’Ordine di Malta.
«Secondo noi quest’opera è completamente inutile, uno spreco di soldi senza pari, uno spreco anche di competenze – dice l’avvocato Bommarito -. E’ folle realizzare un centro di terapia intensiva al di fuori di una struttura esistente. Inoltre secondo noi è pericoloso dove è stata collocata: è una zona molto trafficata, ci sono decine di esercizi commerciali, parcheggi: il rischio epidemiologico è notevolissimo». Bommarito aggiunge che l’area era stata prevista nel momento del picco ma visto che poi pochi giorni dopo c’era stata una discesa dei contagi «c’era tutto il tempo per studiare qualcosa di alternativo per dotare le Marche di più posti letto. Perché è indubbio che ce ne sia necessità ma nessuno ma nessuna Regione, a parte la Lombardia con Milano li ha messi in capannoni o fiere. A Milano almeno c’era una giustificazione: il progetto è partito nel momento del maggior dramma dell’epidemia ed è stato fatto in dieci giorni. I fatti poi hanno mostrato che la scelta era infelice, questo doveva farci dire di non farlo, si è seguita una strada assurda. Sì è dilapidato un patrimonio e inoltre c’è pure il limite del personale che dovrà lavorarci: vorrei sapere come potrà essere gestito un reparto che richiede decine di medici e centinaia di infermieri, è folle da ogni punto di vista».
E ancora, aggiunge Bommarito: «Come avvocati abbiamo evidenziato profili importanti di illegittimità. Per primo quello urbanistico: un conto è realizzare una struttura temporanea in una fase emergenziale, ed era consentito col decreto Cura Italia, un altro una struttura permanente e non più emergenziale, come si dimostra essere il Covid center. Per fare un’opera del genere serve un iter preciso: dal cambio di destinazione d’uso al passaggio in consiglio comunale. Qui è tutto irregolare. La Regione poi ha eluso la normativa che per opere di quel livello si deve fare ricorso a gare di appalto europee». L’avvocato Federico Valori si concentra innanzitutto sui soldi: «E’ una colossale sciocchezza dire che non si siano spesi soldi pubblici per realizzare la struttura. Sono soldi donati da enti privati, come Banca d’Italia. Enti privati che donano somme di denaro alla Regione: quelli diventano soldi pubblici. E i soldi pubblici devono essere spesi secondo regole precise di contabilità e le opere pubbliche vanno realizzate scegliendo il soggetto attuatore con gare d’appalto. Invece tutto quanto è stato fatto sulla base del decreto Cura Italia, articolo 4, primo comma. Che dice che per emergenze fino al 31 luglio dà la possibilità di realizzare opere senza rispetto delle normative per le opere pubbliche, ma non c’è una parola che dica che si esenta dal rispetto delle norme sugli appalti. Non autorizza alcun ente pubblico a farsi beffe di questa normativa. È stata una violazione delle regole da parte di una pletora di personaggi pubblici e di imprese. Qui alcune imprese sono state preferite ad altre per la realizzazione della struttura. È scandaloso. Solo la limitazione sostanziale delle libertà politiche ha consentito di fare un uso totalmente abusivo di denari pubblici».
Valori continua dicendo che «si è deciso da parte della Regione di realizzare una struttura temporanea coperta da questa norma fino al 31 luglio. Ma già da lì a pochi giorni si erano resi conto che l’opera sarebbe stata inutile e intempestiva». Insomma la decisione è stata di diffidare «la Regione a tornare indietro sui propri passi e dichiarare la nullità di tutti gli atti, altrimenti, presenteremo esposti alla Corte dei conti e alla procura». Secondo i legali «i soggetti pubblici e le aziende private impegnati nella costruzione del centro ospedaliero di Civitanova – si legge nel documento di diffida – hanno realizzato una grave e plurima violazione di legge non già allo scopo di garantire assistenza e cura contro il Covid 19 ma allo scopo di realizzare una struttura sanitaria generica e duratura non prevista in alcun piano dell’Asur, in contrasto con inequivoche previsioni del piano regolatore generale vigente e quindi, allo stato, destinata ad essere condotta da soggeti privati».
