Nuovo studentato in centro storico,
130 giovani tornano nel cuore di Camerino:
«Un altro passo verso la rinascita»

TAGLIO DEL NASTRO in via Bongiovanni per il residence “Next generation" di proprietà della curia arcivescovile. I lavori, costati 5 milioni di euro di fondi post terremoto, eseguiti in soli venti mesi, con quattro di anticipo. Il governatore Acquaroli: «A sei anni dalla devastazione totale, rimettere in piedi un modello che possa essere di riferimento è già un grande risultato ed è la dimostrazione che la filiera istituzionale funziona»

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ResidenceNextGeneration

Il taglio del nastro

di Monia Orazi

Taglio del nastro per il residence “Next generation” di Camerino, di proprietà della curia arcivescovile, destinato a moderno studentato da 130 posti letto nei suoi tremila metri quadrati, grazie alla vittoria di un bando del ministero dell’Università e ricerca da parte dell’Erdis.

La struttura che si trova in via Bongiovanni dietro al palazzo vescovile di Camerino, accoglierà studentesse e studenti a partire dal prossimo gennaio. I lavori, costati 5 milioni di euro di fondi post terremoto, sono stati eseguiti dall’impresa Gaspari di Ascoli in soli venti mesi, finiti con quattro mesi di anticipo. Ospite d’onore a Camerino la sottosegretaria Miur Augusta Montaruli: «Oggi si interrompe il silenzio, immaginiamo di incontrare i ragazzi che vivranno qua, che troveranno persone del posto. Una ricostruzione questa che spezza la sofferenza, vi vedo commossi, questa inaugurazione è la migliore compensazione per chi ha lavorato, che ha ritenuto fosse possibile la speranza e l’impegno nei fatti. Rinnovo l’impegno a raccogliere le richieste pervenute, anche quella riguardo al potenziamento della Soprintendenza, le parole del rettore sull’importanza della didattica e della ricerca per l’università che spesso ha numeri di impresa. Il territorio riparte dall’università, sono disposta a lavorare, affinchè Unicam sia potenziata e sempre più trolley possano tornare».

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la sottosegretaria Miur Augusta Montaruli, l’arcivescovo Francesco Massara, il governatore Francesco Acquaroli, il commissario Giovanni Legnini e la studentessa Unicam Claudia Venturini

Ad accogliere tutti l’arcivescovo Francesco Massara, padrone di casa: «Questa struttura è il segno che la ricostruzione si può fare bene e in tempi brevi, un segnale di gioia e bellezza per tutto il territorio. Il velo del silenzio si squarcia, 130 giovani tornano ad abitare il centro storico, è stato un lavoro eccellente fatto in soli 20 mesi dall’impresa Gaspari che è concluso con quattro mesi di anticipo, senza accollo, rendendo questa struttura più bella di prima. Sono iniziati lo scorso marzo i lavori del palazzo arcivescovile. In meno di due anni sarà pronta una struttura di 7000 metri quadrati, che ospiterà il museo cittadino. Se riusciremo a risolvere i problemi con la Soprintendenza partiranno i lavori della cattedrale. Oggi è una festa per la città e il territorio, ho visto la gente con volti pieni di gioia e speranza». Massara ha chiesto di potenziare la Soprintentendenza: «La criticità della ricostruzione sta nell’imbuto della Soprintendenza, che ha eccellenti funzionari ma poco personale e non permette di dare quelle risposte che i cittadini si attendono. Ormai è quasi pronto anche l’ex seminario, tra due mesi riaprirà e ospiterà un oratorio per i ragazzi ed un altro studentato, la casa del clero. A fianco c’è l’ex geologia in cui saranno ospitati gli uffici della curia. Abbiamo affidato i lavori del santuario di Macereto, siamo pronti con il progetto della collegiata di San Ginesio, un’opera di bellezza per tutto il territorio, che ha avuto un contributo aumentato da quattro a 7 milioni di euro. Ad Elcito è già pronta una struttura ricettiva, dobbiamo solo arredarla, ci servirà per fare i campi scuola, che fino ad oggi non è stato possibile fare».

