Il sovrintendente Luciano Messi, da una vita allo Sferisterio
di Luca Patrassi
Sferisterio, torna in discussione la posizione del sovrintendente Luciano Messi. Il Consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio è convocato per martedì prossimo e tra i punti all’ordine del giorno campeggia quello legato al «bando per la scelta del sovrintendente».
In definitiva, appena sceso il sipario sul festival edizione 2022, i consiglieri di amministrazione sembrano voler affrontare immediatamente la questione lasciata un po’ in sospeso lo scorso anno, appunto quella del sovrintendente. Non si parla ancora del consuntivo della stagione 2022, è ancora troppo presto per il dettaglio dei dati economici, ma allo Sferisterio sono fermamente intenzionati ad affrontare subito i nodi irrisolti ed impostare il cartellone 2023 con un nuovo assetto, o almeno con l’assetto di vertice ben definito.
Nessuno si sbilancia sulle posizioni in campo, ma è evidente che le posizioni siano le stesse dello scorso anno: da un lato ci sono alcuni consiglieri di amministrazione che premono per una procedura ad evidenza pubblica per la nomina del sovrintendente, magari con un contratto triennale, magari con un bando che preveda determinati requisiti, ed altri che vorrebbero non toccare nulla dell’assetto esistente, dunque confermando anche Messi per il quale lo scorso anno si era arrivati a una soluzione mediana (tra nuovo bando e conferma triennale) con la conferma per una sola stagione. Ora martedì il Cda discuterà di nuovo la vicenda, in mezzo c’è sempre il sindaco Sandro Parcaroli, peraltro fresco reduce dalla questione legata alla mancata conferma dell’incarico al dirigente comunale Puliti, da lui sempre sostenuto (leggi l’articolo).
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Oggi e’ l’anniversario della nascita del nostro monumento che e’ l’ARENA SFERISTERIO, tantissimi auguri ma non gli dimostri, veramente.
Un professionista serio capace tecnicamente valido, per di più maceratese, che fin da ragazzo ha “calpestato” il palco dello Sferisterio, ci permettiamo il lusso di non rinnovargli l’incarico, Orazi non ci ha insegnato nulla.