Un calendario fotografico sul terremoto, più precisamente sugli effetti del sisma, è stato curato dal gruppo GeomorphoLab di Unicam (composto da geologi dell’università di Camerino, della Regione Marche e liberi professionisti). Il gruppo ha cartografato, fotografato, schedato ed informatizzato circa 4mila deformazioni permanenti sulla superficie terrestre riconosciuti in un’area ampia circa duemila chilometri quadrati. “Si tratta dei cosiddetti effetti di superficie: fratture al suolo, grandi frane, collassi di doline; vulcanelli di fango, sbarramenti per frana, cedimenti differenziali, fessure o fratture o deformazioni su infrastrutture a rete” spiega il geologo Piero Farabollini.
Ma perché un calendario? “Perché il terremoto, soprattutto questo terremoto – continua Farabollini -, ha colpito in maniera improvvisa e brutale una comunità che solo da poco si era ripresa da un altro evento sismico, quello del 1997, mostrando tutta l’incapacità dell’uomo di convivere con la natura e le sue manifestazioni, impreviste o attese, devastanti o spettacolari. E’ un calendario questo che racconta gli effetti sul paesaggio di un evento catastrofico come il terremoto ma che, così facendo, vuole anche lasciare un ricordo di come tali tracce, a volte indelebili, permettono poi di capire, ricostruire e ripercorrere gli eventi accaduti in un passato non necessariamente troppo remoto. Il ricordo infatti è l’unica arma che ci aiuterà in futuro a difenderci adeguatamente dagli effetti di un sisma: senza la memoria non sarà mai possibile pensare di vivere né di convivere con esso”.
Il gruppo si è attivato sul territorio subito per portare aiuto alle popolazioni colpite, ma poi per raccogliere quelle evidenze di superficie che si trovano in minima parte, rappresentate nelle immagini del calendario. Dalle immagini si vede e si mantiene viva la memoria di un cambiamento epocale di un territorio. “A noi tutti, a tutta la comunità che non è abituata a tali cambiamenti, ma soprattutto ai nostri figli, perché sia di insegnamento, vogliamo lasciare questo monito, fatto di immagini ed emozioni. Immagini che, anche se forti e stridenti, evidenziano quanto un paesaggio possa comunque affascinarci e incuriosirci, obbligandoci così a trovare delle spiegazioni sulla sua natura e conformazione e di conseguenza soluzioni per la convivenza con uno dei più terrificanti e temibili processi geologici”. Il ricavato della vendita del calendario, al prezzo simbolico di 5 euro, sarà devoluto all’associazione #Ilfuturononcrolla, al fine di contribuire alla costruzione degli alloggi, laboratori e aule per gli studenti. Il calendario può essere acquistato attraverso il sito di Unicam; info alla pagina http://geologia.unicam.it/GeomorphoLab o su Facebook
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Anche qui l’universita’ cerca di far cassa sull’immane disgrazia che ci ha colpito !!! E poi gli introiti per la costruzione di alloggi per studenti e altro !!! Ma non e’ lo stato unico e solo a finanziare !!!