L’alternativa alle primarie
si chiama Mandrelli
Gli alleati suggeriscono il nome al Pd

MACERATA VERSO LE ELEZIONI - Sciapichetti: "Basta tatticismi, i potenziali alleati ci dicano con chiarezza se intendono stare nel centrosinistra e a quali condizioni". Risponde Blanchi (Comunisti Italiani): "Il problema è il Pd che non riesce a trovare una posizione chiara e condivisa. Il candidato che può mettere tutti d'accordo ce lo avete in casa"

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 L'avvocato Bruno Mandrelli, consigliere comunale del Pd

L’avvocato Bruno Mandrelli, consigliere comunale del Pd

Angelo Sciapichetti, consigliere regionale del Pd

Angelo Sciapichetti, consigliere regionale del Pd

 

di Matteo Zallocco

Primarie o candidato unico? Alleanze? Programmi? E’ caldo il dibattito all’interno del Pd maceratese in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. Se da una parte sono state annunciate le primarie, a cui l’attuale sindaco Romano Carancini ha fatto capire a chiare lettere di voler partecipare (leggi l’articolo), dall’altra si cerca ancora “quella figura che sappia raccogliere intorno a sé un consenso unanime da parte della coalizione che andrà a sostenerlo”, adottando le parole del segretario cittadino Paolo Micozzi.

E visto che l’assessore regionale Pietro Marcolini ha gentilmente declinato l’invito (leggi l’articolo), questa figura ancora non è stata trovata. Lo conferma il consigliere regionale e leader dell’AreaDem Angelo Sciapichetti, che sulla sua bacheca facebook chiama in causa gli alleati: “C’è bisogno di costruire una base elettorale molto più ampia di quella rappresentata dal Partito Democratico che comunque è indispensabile, ma è necessario che i nostri potenziali alleati (soprattutto alcuni) ci dicano con chiarezza e senza il famoso ‘gioco delle tre carte’ se intendono stare nel centro sinistra e a quali condizioni – scrive Sciapichetti – Giocare sulla pelle del Pd, con esasperati tatticismi alla lunga può risultare un esercizio stancante e può far male più che al nostro partito a chi vi si esercita. Le primarie si faranno, certo, a meno che non ci sia un candidato (che ad oggi non vedo) che metta praticamente d’accordo tutti ma io più che vincere le primarie vorrei vincere le elezioni ed è per questo che credo sia necessario da parte di tutti coloro che amano questa città costruire ponti più che elevare steccati o lanciare messaggi subliminali”.

Stefano Blanchi, consigliere dei Comunisti Italiani

Stefano Blanchi, consigliere dei Comunisti Italiani

Al post di Sciapichetti risponde Stefano Blanchi, consigliere comunale dei Comunisti Italiani: “L’unità non la sabota alcun potenziale alleato e gli esasperati tatticismi, lo sapete benissimo, li fa il Pd che non riesce mai ad uscire con una posizione chiara e condivisa, eternamente perso in un limbo decisionale che non approda a nulla. Di Macerata il Pd dovrebbe parlarne con tutti gli alleati che dopo un primo giro di consultazioni (a maggio scorso), non si è più degnato di sentire, e soprattutto di cosa vogliamo discutere. Io il candidato che potrebbe mettere d’accordo tutti per competenza, capacità, onestà, serietà politica lo vedo benissimo, un indizio: è del Pd, non è dell’AreaDem e non è l’attuale sindaco, rifletteteci, poi quando avete deciso fateci un fischio”.

A questo identikit mancano solo nome e cognome: Bruno Mandrelli. Una figura gradita ai Comunisti Italiani ma anche a Pensare Macerata e soprattutto all’area renziana del Pd.  E pure alcuni esponenti dell’AreaDem appoggerebbero la  candidatura dell’avvocato Mandrelli, da molti apprezzato in questi anni per la sua attività in Consiglio comunale. In rotta con l’amministrazione Carancini, Bruno Mandrelli due anni fa si è dimesso da segretario cittadino del Pd restando per molti la figura più autorevole all’interno del partito. E oggi sono gli “alleati” a ricordarlo al Partito Democratico: “Guardate bene, tra di voi c’è l’uomo giusto”.

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