La consigliera Sabrina De Padova (civica Parcaroli)
di Luca Patrassi
Oggi alla terza giornata di discussione sulle proposte di modifica al regolamento del Consiglio delle donne è arrivato anche il tempo della votazione, la proposta del centrodestra è passata a maggioranza con 17 voti favorevoli e 10 contrari, dopo la discussione di 37 emendamenti. La presidente del Consiglio delle donne, e consigliera comunale della civica Parcaroli, Sabrina De Padova ha confermato la sua linea di netta contrarietà all’operazione.
Ninfa Contigiani, segretaria cittadina del Pd
Diversi gli interventi sulla questione. La consigliera Dem Ninfa Contigiani: «La discussione degli ultimi emendamenti ha reso plasticamente la differenza di storia, esperienza e convinzioni tra le rappresentanti femminili del Consiglio comunale. È stato un bene che finalmente si sia squarciato il velo, tra una prospettiva del consiglio delle donne proceduralista e ricca di divieti e limitazioni, a porte chiuse, verrebbe da dire con una metafora, e quella che invece fin qui ha tenuto aperte le finestre, per cogliere la circolazione delle idee come un supporto a chi deve governare la città. Il sindaco non c’era, sembra dunque non abbia niente da dire, come se tutto ciò succedesse a casa d’altri. Comunque le donne della destra hanno plasticamente ribadito che il Consiglio delle donne deve essere ‘a loro immagine e somiglianza’ senza infiltrazioni di idee ulteriori, fino al paradosso di votare contro pure agli emendamenti che mantenevano alcune parti della loro modifica di regolamento. Dunque, la voce della rappresentanza della società civile e di tutte le donne che non vogliano essere militarizzate in uno schema precostituito e senza sbocco, continuerà a levarsi, ma altrove. Un’occasione che la destra di questa città ha voluto intenzionalmente perdere nella pia illusione che il suo volere freni la realtà. Una pia illusione appunto come i cambiamenti sociali dimostrano continuamente».
Stefania Monteverde
Stefania Monteverde, consigliera di Macerata Bene Comune: «Si deve sapere che il Consiglio delle donne a Macerata da vent’anni svolge un ruolo di osservatorio della condizione di disuguaglianza di genere e di promozione del ruolo della donna nella società. Lo fa da sempre in un clima costruttivo tra rappresentanti del mondo politico, di minoranza e maggioranza, e rappresentanti della società civile, tutte con spirito di volontariato e di servizio per contribuire alla crescita di una società sempre più democratica e inclusiva, e ogni decisione è sempre stata votata e condivisa all’unanimità, se mai perdere di vista la lotta comune. Fino ad oggi, quando invece le forze politiche di destra hanno deciso di farne un organo sotto controllo della politica e della maggioranza, togliendo potere deliberativo alle rappresentanti della società civile che non potranno decidere niente perché le decisioni saranno prese altrove, nelle segrete stanze. Per noi è evidentemente una visione antidemocratica della politica ridotta a strumento di controllo e potere, che riduce lo spazio della partecipazione, che nega alle cittadine l’esercizio pieno del potere di rappresentanza. Per questo abbiamo respinto con forza il regolamento voluto dalla maggioranza. I partiti di destra e l’amministrazione non hanno permesso nessun confronto né con il consiglio delle donne né con le forze di minoranza, e nessuna disponibilità a trovare una sintesi condivisa prima di venire in Consiglio Comunale, perdendo di vista la missione del Consiglio delle donne. Per questo noi abbiamo voluto discutere tutto, fino in fondo, difendendo il valore della partecipazione con ogni nostro emendamento. La destra non ha una cultura democratica e anche in questo caso lo abbiamo visto: ha attaccato la stampa, criticato il dissenso, ridotto gli spazi di partecipazione».
Maurizio Del Gobbo, consigliere del Pd
Chiusa la partita del Consiglio delle donne, la discussione è proseguita con un ‘argomento più pratico’ per stare alle parole del consigliere Dem Maurizio Del Gobbo che ha presentato una mozione sulla questione delle raccomandate inviate da Apm ai contribuenti maceratesi per chiedere a loro spese lo spostamento dei contatori. A rispondere è stata l’assessora alle municipalizzata Orietta Piccioni che ha spiegato le norme che regolano la posizione dei contatori. Il consigliere Dem Narciso Ricotta: «L’assessore prima dice che l’Apm non può far nulla perchè l’intervento lo impone la legge, poi dice che è disponibile ad accettare un orientamento della maggioranza. O l’una o l’altra, peraltro nessuno ha firmato la raccomandata dell’Apm, nessuno ci ha messo la faccia. Con un milione di utili si potevano sgravare i cittadini di queste spese. Poi chiedo se è vero che per mandare le raccomandate l’Apm ha speso quarantamila euro. Comunque ci si può muovere per seguire azioni alternative a quelle indicate dall’Apm».
Aldo Alessandrini, consigliere segretario cittadino della Lega
Il consigliere della Lega Aldo Alessandrini: «E’ un regolamento a tutela dell’utente, ma è vero che il Comune possa cercare di modificare la situazione venendo incontro ai cittadini interessati allo spostamento dei contatori». La mozione è stata approvata, così come emendata dalla maggioranza, la palla torna ora in casa Apm. Sul fronte della raccolta differenziata, introdotto da un ordine del giorno presentato dal consigliere comunale Democrat Narciso Ricotta, il sindaco Sandro Parcaroli ha osservato che, per arrivare ai livelli richiesti dalla Comunità Europea, bisognerà attivarsi per riciclare adottando nuove strategie ed utilizzando le migliori tecnologie disponibili, dai biodigestori ai – se possibile – ai termovalorizzatori. «Il Cosmari è una realtà fortissima, va portato avanti» ha rilevato infine il primo cittadino accogliendo la riflessione dell’opposizione: a non gradire sono stati i rappresentanti di Lega (Alessandrini) e Fdi (Castiglioni) che si sono espressi contro l’ordine del giorno di Ricotta e anche contro le aperture di Parcaroli: «non ci facciamo dare la linea dall’opposizione» ha osservato il capogruppo meloniano Castiglioni. L’ordine del giorno è stato infine respinto, 11 voti favorevoli e 17 contrari: tra i voti contrari, dopo le polemiche, anche quello del sindaco.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Siamo messi bene…la sinistra sta scomparendo, la destra non lo fanno per la poltrona ma pensano solo a quella…per fortuna che a votare vanno sempre meno gente…poveri noi come siamo messi…dalla padella alla brace!!!…