E ancora, dicono i legali, quanto accaduto «integra l’elemento oggettivo dell’abuso d’ufficio, perché falsamente affermando di voler realizzare una struttura temporanea, si deliberava la realizzazione di una strutta sanitaria permanente in spregio e in violazione delle norme urbanisiche che vietano in modo tassativo la collocazione di strutture in aree commerciali e addirittura in area destinata a impianti e attrezzature sportive, violando altresì le norme poste a disciplina degli appalti pubblici», questo, proseguono i legali «allo scopo di favorire le imprese che hanno realizzato l’opera». Valori ancora sull’opera: «È la più costosa d’Italia, un posto letto costa 140mila euro. Inoltre risulta che siano stati versati sul conto indicato dalla Regione, 8 milioni di euro.
Ne mancherebbero 3 o 4 circa dei 12 previsti. Chi metterà la differenza? Poi nella delibera regionale si dice che non si spenderà un euro di soldi pubblici. Ma nella delibera si legge anche che sono a carico della Regione e dell’Asur le spese correnti e quelle del personale». «Più di mille persone hanno firmato perché sono contrari al Covid hospital – dice l’avvocato Mantella -. A Civitanova si potevano ubicare altrove quei posti letto o in altre zone delle Marche. Una scelta fatta senza alcun passaggio collegiale, nessuna discussione in Consiglio comunale, si è deciso nottetempo di fare questa struttura dalla Regione e oggi ci troviamo con un centro che non sarà d’aiuto a questa emergenza ma diretto ad altre finalità sanitarie». Mantella aggiunge che «sta nascendo un comitato No covid, lo stanno costituendo Costamagna, Centioni, Capodarca, Regini. Se tutti dicono che questo centro non funziona, perché non ci si ferma e si ripensa alle scelte fatte? E si blocca il dispendio inutile di denaro? All’inizio l’opera poteva anche essere in qualche modo giustificata, durante la fase di emergenza, ma ora perché mai i pazienti in via di guarigione dovrebbero essere traferiti lì per il taglio del nastro?».
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C’è molto da scrivere su questo disastro, economico, ambientale….è inutile….vi invito a soffermarvi sulla intelligenza? capacità? di questi politici.
Le possibilità sono solo due….
incapacità, quindi via, sono dannosi;
corruzione?, non solo via, cancellati definitivamente dalla possibilità di fare ancora politica, con restituzione dei denari bruciati per il nulla.
Un monito anche ai donatori senza pretendere trasparenza e regole rispettate, poi magari gridate allo scandalo per molto meno.
