Magazzini Uto gratis per 5 anni
ad una società di Roma:
«Perché togliere risorse alla città?»

L'ATTACCO di Stefania Monteverde, consigliera di Macerata Bene Comune: «Difficile da comprendere una politica che penalizza le associazioni riducendo gli spazi di partecipazione a disposizione delle libere attività creative, sociali e culturali»

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I Magazzini Uto

Gli spazi della ex Tipografia Operaia in via XX Settembre a Macerata, rinominati Magazzini Uto, concessi per cinque anni gratuitamente ad una società privata di Roma. «Perché questa scelta che toglie risorse alle associazioni della città per favorire un’impresa di Roma? È difficile da comprendere una politica che penalizza le associazioni riducendo gli spazi di partecipazione a disposizione delle libere attività creative, sociali, culturali». E’ la domanda che si pone la consigliera di Macerata Bene Comune Stefania Monteverde, che con una mozione in Consiglio comunale chiede all’amministrazione di restituire i Magazzini UTO alle associazioni della città. Allo stesso tempo ripercorre il suo utilizzo nel corso del tempo.

Museo-del-cinema-«Gli spazi della ex Tipografia Operaia in via XX Settembre sono acquisiti in comodato gratuito nel 2015 dall’allora assessora alla cultura Stefania Monteverde per riqualificarli come spazi culturali a disposizione delle associazioni della città, rinominati Magazzini Uto, ricordando nel nome l’acronimo della Unione Tipografica Operaia – si legge nella nota di Macerata Bene Comune -. Fino al 2020 sono stati un contenitore culturale molto utilizzato dalle associazioni maceratesi per attività creative e culturali, diventando fin da subito uno spazio vissuto e conosciuto dalla comunità per iniziative espositive, teatrali, convegnistiche. L’attuale amministrazione, con delibera di giunta numero 286 del 3 agosto 2022, ha deciso di concederlo per cinque anni gratuitamente in gestione ad una società privata di Roma, la Ventitré s.r.l, per un progetto di allestimento museale denominato “L’arte nel cinema”, finanziato dal bando della Regione “Por Marche FESR 2014/2020 – Asse 8 – Intervento 23.1.2 – Sostegno alla innovazione e aggregazione in filiere delle pmi culturali e creative, della manifattura e del turismo ai fini del miglioramento della competitività in ambito internazionale e dell’occupazione – area sisma – imprese aggregate”, del quale non risulta in delibera comunale né il progetto né un chiaro piano di investimenti a beneficio della città e per il coinvolgimento delle associazioni cittadine – conclude la nota -. E tantomeno non risulta nessuna evidenza pubblica trasparente per la concessione del bene a un’impresa privata selezionata senza bando».



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