Lo Sferisterio durante un’opera
di Luca Patrassi
Si entra incendiari e si esce pompieri. Sembrava dovesse cedere il passo a chissà quali polemiche il consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio che si è riunito oggi pomeriggio ed è terminato da pochi minuti, dopo oltre quattro ore di discussione.
Tensioni della vigilia evidentemente rientrate. A dare notizia del varo del cartellone 2023 è il presidente dell’associazione Sferisterio Sandro Parcaroli: tre le opere in cartellone e sono Carmen, Traviata e Lucia di Lammermoor. Non filtrano al momento ulteriori indiscrezioni, ma sembra di capire che ci siano state delle modifiche al cartellone proposto diversi mesi fa: è scomparso il Don Carlo per fare posto a titoli (Carmen e Traviata) un pochettino più popolari, o almeno tradizionalmente ben accolti dal pubblico maceratese e dal botteghino.
Paolo Pinamonti, direttore artistico del Macerata Opera Festival
Dunque il consiglio di amministrazione ha approvato la proposta avanzata dal direttore artistico Paolo Pinamonti e sostenuta dal sovrintendente Flavio Cavalli, ed è dunque auspicabile che con il via libera al cartellone inizi anche la prevendita che pure sconta qualche mese di ritardo rispetto alla tempistica tradizionale, quando cioè la nuova stagione veniva presentata al termine di quella in corso riuscendo ad agganciare subito il pubblico di riferimento dello Sferisterio.
Poco fa l’associazione ha diramato un comunicato: «Il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Arena Sferisterio, riunitosi a Macerata martedì 10 gennaio, ha approvato le linee artistiche e culturali e la sostenibilità economica del Macerata Opera Festival 2023, presentate dal sovrintendente Flavio Cavalli e dal direttore artistico Paolo Pinamonti. Il festival si svolgerà dal 20 luglio al 19 agosto 2023, per cinque weekend; allo Sferisterio andranno in scena tre capolavori del repertorio operistico: Carmen di Georges Bizet, Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e La traviata di Giuseppe Verdi, insieme ad una serie di appuntamenti sinfonici e di danza. Il programma completo con tutti i dettagli sarà reso noto nelle prossime settimane. Il Cda desidera ringraziare quindi il nuovo sovrintendente per il lavoro intenso e chiarificatore svolto in pochi giorni dalla nomina con competenza e trasparenza, nel segno di un clima sereno e di grande collaborazione».
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Se le signore hanno un abito da sfoggiare, andrebbero allo Sferisterio anche per Káťa Kabanová di Leoš Janáček o Mathis der Maler opera lirica di Paul Hindemith.
In realtà le opere quest’anno saranno quattro… una si è appena conclusa con la quarta replica del capolavoro di Leoncavallo
Che grandi novità allo Sferisterio 2023!
“La Traviata” è dal “lontano” 2021 che non si ascoltava allo Sferisterio e addirittura “Carmen” dal “lontanissimo” 2019!!!
Che noia! Basta!
No credo che il Maestro Pinamonti abbia scelto questi titoli!
Incompetenza e l’insipienza hanno disegnato questo cartellone!
Ma perché tornare allo Sferisterio quando questi titoli si possono ascoltare in qualsiasi altro teatro d’Italia, persino nei tetri parrocchiali!
Basta con l’incompetenza di questo Consiglio di Amministrazione!
Ridateci Orazi, Pizzi, Micheli! (Pinamonti ancora non si può giudicare dal momento che questi “nani” del Consiglio di Amministrazione “non” lo hanno fatto lavorare e hanno sopraffatto qualsiasi sua proposta!).
Ma vi fa tanto paura il “Don Carlo”?
E le altre centinaia di opere liriche capolavori assoluti della nostra letteratura musicale, vi atterriscono?
Ma che Presidente, ma che Sovrintendente, che Consiglio di Amministrazione!!!
Bravi!
P.S. Luciano Messi Sovrintendente del Teatro Regio di Parma!
Altro autogol del CdA dello Sferisterio: ma bravi!!!
