I coordinatori del centrodestra, dall’alto: Aldo Alessandrini (Lega), Pierfrancesco Castiglioni /Fratelli d’Italia, Stefano Settimi (civica Parcaroli), Michele Bacchi (Forza Italia) e Marco Foglia (Udc)
di Luca Patrassi
«Il bue che dice cornuto all’asino». Si apre così, con questa immagine bucolica, la risposta agli esponenti del Pd Narciso Ricotta e Ninfa Contigiani dei coordinatori dei movimenti cittadini del centrodestra, nel particolare si tratta di Aldo Alessandrini per la Lega, Pierfrancesco Castiglioni per Fratelli d’Italia, Stefano Settimi per la lista Sandro Parcaroli, Michele Bacchi per Forza Italia e Marco Foglia per l’Udc. I coordinatori del centrodestra sulla questione della modifica del regolamento del Consiglio delle donne (questione stralciata dal prossimo Consiglio comunale) aggiungono che «la sinistra continua ininterrottamente ad alzare i toni su un argomento di cui loro stessi sono stati artefici. La domanda più ovvia da porsi è: come mai tanto scalpore per un cambio al vertice di un istituto che si professa essere il massimo rappresentante a difesa delle donne, sul quale “in teoria” non dovrebbe esserci nessuna distinzione partitica? Sarà forse che la sinistra priva di ogni argomentazioni politica o propositiva di cose concrete, abbia capito che il giochino su cui manovrare alcune iniziative sta per finire?».
La maggioranza è compatta, assicura il centrodestra. «A differenza di quanto affermato da lor signori la maggioranza ha dato esempio concreto di compattezza e determinazione – aggiungono i cinque coordinatori – Gli assessori che compongono questa giunta vengono tirati in ballo senza motivo, visto che la propositiva dell’atto viene dall’ottimo lavoro delle sette consigliere a cui il consiglio comunale ha dimostrato grande senso di responsabilità, andando a modificare un regolamento vetusto e pieno di lacune. Regolamento che gli stessi appartenenti alla sinistra hanno creato a propria immagine e somiglianza politica determinandone in assoluto una loro esclusiva prerogativa della difesa delle donne e della parità di genere». Nessuna lottizzazione: «Lo stesso cambio della presidenza a metà mandato – sottolineano – è il sintomo di democrazia e trasparenza, cosa difficile da digerire per qualcuno della minoranza. L’accusare le consigliere di patti occulti e mercificazione sfiora il ridicolo, dal momento che la stessa nomina di vice presidente (Contigiani, ndr) è frutto dei medesimi accordi. Il monopolio è finito. Il centrodestra ha vinto le elezioni in questa città anche per cambiare quelle istituzioni magicamente improntate e gestite da una sola parte politica e che negli anni hanno ingessato completamente questa città».
Il fronte dell’attacco a Luciani: «Inoltre risulta disdicevole e deplorevole, tirare in ballo il presidente del Consiglio come garante di questa iniziativa, quando l’intera maggioranza politica ne è stata artefice e proponente. Il presidente Luciani in questi anni ha dato incontrovertibile dimostrazione di correttezza istituzionale sia per la minoranza sia per la maggioranza. Risulta ironico attaccare il sindaco e la sua presunta capacità di gestire la maggioranza, a pensar male si fa bene due volte, ultimamente la stessa accusa è stata fatta da qualcun altro in questi giorni. Il sindaco- concludono – condivide ogni decisione. Sinceramente con questa sinistra le elezioni del 2025 saranno un proforma per chiunque». A proposito di 2025 e di proforma, le elezioni comunali a Macerata ci dovrebbero essere nel 2026, fatti salvi anticipi imprevisti.
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Il Consiglio delle donne può avere senso se unisce tutte in analisi, proposte e iniziative che superino, senza annullarle, le diverse identità e appartenenze, benché sia difficile trovare una linea comune, ad esempio, su temi che per definizione appaiono divisivi, ed è giusto che lo siano…
E invece è come se questo organismo finisse per essere l’espressione o comunque un ulteriore terreno della ordinaria dialettica politica e istituzionale del Consiglio comunale. La realtà d’altronde si impone: il comunicato qui sopra sul Consiglio delle donne è firmato da cinque uomini.
Si voglion mettere d’accordo 8 donne? Vengano iscritte immediatamente allo Show dei Record!
Ma veramente avete scritto proforma il risultato delle elezioni?