ResidenceNextGeneration_01-325x216Ha detto il rettore Unicam Claudio Pettinari: «Dobbiamo ripartire dall’università da cui il territorio non può prescindere. Sei anni fa non avremmo scommesso che ci saremmo trovati in queste condizioni, non è per niente scontato avere 130 posti letto. Noi dobbiamo erogare attività formative, accompagnati dai servizi che una struttura come questa può offrire. Il secondo grazie va a quei 130 ragazzi che erano qua sei anni fa, che non hanno mai abbandonato hanno avuto uno spirito di appartenenza all’ateneo fieri di dire che sono Unicam, i giovani si iscrivono perché sono sicuri del loro futuro dobbiamo sostenerli e credere che questi territori torneranno ad essere attrattivi. L’ateneo deve erogare servizi di qualità, per i giovani servono all’università didattica e ricerca non bastano i dormitori. Non ci può essere sviluppo solo edificando».

E’ poi toccato al commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini: «Questo è un intervento simbolo della ricostruzione, primo per un lavoro di grande qualità di un edificio imponente e difficile nel settore della tutela dei beni culturali, questo è il primo cantiere in cui è stato sperimentato il controllo di legalità. La seconda ragione non è solo la ricostruzione delle mura con un tempismo perfetto, ma è in funzione del rilancio di Camerino. Il Miur ha dato un l’opportunità di un servizio importante per gli studenti, grazie a questa struttura che ripopolata, riaccenderà il centro storico di Camerino».  Ha sottolineato l’importanza dei servizi nel territorio delle aree interne il sindaco Roberto Lucarelli: «Quella notte del terremoto tutti scappavano, invece oggi è un segnale importante per la ricostruzione. La montagna era difficile da vivere già prima del sisma, la grande sfida è il ripopolamento. Nelle aree interne è necessario garantire i servizi essenziali, facendo alcune scelte che riguardano l’istruzione, la sanità», ha concluso il sindaco.

ResidenceNextGeneration_02-325x206«Oggi è una giornata molto importante per questa città con l’inaugurazione di un’opera molto significativa – ha sottolineato il governatore Francesco Acquaroli – . A sei anni dalla devastazione totale, rimettere in piedi un modello che possa essere di riferimento è già un grande risultato ed è la dimostrazione che la filiera istituzionale funziona. Si restituisce oggi un luogo ai giovani e si riattiva un circuito grazie all’aiuto di tutti. I risultati della ricostruzione cominciano a vedersi, e nel 2023 il frutto di tanto lavoro sarà calato finalmente in maniera significativa sui territori con l’avvio di tanti cantieri. La ricostruzione più importante però è quella delle prospettive per il futuro, con l’obiettivo di avere un territorio più attrattivo in grado di riportare le famiglie a vivere qui e le imprese ad investire. In questi 4 anni la pandemia e la guerra e le rispettive conseguenze, a partire dal rincaro dei prezzi delle materie prime, non hanno certamente favorito la Ricostruzione.

È cambiato il mondo, e ritengo che dobbiamo interrogarci sul futuro di questo territorio ragionando in sinergia, in una aggregazione dove la competitività è data dall’eccellenza e dalla peculiarità, da quello che nessuno può rubarci e che possiamo offrire. Altrettanto importante sono le infrastrutture, materiali e digitali, perché per essere competitivi dobbiamo essere connessi e più facilmente raggiungibili. Gli aspetti della Ricostruzione sono molteplici, e quindi è necessaria, a fianco a quella materiale, una progettazione economica e sociale per rilanciare concretamente questi territori». E’ stata la studentessa Unicam Claudia Venturini a leggere un messaggio toccante a nome di tutti gli studenti Unicam: «Ad Unicam gli studenti sono messi al centro di tutto, finalmente tornano fisicamente al centro della città di Camerino, oggi è un altro passo verso la rinascita. Si costruisce ogni giorno con tutte le forze, in silenzio e a testa bassa, il futuro non crolla. Sono dei posti letto per gli studenti, una grande e calorosa accoglienza per il Natale. E’ bello vedere questa città risplende di una luce mai spenta, la speranza».

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