Costamagna che con ben 15 delegati su 26 hanno deciso a Porto Recanati all’ultima riunione dell’Internazionale Socialista de noantri, che Ceriscioli e lo scrivevano pure per l’atto solenne che ne derivava, non era riproponibile per riguidare la Regione, abbia qualcosa in mente, qualcosa di terribile se dovesse diventare pubblico e che non so chi potrebbe difenderci da una simile eventualità? A pensarci bene, accusato da un commentatore, poco tempo fa di aver lasciato la politica, lui rispose di non averla mai lasciata da sola, continuando a seguirne le mosse, forse rischiando pure una denuncia per stalker. La presenza di un avvocato continuamente al suo fianco e non metaforicamente, lo lascerebbero pensare o almeno lo renderebbe più misterioso con quell’aria di sospetto che in fondo non dovrebbe fargli né caldo e né freddo visto che ha passato la vita a testimoniare dal banco degli imputati a tutti i processi da cui è stato assolto. Ma comunque, seppur con Corvatta presenziava, e tutti ricordiamo quel triste periodo prima del baratro totale, finendo in non si sa quali mani ( politicamente parlando a Civitanova nessuno sa quale sia l’orientamento ideologico, ideologico forse e termine che pretende troppo, diciamo il colore predominante) poi continuava sulla stessa linea adottata da tempo ossia quello di osservatore o meglio dire comparsa ma solo nei suoi film che non raggiungevano il pubblico semplicemente per mancanza di essa platea. Comunque tornando al tipo e dopo questa brevissima premessa e una breve cronistoria ( buffo perché effettivamente la storia politica del Costamagna per quanto possa sembrare lunga è di una sconcertante brevità, tanto fumo, niente arrosto se non lui sempre sulla graticola ma credo nella più completa indifferenza dei non addetti ai lavori, quelli che fanno sudare a chi li fa), comincio a pensare che dietro ci sia qualcosa che nessuno dice anche perché nessuno sa, oltre lui e se non si fidasse di alcuno, sarebbe il solo a custodire questo segreto, oramai troppo grande da contenere nel suo pur immenso cuore socialista di vecchia stoffa e che anche come numero di seguaci…..va beh è un’altra storia sennò ritorna fuori il solito Nencini e ritornando al petto oramai gonfio e incapace di contenere la gioia di gridare al mondo: “ Io, Costamagna, sarò il prossimo candidato, socialista per di più, e forse ci sarà da spiegarlo ai più giovani che significa, ad assumere nel pieno delle mie facoltà il nuovo governatorato marchigiano”. Oh, ed ecco spiegato il perché, ancora prima di tutti i virologi di Civitanova e Macerata, qualcuno anche avvocato e alla perenne ricerca di poter confermare una propria tesi e non da solo visto che Costamagna è riuscito a formare una lista di firmatari, oltre mille che la pensano come lui. Non c’era mai riuscito in tutta la sua carriera politica, fatto salvo quando divenne il più giovane sindaco d’Italia e assessore regionale nel paleolitico, forse ora sarà il più vecchio governatore dello stato, con tanti appoggi fuorviati da tante chiacchiere, ritornelli, prove, contro prove, illustri personalità a favore di una certa argomentazione, centinaia magari contrari a detto tema ma che non sono di certo stati disturbati per un loro parere. Tutta la sanità marchigiana che urla contro questo covid fiera, finora solo un medico l’ho sentito d’accordo e non so se oggi dovrebbe già essere in pensione, insieme ad associazioni e gruppi vari, tutti sulle barricate ed ognuno che grida allo scandalo. Bene, non perdete tempo, adesso che sappiamo che dietro c’è chi paga e che forse non si tratta solamente di una lotta privata contro la corruzione umana compresa quella del tradimento di Giuda, non indugiate, andate subito alla Corte dei Conti, alla Procura, a parlarne nei bar perché è importante sentire il popolo, fra pochi giorni aprono, ma andateci ad una certa ora che così ne trovate di più che saranno d’accordo anche senza sapere perché, in fondo come la maggior parte dei firmatari che non hanno saputo dire di no dopo spiegazioni che se avessero letto l’articolo avrebbero firmato con il fuoco e tutti pronti alla pugna per riportare l’ordine tanto rimescolato dai poveri donatori che fra poco si troveranno in Tribunale accusati di “Incauta donazione”. Ma chissà dove sta l’osceno più volte reclamato nel dipingere questa costruzione che mette in mostra tutti i reati amministrativi possibili per una sola opera. Certo, da avvocati, l’ultima cosa che rimane da fare è anche la prima e l’unica: “ Fare per l’appunto gli avvocati che bisogna pur mangiare”.
Per la serie “Arrendetevi, siete circondati” ? 🙂
Ma a che serve la diffida, a questo punto ? Non sarà il caso di dare corso agli esposti ? Accelerare la questione per un definitivo chiarimento. Io a settembre, in piena campagna elettorale, non vorrei trovarmi con sto cappero di ospedale usato come clava… da chiunque la usi in maniera impropria. 😉
Sarebbe bene sapere se in questi casi Corte dei Conti e Procura agiscono d’ufficio o su querela di parte.
