Una palazzina sventrata a San Severino
Cesare Spuri
di Gianluca Ginella e Federica Nardi
«Le casette in primavera sono un obiettivo ambizioso, forse troppo. Per aprile la consegna è prevista per Arquata e Pescara del Tronto, dove i lavori sono già cominciati. In altri comuni sono in corso gli ordini ma devono essere organizzate le aree. Nelle Marche stiamo lottando con le unghie e con i denti per portare le casette a settembre, l’obiettivo è non scavallare l’anno e non far arrivare l’inverno». Il dirigente dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, Cesare Spuri, spegne le speranze dei comuni del Maceratese che attendevano le casette per la primavera. Se tutto va bene, secondo la Protezione civile, occorrerà attendere settembre. Più facile ottobre e forse anche oltre. Il problema, che ormai si trascina da mesi (i terremoti ci sono stati il 24 agosto e il 26 e 30 ottobre), sono le schede Aedes. Quello è il nodo di tutta la questione. Mancano i tecnici per farle e ne restano moltissime da completare. Per fare un esempio: Visso ha chiesto 220 casette, Ussita 100, Fiastra 72, Muccia 170, Castelsantangelo 80. Ma si tratta di richieste relative, in base alle domande dei cittadini. Il problema è che per avere diritto alla casetta di legno occorre l’attestazione con scheda Aedes, e le domande, senza quella, non possono essere portate avanti. Il che significa che senza il parere Aedes la Protezione civile non può inoltrare la richiesta delle casette di legno alla ditta produttrice che ha vinto l’appalto. E la ditta senza avere la certezza del numero di casette che servono non parte con la produzione perché il rischio è di avere un danno economico rilevante.
Le casette di Serravalle dopo il terremoto del ’97
Perché una casetta di legno costa, secondo quanto riferisce una impresa del settore, dagli 850 ai mille euro al metro quadrato, esclusa l’Iva. Significa che, compresa l’iva, una casetta piccolina, da 40 metri quadrati, costa tra i 45mila e i 48mila euro. Ma per mettere le casette prima serve il dove. E i comuni si stanno concentrando nell’individuazione delle aree per ospitarle. Anche qui però, se manca il numero preciso delle casette che servono, che si può definire solo in base alle schede Aedes, i Comuni potrebbero trovarsi a dover individuare ulteriori aree. In base ad un accordo con l’Agenzia delle entrate, se l’area individuata è di proprietà di un privato, verrà corrisposto, ogni anno, quale affitto, un dodicesimo del valore dell’area. Una volta individuata la zona dovranno essere realizzati i lavori di urbanizzazione che, se tutto va bene, possono essere completati in un mese. Ma sui tempi dipende dalla zona, e anche in questo caso possono allungarsi. Completate le opere di urbanizzazione sarà la volta del montaggio delle casette. Prima però occorrerà realizzare un villaggio con i container in stile cantieri della Quadrilatero, per dare ospitalità agli operai che devono montare le case di legno. E così tra individuazione dell’area, opere di urbanizzazione e il completamento delle casette potrebbero servire dai 3 ai 4 mesi. Attese che si protraggono per gli sfollati. Sulla costa sono circa 5.500 ed è previsto che possano fermarsi fino ad aprile nelle strutture in cui sono ospitati, salvo chi ha iscritto i figli a scuola. Per ogni persona sulla costa lo Stato paga 40 euro al giorno. A conti fatti sono 220mila euro al giorno.
Cesare Spuri, Fabrizio Curcio e Vasco Errani
Sfollati al camping Holiday
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Siamo in un paese vecchio governato da gente politicamente vecchia!!!! Un paese dove si produce solo carta su carta senza avere una soluzione certa per nessuno!!!
La vergogna non ha più limite!!!
Senza parole
Troppe schede prima fast poi Aedes ma semplificate ne basta UNA e mettete più tecnici quanti geometri e quanti ingegneri ci sono in tutta Italia?
Quel divano è nell’ufficio del Sindaco di Gualdo, la foto fu scattata ai primi di settembre … che tristezza pensare a quanti luoghi prima pieni di vita, della nostra vita, ora siano spenti, bui, inanimati.
Aspettate ancora….#nonvilasceremosolistoc****
Che vergogna! Questa storia delle verifiche se non fosse la cruda realtà potrebbe essere una commedia degli equivoci…..
Vergognoso. E ancora ce la menano con le fast. Per non parlare delle zone rosse dove serve un terzo (o primo) sopralluogo per garantire (non si quando) l’accesso ai tecnici
Non vi lasceremo soli. I soldi ci sono. Non sarà come sempre. Che noia! Pensano solo a mantenere le poltrone ed intanto la gente soffre. VERGOGNA
Il primo terremoto è del 24 agosto, quindi se la foto è dei primi di settembre, Errani ( mi tocco ) e Curcio erano già spompati. Comunque qui ci vuole una bella filastrocca per tirare su il morale a chi non ha più casa ( come me ), ( NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE LO DICO, ALLUNGHIAMOLE STE RECCHIE,IMITIAMO QUELLE DEI SOMARI, CHE COME DICE IL PROVERBIO, “ SOMARO AVVISATO , MEZZO SALVATO “ ), non ha più un lavoro, non si sa che fine farà all’approssimarsi dell’estate quando forse alberghi e camping vorranno tornare ad una attività più turistica ed economicamente più sicura visto il braccetto corto dello Stato, tipo dormire in spiaggia o in qualche bidonville (dal francese bidon «bidone [della spazzatura]» e ville «città», cioè «città di bidoni, lamiere ecc.») come quella così carina che ho visto ieri su Cm, forse a S. Severino con vista su altra fila di grossi bidoni che pare avranno la televisione ma non il bagno. Sui prezzi faccio solo una osservazione perché ho curiosato un po’ su internet e al sito sotto indicato, casette di legno da 50 a 70 metri, costano sui diecimila euro, nell’articolo da 40 metri, il prezzo e di 45.000 euro. Certo bisognerebbe approfondire un po’ sul divario.
