Via Maffeo Pantaleoni
di Mauro Giustozzi
Un turn over di cantieri, tra quelli che aprono e altri che chiudono, segnalano una vivacità nell’attività edilizia e in particolare nella ricostruzione a Macerata. Una media di due cantieri aperti al mese riferendosi alle richieste di occupazione suolo pubblico che pervengono in Comune. Ma il numero sale ulteriormente se si tiene conto che altri cantieri vengono aperti non occupando suolo pubblico e quindi senza bisogno di questa certificazione che viene registrata dagli uffici comunali. All’orizzonte anche lo sblocco della più grande opera di demolizione e ricostruzione del capoluogo che riguarderà i cosiddetti “palazzi de Lattà” in via Maffeo Pantaleoni, una delle zone che sarà toccata da una profonda ricostruzione urbanistica dove ci sono ben tre condomini che dovranno essere demoliti e ricostruiti. In questo caso è stato concesso dal Comune il diritto di superficie per i proprietari degli immobili per i prossimi 99 anni della scarpata che sarà consolidata e messa in sicurezza prima di poter dare il via al cantiere della ricostruzione dell’area compresa tra via Zorli e via Pantaleoni, composta da tre grandi condomini per un totale di circa 150 alloggi (risalenti ai primi anni ’50) che sono stati tutti danneggiati dal sisma.
L’assessore Silvano Iommi
«Allo stato attuale la ricostruzione a Macerata marcia ad una media di 2/3 cantieri che si aprono ogni mese – afferma l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi – Quelli operativi di cui abbiamo i numeri perché legati alle richieste di occupazione suolo pubblico sono 89, di cui 23 quelli che sono posizionati in centro storico. Va anche ricordato che il numero tiene conto di quelli che si aprono e sono attivi ma al contempo ce ne sono altri che vengono chiusi perché gli interventi sono terminati. Questi dati ci dicono che la ricostruzione sta comunque andando avanti e che probabilmente crescerà ulteriormente nei prossimi mesi quando partiranno altri cantieri molto impattanti a livello urbanistico in città».
Il riferimento che fa l’assessore Silvano Iommi è legato agli edifici di via Maffeo Pantaleoni che dovranno essere abbattuti e ricostruiti, non prima però che venga effettuato un consolidamento della scarpata che costeggia la sede stradale. E’ necessario sia per garantire una adeguata stabilità dell’attuale strada sia come intervento atto a facilitare il superamento delle barriere architettoniche presenti a livello degli accessi sulla via pubblica.
Il costo dell’opera si aggira sui 5 milioni di euro, diviso tra ricostruzione privata e parte pubblica e tutta la cifra coperta con fondi che arriveranno dalla ricostruzione post sisma.
«Vogliamo superare alcune problematiche burocratiche che rallentano l’avvio dei lavori – ribadisce l’assessore Iommi – che, soprattutto per quanto riguarda il consolidamento della scarpata e la demolizione degli edifici danneggiati, è necessario realizzare nel periodo di chiusura della scuola ‘Fermi’ proprio per evitare che i lavori abbiano poi un impatto sull’attività didattica alla ripresa autunnale per i rumori e le polveri che inevitabilmente comporta la demolizione degli edifici e il via vai di mezzi pesanti in quella zona. La prima cosa da fare sarà però la paratia di sostegno della strada: c’è stata da parte del Comune la concessione gratuita del diritto di superficie della scarpata che si trova su area comunale ai condomini per 99 anni in modo che i proprietari possano effettuare le opere di contenimento che sono finanziate in parte con risorse destinate alla ricostruzione delle abitazioni e l’altra metà con risorse pubbliche tramite ordinanza o decreto commissariale dell’Usr. Una parte dei progetti sono già stati completati per quanto riguarda la conformità urbanistica e siamo in attesa dello strumento scelto per la partecipazione della parte pubblica a sostegno di quella privata. Un intervento pubblico-privato estremamente complesso, decisivo e di riqualificazione generale che ha richiesto oltre due anni di lavoro per riuscire a redigere i progetti superando le difficoltà tecniche, allineando e coordinando, al contempo, tempi e interessi molto diversi tra loro».
La stabilizzazione della scarpata avverrà tramite la realizzazione di paratie tirantate poste in parte al di sotto del marciapiede e in parte sul ciglio della scarpata, mentre contemporaneamente si procederà con la demolizione degli edifici dal civico 89 al 111; l’intervento, ad avvio dei lavori, comporterà per alcuni mesi il restringimento della sede stradale di via Pantaleoni con conseguente attivazione del senso unico alternato regolato semaforicamente. Il termine ultimo per il completamento dei lavori di ricostruzione post sisma resta stabilito al 31 dicembre 2025.
quindi, abbiamo soldi a pioggia che vengono letteralmente buttati per improbabili ciclovie (ben 3 milioni!!!!) ma nello stesso tempo abbiamo gente che ancora aspetta di riavere la propria casa perchè danneggiata dal terremoto (sono "solo" passati 7 anni ma che volete che sia)!!! Quanto vorrei sapere che significato ha la parola "priorità" per i nostri politici!!!!
quelli in via zorli li volevano buttare giù anche senza terremoto
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