……e siccome siamo in Italia, alcuni hanno fatto la proposta dello scudo penale, basta leggere l’articolo sopra e si vede a chi servirebbe lo scudo penale. Non si prenda la scusa di proteggere i Medici e gli Infermieri. Volete fare lo scudo penale? lo si faccia SOLO per Medici ed Infermieri. Per Politici e Dirigenti, NIENTE scudo, anzi, esposto immediato a Procura e Corte dei Conti, senza neanche la diffida.
In realtà la questione, dal punto di vista della gestione del denaro pubblico, è molto più grave di quello che appare. La Banca d’Italia, non è un ente privato come erroneamente detto nell’articolo. Come da statuto https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/funzioni-governance/disposizioni-generali/statuto.pdf è a tutti gli effetti un ente pubblico Nazionale ed Europeo, tant’è che lo statuto deve essere approvato dal Presidente della Repubblica con apposito DPR. Il fatto che nella formazione del suo capitale vi concorrano soggetti privati, non ne determina automaticamente la natura privatistica delle somme che eroga a chicchessia ne, tantomeno può alterarne la sua forma giuridica e l’oggetto statutario, il quale pone dei precisi paletti a tutta la compagine privata che partecipa alla formazione del suo capitale. In tale contesto, come si è letto nei precedenti articoli e mai smentiti, non si comprende come avrebbe potuto la Banca d’Italia donare 5 milioni di euro ad uno stato straniero, poichè l’Orine di Malta questo è, per la realizzazione di un’opera pubblica di cui si dovrebbe far carico lo Stato Italiano.
Sig. Bufalini, nell’articolino https://tuttoggi.info/da-bankitalia-55-milioni-per-lemergenza-coronavirus/565727/ si legge : Le risorse provengono dal fondo per le attivita’ di beneficenza e le iniziative di interesse pubblico, le cui disponibilita’ sono stabilite annualmente dal Consiglio superiore dell’Istituto avvalendosi di una facolta’ espressamente riconosciuta dallo Statuto. A questo punto mi chiedo se la Banca d’Italia li dà a me, che ne ho fatto richiesta perché bisognoso per il mio tenore di vita squilibratosi causa ingenti somme perse alle corse dei cavalli, sono soldi di cui io poi dispongo in base alle motivazioni ,comunque chiaramente private e li uso di conseguenza, mentre se li dà alla Regione come sembra sia successo più che ai maltesi e mettiamoci pure loro in prima persona, diventerebbero pubblici per cui ogni spostamento d’euro, si deve ricorrere ad appalto pubblico? Così come poi espresso dall’avv. Valori. Spero di essere stato chiaro. Concludo dicendo che sono perfettamente d’accordo con R. Concetti ed il suo comm. n. 3
A Sauro Micucci che non conosco ma che, per l’ennesima volta, tenta di insultarmi a livello personale partendo da delle sue affermazioni completamente FALSE, avrei voglia di limitarmi, considerando il suo scritto frutto di un temporaneo(?) delirio e/o di un goffo tentativo di assurgere alla dignità di Satira, a rispondere con un gesto che si affermò nello stesso periodo, IL MEDIOEVO, in cui si costruirono i LAZZARETTI, e cioè una prolungata e sonora… PERNACCHIA!!
