di Claudio Ricci
Quanto della storia e della cultura dei comuni del cratere si può trovare oggi su Wikipedia? Purtroppo poco ed è un peccato visto che l’universo Wiki è l’enciclopedia più cliccata del web. Ecco allora che il dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del turismo dell’università di Macerata lancia il progetto “Appennino ferito”, una serie di eventi per favorire la conoscenza delle aree colpite sulla sterminata piattaforma divulgativa online. Il capitolo Wiki intitolato “AppenninoCentroItalia”si costituirà attraverso una serie di incontri e seminari formativi sul territorio utili a presentare ai soggetti interessati le modalità per creare, aggiornare e migliorare le pagine di wikipedia dedicate ai comuni dell’area sismica, ai musei, alle biblioteche e agli archivi, ai monumenti, ai parchi, alle imprese storiche, alle specialità enogastronomiche, ai personaggi. Saranno inoltre lanciati progetti per il recupero della pubblicistica storica dedicata al territorio (Wikisource), per la documentazione storica dei luoghi (Wikicommons) e per la redazione di brevi guide con informazioni sull’accoglienza (Wikiwoyage). Quest’ultima sarà avviata sin da subito grazie al lavoro condotto dagli studenti di Progettazione multimediale per i beni culturali e il turismo.
Il rettore Francesco Adornato e Pierluigi Feliciati delegato per il sistema informativo d’ateneo (foto Benfatto)
“Attiviamo una serie di incontri – dice Pierluigi Feliciati delegato per il sistema informativo d’ateneo e attuale coordinatore di Wikimedia per le Marche – coinvolgendo scuole, biblioteche, musei, parchi, chiunque affinché sappiano che possono trovare questo ecosistema digitale dove possono raccontarsi. Le voci dei comuni attuali sono molto povere, ci sono poche fotografie, non partecipiamo ad esempio al concorso nazionale “Wiki loves monuments”. Wikimedia non è più un ambiente per “nerd” strano o di poca qualità. E’ la fonte per la Library of Congress di Washington e per la della Biblioteca nazionale di Firenze. Dal basso stiamo costruendo una conoscenza di qualità e condivisa. Gireremo per il territorio per insegnare e aiutare a raccontare il territorio come è e come era, prima che diventi qualcos’altro”. Si sta pensando di coinvolgere gli stessi terremotati oggi alloggiati sulla costa e si sta già organizzando un primo incontro dedicato al coinvolgimento delle biblioteche con l’Aib. Lo scopo è coinvolgere non solo l’area maceratese ma estendersi all’Umbria (Valnerina), Lazio (Reatino) e all’Abruzzo (Teramano, Aquilano). “E’ un esempio di come si possono coniugare le discipline umanistiche in chiave tecnologica avanzata – commenta il rettore Francesco Adornato – L’innovazione parte anche dalle comunità e dalla combinazione di saperi e non solo dall’impresa. Come ateneo stiamo facendo di tutto e di più creando, come in questo caso, un ambiente digitale per rispondere alle problematiche di questo momento”.
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