Maceratese, fumata nera:
nessuna fidejussione presentata
La Sasp deposita istanza di fallimento

CAOS BIANCOROSSO - Mentre la Lega sposta al 7 luglio la scadenza per regolarizzarsi con l'iscrizione, il club è sempre più a rischio default. E torna a parlare Claudio Liotti: "Mi auguro la nuova proprietà mantenga quanto promesso ai tifosi o non si capirebbe il perché del blitz per prendere il club"

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Carlo Crucianelli

 

di Mauro Giustozzi

Nessuna fidejussione presentata dalla Maceratese oggi in Lega Pro. Dopo l’appuntamento con l’iscrizione formale alla serie C, giunta sul filo di lana ed incompleta, per la Rata ancora una giornata che l’avvicina sempre di più al default, non riuscendo ad ottemperare alle varie incombenze burocratiche e finanziarie che impone la Lega Pro. Una lenta agonia non ancora conclusa, in quanto i club (non solo la Maceratese quindi ma di certo per ora pure l’Akragas, nonché Mantova e Modena in grave difficoltà per ripianare le perdite) che hanno ancora problemi economici e regolamentari avranno tempo fino al 7 luglio per dimostrare di aver regolarizzato il tutto. L’11 luglio la Covisoc assegnerà poi le licenze nazionali: le squadre respinte potranno inoltrare ricorso fino al 14 luglio, dimostrando chiaramente di aver sanato il debito, e avranno definitiva sentenza nella data del 20 luglio. Ma più passano i giorni e più ogni speranza lascia spazio alla certezza che queste saranno le ultime ore della Rata in terza divisione nazionale, prima dell’inevitabile baratro. Probabilmente un salto nel nulla e senza paracadute. E in città regna un senso di delusione ancor più profonda perché quello di Crucianelli e Chiaraluce si sta rivelando un tentativo del tutto inutile. E incomprensibile ai più. L’interrogativo cui, prima o poi, si dovrà dare una risposta è come mai, ben conoscendo il fitto cronoprogramma di scadenze burocratiche, fiscali, amministrative e finanziarie i due abbiano fatto di tutto per avere da Liotti la società pochi minuti prima della scadenza per l’iscrizione di venerdì scorso. Si presupponeva che dietro questo ultimo colpo di scena ci potesse essere sostanza o comunque un piano strategico adeguato e calcolato per affrontare la grave situazione.

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L’arrivo di Claudio Liotti e dell’avvocato Marinelli allo studio legale Nascimbeni

Invece la sensazione, che viene suffragata dai fatti, è che si sia tentato il tutto per tutto, ma non avendo in mano le carte giuste per vincere la partita. O forse anche solo per giocarla. Magari domani verremmo smentiti dai fatti, e saremmo i primi ad auspicarlo, ma purtroppo le incertezze, il muoversi a tentoni senza avere una via d’uscita reale alla crisi della Rata si appalesa ogni giorno di più. Peraltro ai problemi di grave natura finanziaria risultano sommarsi quelli meramente contabili del club, lasciato in stato di abbandono da oltre quattro mesi. Ricostruire il puzzle delle scadenze, dei pagamenti, magari di altri decreti ingiuntivi giunti nel frattempo alla sede della Maceratese (rimasta chiusa per molte settimane) è impresa quasi proibitiva e che, comunque, non può essere fatta in così pochi giorni. Insomma una situazione talmente caotica e complicata da sbrogliare che consente perfino a Claudio Liotti, l’ex patron napoletano, di tornare sulla scena di questa infinita telenovela con un comunicato stampa nel quale dapprima ripercorre tutto l’iter che si è sviluppato venerdì scorso e di cui tifosi e città sono a perfetta conoscenza. Con spunti critici, però, nei confronti di chi ha acquisito il 95% delle quote del club, cioè Crucianelli, ora in difficoltà nel mantenere i pesanti impegni economici in cui si dibatte, non certo da oggi, il club biancorosso.

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Claudio Liotti, primo a sinistra all’uscita dal notaio

“Con grande rammarico ma nello stesso tempo con grande piacere per il bene futuro della Maceratese – ha scritto Liotti – il sottoscritto decideva di passare la mano, perché convinto dal ritrovato entusiasmo di alcuni imprenditori locali, che erano in grado di garantire l’imminente iscrizione al campionato, allo scopo di rendersi dinanzi alla tifoseria i veri protagonisti del miracolo. Ribadisco ancora che ero pronto per soddisfare tutti gli adempimenti per ottenere l’iscrizione al prossimo campionato e che come da tempo avevo dichiarato, in diversi comunicati stampa, l’investimento economico di imprenditori al mio fianco sarebbe avvenuto, solo un minuto dopo all’avvenuta rinuncia del vincolo sulle quote societarie, da parte dell’ex presidente Tardella, che era un ostacolo indispensabile da superare, per fare in modo che chiunque interessato alla Maceratese, potesse serenamente operare, senza sorprese, per realizzare un progetto sportivo, serio e credibile. Auguro ai nuovi proprietari della Maceratese di riuscire a realizzare quanto promesso alla tifoseria, perché non si capirebbe, in alcun modo, il motivo di un autentico blitz, per togliere dalla sera al mattino la società dalle mani del sottoscritto, pur consapevoli che a distanza di pochi giorni c’erano da ottemperare degli obblighi, sia cartacei che economici per garantirsi la licenza nazionale, che avrebbe consentito la partecipazione nella prossima stagione sportiva 2017/18 della Maceratese in Lega Pro”. Intanto presso il Tribunale di Macerata è stata depositata la prima istanza di fallimento verso il club da parte dell’avvocato Renzo Merini per conto della ditta di trasporti Sasp per una cifra mai pagata dal club di circa 8mila euro. Ma è chiaro che, se tra pochi giorni, la Rata non sarà iscritta al campionato la società andrà direttamente verso il fallimento, al di là delle istanze che potranno essere ulteriormente presentate.

 

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