Angelo Sciapichetti, Luca Ceriscioli e Guido Bertolaso fanno il loro ingresso nel Covid center appena completato
«Smentita direttamente dal viceministro Sileri l’affermazione secondo cui il reparto di terapie intensive alla Fiera di Civitanova (analogo, sia pure in misura ridotta, a quello della Fiera di Milano) risponderebbe ad indicazioni del ministero». E’ quanto dichiara il senatore fabrianese del Movimento 5 stelle Sergio Romagnoli dopo la riunione online del gruppo “Marche e Salute” organizzata in vista dell’apertura del Covid center alla fiera di Civitanova (leggi l’articolo) a cui hanno partecipato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri e il senatore Rino Marinello.
Sergio Romagnoli
«Sileri – ha aggiunto Romagnoli – ha infatti specificato che la nuova realizzazione di strutture per le terapie intensive non dovrebbe essere completamente avulsa da un ospedale ma posta o all’interno di una struttura ospedaliera oppure separata da essa ma in prossimità, per garantire la multidisciplinarità». A questo proposito il senatore pentastellato consegnerà al ciceministro una lettera con le segnalazioni avute dalla cittadinanza e dal gruppo “Marche e Salute” riguardo le contrarietà e le forti criticità relative al Covid center di Civitanova e all’attuale gestione dell’emergenza nelle Marche, «le cui priorità – aggiunge Romagnoli – dovrebbero essere: la riorganizzazione dei servizi territoriali, ad esempio delle Usca, che nella nostra regione dovrebbero essere 30 e dovrebbero effettuare i tamponi; la mappatura delle strutture edilizie utilizzabili negli ospedali esistenti e l’analisi costi benefici per decidere dove realizzare uno o più reparti covid/infettivi permanenti, come effettivamente raccomandato dal ministero».
Manca l'umiltà di ammettere l'errore della chiusura e del ridimensionamento delle varie strutture pubbliche e rimettere mano dove si può fare, ci sono piani vuoti in ospedali nuovi, rivedere gli ospedali di comunità, riaumentare i posti letto, assumere più personale, ma ribadisco serve l'umiltà di ammettere che ha o hanno sbagliato, ma non accadrà mai e vai con questo obbrobrio, pagato con donazioni (dicono) e il personale chi lo paga?
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E allora adesso come la mettiamo ? Perche’ non hanno dato ascolto ai suggerimenti e direttive del Ministro ?
La sanita oltre che pubblica deve ritornare nazionale, il covid ha messo il luce quello che da tempo molti cittadini organizzati in comitati stanno dando battaglia a politici che stanno agevolando vistosamente il privato…..il covid dice il contrario.