Le sofferenze di ogni tipo che le ASSOLUZIONI NEI PROCESSI per la mia attività politica (Micucci liquida questo fatto come una banalità senza interesse) hanno, però, fatto patire, prima che a me, alla mia famiglia ed anche ad una gloriosa comunità politica come quella SOCIALISTA, non me lo consentono. Intanto colgo l’occasione per invitarlo sia, considerando ciò che ha scritto, a dare lui… “corso immediato agli esposti” e sia per chiedergli di… “USCIRE DAL BLOG” e venire a ripetere le sue falsità e calunnie di persona, in occasione della presentazione del libro che sto, finalmente, concludendo di scrivere. Questo gli eviterebbe, tra l’altro, di recarsi, come lui stesso afferma, all’Ippodromo per fare davvero… “tanto fumo e niente arrosto” con i… cavalli! Intanto, naturalmente, visto che ne sarei circondato e sarebbe praticamente l’occupazione principale della mia vita, ho chiesto davvero a degli avvocati di verificare la sussistenza, nello scritto di Sauro Micucci, di elementi di diffamazione e/o calunnia e, nel caso, di procedere in tutte le sedi con la più ampia facoltà di prova. Così magari Micucci la smetterà di continuare a recitare il ruolo che si è attribuito da solo e che esercita, contro questo e quello, seguendo soltanto le sue personali simpatie e mai la verità dei fatti. Insomma una sorta di “novello ed improbabile” (…andrebbe a… cavallo) CATONE IL CENSORE! Il vecchio PIETRO NENNI (io per sua informazione ho ancora 59 anni) ci insegnava, vale per me e per tutti, che… “IL MORALISMO URLATO È L’ULTIMA SPIAGGIA DEGLI IMBROGLIONI!”
Sì, Costamagna, tutto bello quello che dici però mi sa che stavolta perdi solo tempo. Moralismo urlato? Non mi interessa nemmeno quello sottovoce, figurati n’po’. Leggi meglio quello che scrivo e se ti ritieni offeso credo sia un tuo problema, forse dovuto agli attacchi che continuamente ti hanno tormentato come dici tu da “politico” e che ti avranno lasciato sofferente a qualsiasi critica . Socialismo? Lascia perdere? Non è che ci si diventa citando Nenni o Turati. Comunque per stringere, una cosa mi interessava e tu mi parli di libri. Cos’é un romanzo? “Chi paga gli avvocati?” Il mio non è assolutamente un attacco alla tua persona, ti piacerebbe ma non è. Solo curiosità perché non credo assolutamente che la tua battaglia contro il covid fiera sia frutto della tua sensibilità, sostantivo intercambiabile con quello che preferisci. Costamagna non si risponde attaccando con sproloqui insensati ma rispondendo a semplici domande se ti vengono fatte e se hai voglia di rispondere. ” Chi paga gli avvocati”. Ah, l’avevo già chiesto. Scusa non sono un giovanottone cinquantanovenne, eterna promessa sempre in cerca di visibilità. Ah, dovrei venire a ripeterti le mie falsità. Quando le scriverò, perché non dovrei venire?
Visto che non è concessa replica, provo con questo appunto.
Costamagna, avrei potuto replicare al tuo post, riga per riga con annotazioni ai lati. Tranne però per quella pernacchia che a me siccome non sono mai state rivolte, non sono un intenditore come magari qualcuno che qualche migliaio nella sua lunga vita di “politico professionista” avrà accumulato. Ma mi basta una semplice descrizione del soggetto con un semplice articolo che la dice lunga, molto lunga.
8 lug 2018 – Civitanova (Macerata), 8 luglio 2018 – Era finito sotto processo con l’accusa di avere minacciato l’ex presidente del Consiglio comunale,
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L’avvocato difensore xxx ha invece sottolineneato che dal certificato medico del pronto soccorso non risultava neppure un livido, sebbene xxxx avesse detto di essere stato picchiato per sei minuti, e che i testi avevano parlato soltanto di un litigio molto volgare tra i due. In base a quanto emerso dunque nel corso del processo, alla fine il giudice xxxxx ha assolto l’imputato.
Il nuovo ponte di Genova è nato in barba a tutte le regole,ma per rispetto dei morti e del fatto che sia utile nessuno si è sentito in dovere di protestare.Qui il problema è:c’era o non c’era bisogno di questa struttura?