http://www.casettedilegno.eu/www-casettedilegno-eu-2607/casette-di-legno-abitabili.html
Comunque ritorniamo ai nostri eroi, Errani ( ” nonnaaaaa, dove hai messo gli amuleti di Zelinda zingara abbruzzese? “) e Curcio a cui dedico questa filastrocca a lui e come si diceva una volta a “cento come loro “, naturalmente non c’è bisogno di specifica per classificazione.
LA FILASTROCCA DI GIANNI, CIABATTINO FANNULLONE
Lunedi non si lavora;
martedì mancano i chiodi;
mercoledì non c’è più il cuoio;
giovedì manca lo spago;
venerdi, rotto è il deschetto;
solo il sabato un pochino,
picchia e batte il ciabattino.
La domenica, vi pare?
Si ritorna a riposare!
Chi di lui si fiderà,
senza scarpe resterà.
Aedes sacras vetustate collapsas.
È uno schifo…ma nessuno ne parla più…perché nessun TG nazionale parla di una notizia così? ….bhe io lo immagino
Proposte: 1) In accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione e gli Ordini Professionali, si potrebbero precettare i numerosissimi Insegnanti, marchigiani e non e che sono anche Tecnici abilitati, a fare i sopralluoghi e le schede (garantendo loro vitto, alloggio e rimborso spese di viaggio).
2) Bisogna passare alla trattativa privata per l’acquisto e la installazione delle casette/stalle provvisorie: In Italia e nel resto dell’Europa ci sono decine e decine di costruttori che potrebbero fornire i servizi. In situazioni di urgenza non ha senso centralizzare gli appalti per pochi “vincitori” con l’effetto di tempi lunghi di consegna e di facili inadempianze contrattuali.
3) Le opere di urbanizzazione per la installazione di casette o continer vanno fatte dalle imprese locali delle nostre zone
4) Tutto quanto sopra decentrando le competenze alle Amministrazioni locali e potenziando gli uffici delegati alla progettazione, agli affidamenti alla direzione dei lavori, ai controlli contabili, ai pagamenti
Altrimenti non se ne esce !!
Un vero schifo. Ditelo, che con le casette avete fatto come con le stalle (affido a ditte del tutto incapaci di rispettare gli impegni). A settembre in montagna comincia il freddo. Abbiate almeno la decenza di trasferirvi in un container anche voi, casa e ufficio. Magari capite cosa significa urgenza.
A Ussita, Fiastra e a Montecavallo ho visto gli spazi per le casette già pronti. A Montecavallo in realtà erano pronti già dal ’97, con tutti gli allacci già fatti. Le casette però non le ho viste. Ho saputo però dell’intimazione a togliere due casette in un orto privato, costruite (con molta grazia) da uno dei pochi che tengono in vita il paese. Volete sgomberare anche quello?
Schifo è un complimento.
L’attenzione mediatica ormai è rivolta altrove, tipo notizie sulla Raggi che aprono i tg nazionali ad ogni edizione.
I politici, hanno fatto la passerella ed ora pensano a maturare il vitalizio.
Nel frattempo, indovinate in quale banca sono depositati i soldini degli sms solidali ?
Esatto ! Proprio in quella.
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/donazioni_denaro_sisma_2016.wp
INSEGNATE A QUESTI “SIGNORI” DEL GOVERNO CHE STIAMO NEL 2017 ED ESISTONO TECNICHE PER COSTRUIRE CASE ANTISISMICHE IN POCHI GIORNI….altro che casette tra un anno!!! la nota dolente è che chi si lamenta li vota pure!!
Al Monte dei Paschi di Siena! Indovinato?
Stiamo ancora aspettando un vero, continuo,concreto interessamento dei politici delle Marche per i nostri sfortunati conterranei terremotati. Nulla possiamo aspettarci dai parlamentari (p volutamente minuscola) impegnatissimi a formulare proposte di legge tese a conservare i loro vergognosi privolegi. Per ognuno di loro dovrebbe essere obbligatoria una settimana bianca nelle zone terremotate, ovviamente con le loro famiglie e a loro spese.
E’ assurdo che tutto sia vincolato ad una scheda pensata per un sisma piccolo e limitato nel tempo e nel territorio, redatta da tecnici volontari e non retribuiti, che hanno anche dovuto pagarsi il corso di formazione. Credo che in tre mesi e mezzo (sei se consideriamo Amatrice) la Protezione Civile poteva partorire qualcosa di più dignitoso. E fondamentalmente basta metterci i soldi e i problemi si risolvono.