Due dei titoli scelti per la prossima stagione lirica sono stati proposti anche di recente: Carmen nel 2019, in una rivisitazione da Crazy Horse e La Traviata, quella arcinota degli specchi di Svoboda, nel 2021 insieme ad Aida, celebrativa del centenario della prima allo Sferisterio. L’ultima Lucia che ricordo è di diversi anni fa, se non vado errato, è quella con la Devia e, successivamente con la Esposito, sempre con le scene di Svoboda, un plastico semovente altrettanto fascinoso. Per questo titolo è necessario un soprano di coloratura con i fiocchi. E’ prematuro esprimersi solo sui titoli ma è importante che anche il cast sia all’altezza delle opere proposte, magari dando spazio ai giovani e creando, come a Pesaro, una specie di Accademia di Canto. L’Opera lirica è uno spettacolo a tutto tondo, e il valore musicale ed espressivo non può essere declinato solo da una impostazione moderna della regia. La tecnologia oggi è di forte aiuto, consente ampi margini di manovra ed anche risparmi ma è pur sempre uno strumento e non il fine.
“La Traviata”:
1970, 1976, 1978, 1984, 1987, 1992, 1995 1996, 1999, 2003, 2009, 2012,2014, 2018, 2021, 2023!
“Carmen”:1974, 1979, 1982, 1988, 1994, 1998, 2008, 2012, 2019, 2023!
Che originalità, che fantasia!
Se ne sentiva proprio il bisogno di una nuova “Traviata” e una nuova “Carmen”!
Bravo Presidente! Bravo Sovrintendente! Bravo Consiglio di Amministrazione!
Almeno i “Bravi” li riservo a Voi, già che per quegli spettacoli resta solo lo sbadiglio!
Gioacchino Rossini: 42 Opere
Vincenzo Bellini: 10 Opere
Gaetano Donizetti: 67 Opere
Giuseppe Verdi: 28 Opere + Requiem
Giacomo Puccini: 12 Opere
Pietro Mascagni: 16 Opere
Ruggero Leoncavallo: 8 Opere
Umberto Giordano: 11 Opere
Amilcare Ponchielli: 8 Opere
Arrigo Boito: 2 Opere
Francesco Cilea: 5 Opere
Georges Bizet: 9 Opere
Wolfang Amadeus Mozart: 21 Opere
Richard Wagner: 16 Opere
Charles Gounod: 4 Opere
Jules Massenet: 26 Opere
Ludwig van Beethoven: 1 Opera
Pyotr Ilyich Tchaikovsky: 11 Opere
E tralascio altri grandi autori come Cherubini, Spontini, Vivaldi, Paisiello, Pergolesi, Monteverdi, Catalani, Zandonai, Respighi, ecc., ecc., ecc.
Opere liriche ce ne sono a bizzeffe!
Possibili che allo SFERISTERIO si facciano solo quei 8-10 titoli che ricorrono periodicamente?
Ma, Presidente, Sovrintendente e Consiglio d’Amministrazione, per chi ci prendete, per dei somari ignoranti?
E se non avete il coraggio di proporre titoli e nuove produzioni, non vi gloriate e non ambite ad avere una dimensione internazionale: restate sempre confinati nell’ambito “provinciale” dentro cui anno dietro anno state sempre più scivolando!!!
Tutta colpa del PD….o di quelli di prima “MODELLO MARCHIGIANO”….”MODELLO DELLA VERGOGNA”
Alla fine la montagna ha partorito un topolino.
Si cambiano direttore artistico e sovrintendente per proporci opere che abbiamo visto e rivisto più volte. Continuate così, la fantasia non vi manca per distruggere tutto quello fino al 2021 ben fatto.
il cartellone 2023, secondo il mio parere è azzeccatissimo, quali sarebbero le nuove produzioni? l’importante e avere la qualità e ritornare alla tradizione, in quanto i personaggi e le ambientazioni sono state scritte per il bel canto. Non abbiamo a che fare con il complessi pop che cambiano repertorio e stile in ogni stagione….