Procedono i lavori alla Fiera di Civitanova
di Luca Patrassi
“Epidemia Covid-19: piano di riorganizzazione delle attività di ricovero ed ambulatoriali presso le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate del sistema sanitario regionale”: oggi la giunta regionale, guidata dal governatore Luca Ceriscioli, ha approvato la delibera che, con il titolo appena citato, disciplina la fase 2 per le strutture ospedaliere. La Regione ha spiegato il quadro di riferimento, l’Asur è pronta ad agire sul territorio. Si tratta di far tornare gli ospedali alla normale attività, gestire l’evacuazione dei reparti Covid e trasferire i malati gravi nella nuova struttura Covid allestita a Civitanova negli spazi della Fiera. La delibera regionale appunto indica il contesto sanitario, quali saranno i contenuti e i percorsi da seguire. Sul quando risulta un po’ evasiva limitandosi ad indicare il mese di maggio per l’operazione di progressivo adeguamento. Dunque entro maggio gli ospedali, finora utilizzati anche per i ricoveri di pazienti Covid, dovranno riprogrammare le varie attività, da quelle chirurgiche fino alle ambulatoriali passando per day surgery ed agende varie. Si riparte, ma con tutte le precauzioni che il coronavirus ha portato in dote quanto alla prevenzione e ai dispositivi di protezione. Dunque ripartenza sì, ma non prima di aver ridefinito tutti gli ambiti, stabilito i vari percorsi, le postazioni, i criteri per l’accesso ai reparti finanche per i questionari da riempire per i ricoveri programmati con i pazienti che dovranno verificare per diversi giorni anche la temperatura corporea. Oggi c’è stato un incontro da remoto tra i vertici dell’Asur e i direttori delle Aree vaste con la direttrice Nadia Storti che ha illustrato contenuti e obiettivi della delibera regionale. Domani nell’agenda del direttore di Av3 Alessandro Maccioni, figurano, tra gli altri appuntamenti, l’avvio del gruppo di lavoro per il nuovo ospedale alla Pieve e la programmazione con lo staff del lavoro di prevenzione che sarà fatto potenziando i servizi sul territorio. Gli ospedali ripartono con le attività sospese per effetto della pandemia mentre per domenica ci sarà la consegna del nuovo Covid Hospital a Civitanova. I lavori sono alle battute finali, probabilmente saranno completati entro le prossime 48 ore con collaudi che vengono fatti in tempo reale.
Quindi domenica consegna dell’opera da parte del Cisom che ha operato per conto della Regione Marche con l’ex capo della Protezione civile che ha mantenuto la promessa data sul fatto che i lavori si sarebbero chiusi in un paio di settima nel al massimo. In queste ore la Regione è al lavoro per assegnare il personale sanitario alla struttura e dunque primi trasferimenti dei pazienti. Con gli ospedali della provincia che torneranno alla loro funzione originaria, Civitanova per prima – come chiesto da subito dal sindaco Fabrizio Ciarapica – , compreso il Punto nascite. Ovviamente la delibera indica la fase 2 ospedaliera nel senso che a Civitanova andranno i pazienti Covid da tutta la regione, fermo restando il fatto che nel caso si assista a una nuova ondata di contagi si tornerà al vecchio schema con l’utilizzo degli ospedali finora coinvolti. Prima del ritorno all’antico la Regione pensa di utilizzare, per i malati Covid, anche i reparti di Malattie Infettive di Fermo, Ancona e Pesaro.
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Oggi, a oltre mesi dalla conoscenza e dall’esplosione mondiale del corona virus, e per non essere l’ennesimo fallimento politico, come alla fiera di Milano,
da tecnico, suggerirei solamente ché, potrebbe ritornare utile l’ospedale fiera di Civitanova solamente sé,
si acquisisce al patrimonio del S.S.N.
pagando al comune il costo dell’area e capannone, € 1.0-1.5 milioni di euro da destinare per la ricostruzione di un altra struttura similare.
Con tale acquisizione, non si butterebbe analoga cifra, se non maggiore, vista la sua temporaneità, per il suo smantellamento.
Con tale acquisizione dell’intera struttura, antisismica, nuova e per tale indirizzo di specializzazione, ma soprattutto di proprietà della sanità, non sarebbe un vano investimento.
Portando alla normalità tutti gli altri ospedali, sarebbe pronta in qualsiasi momento ed evenienza futura, con piccoli aggiornamenti nel tempo e con poca manutenzione.
Anche sé, sarebbe stato meglio sfruttare le strutture esistenti di proprietà della sanità, che sono state ampliate o trasformate nel giro di 48 QUARANTOTTO ore ( vendesi l‘esempio di Camerino ) trasformato in ospedale Covid sia intensivo che non, trasferendo gli altri reparti normali, negli ospedali di Matelica, San Severino Marche, Macerata ecc.… ma con molto meno, tantissimo meno investimento di soldi, di cui poi passata l’emergenza, possono tranquillamente ritornare alla normalità in altrettanto tempo.
Una sconfitta per chi era contrario, la semplice realizzazione di un opera per chi ha donato soldi e ci crede. Rimangono ancora due o tre giorni per dissentire, però, per favore, un po’ più di fantasia negli articoli. Ehhhh, cominciate a farli doppi, forse perché pensate al cinema, tipo ” Buona la seconda?”. E’ ieri che mi sembra di aver letto che alla gente ben poco glie ne frega di quello che dite se sono d’accordo sulla sua costruzione? Senza tener conto che c’è chi già, dà un profilo giuridico da seguire se qualcosa non dovrebbe funzionare ( mettetelo da parte, non si sa mai). A proposito, tutti quelli che sono andati a…Marsala, ( I Mille del Gen. La Costa )sono stati ripescati? Avete fatto un inventario? Il Generale è stato ripescato? Come sta?