Simone Marincioni. Alberto Cicarè e Raffaelino Tumino durante la conferenza stampa
di Luca Patrassi
Presentazione questa mattina, nella sede della Casa del Popolo in via Ferrucci a Macerata, di linee programmatiche e candidati della lista di Unione Popolare che fa riferimento all’ex sindaco di Napoli De Magistris. Presentazione iniziale a cura del consigliere comunale di Potere al Popolo – Strada Comune Alberto Cicarè, poi interventi di Raffaelino Tumino, docente di Unimc e candidato al proporzionale al Senato, e di Simone Marincioni, appignanese, candidato alla Camera nel collegio uninominale di Macerata. La terza candidata di Unione Popolare è la dipendente Asur Elena Compagnucci, oggi impossibilitata ad intervenire all’incontro.
Ad aprire è appunto Cicarè: «Abbiamo sostenuto uno sforzo importante già nella fase di raccolta delle firme per la presentazione della lista essendo la nostra una formazione nuova. Forza nuova al di fuori dei vecchi partiti della sinistra, il tentativo è quello di ricostruire una forza di sinistra fondata sui valori. Puntiamo a superare la quota di sbarramento che è del 3%, un obiettivo ambizioso. A chi ci chiede perchè la sinistra non è unita, rispondiamo che abbiamo fato dei tentativi che sono stati respinti, del resto era difficile allearsi con chi ora è alleato del Pd e prima lo era anche di Renzi e di Calenda. Non potevano aderire a una alleanza moderata, gli stessi 5 Stelle non sono di sinistra, come sottolineavano loro stessi quando dicevano di non essere né di destra né di sinistra, ed erano alleati di governo con Salvini. Da qualche parte si deve cominciare e lo facciamo con Unione Popolare che è una sigla che ci accompagnerà per i prossimi anni». L’analisi di Simone Marincioni: «Ci presentiamo qui, nella Casa del Popolo che è un segno di politica attiva nel territorio. Abbiamo rappresentanti nei Consiglio comunali di Macerata e di Appignano e vogliamo portare questo esempio di fare politica in Parlamento per farci portavoce delle lotte ambientali e sociali. Non credete alla storiella del voto utile che nella realtà ci ha portato dove siamo ora, bisogna dire no al ricatto e schierarsi con Unione popolare per la libertà anche di espressione».
Chiusura affidata a Raffaelino Tumino che è partito con un attacco al premier Draghi: «Non si è mai verificato che alle Nazioni Unite si sia data la parola a un presidente dimissionario, in violazione delle regole fondamentali di un organismo internazionale. L’Onu va riformato, va tolto dai veti degli Usa. Noi abbiamo una visione ampia mentre negli altri programmi non c’è riferimento agli sforzi per la pace, c’è una Nato non dico guerrafondaia ma quasi, Draghi ha legittimato la fornitura di armi e la prosecuzione della guerra. I valori fondanti della Rivoluzione francese continuano a essere ignorati dalle politiche neoliberiste dell’Occidente, le libertà politiche vengono soppresse, occorre una forza nuova come Unione Popolare antitetica alle forze della sinistra. Siamo al bivio tra il neoliberismo che propone i risultati che si vedono (tre milioni di italiani sulla soglia della povertà) e quello che proponiamo, il ritorno allo Stato sociale che indica e vigila sulle regole del mercato».
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Pur non votando questo Partito, condivido in pieno le affermazioni e argomentazioni del Professor Tumino. Tutti, o quasi tutti, pensano ( ma non dicono o scrivono) quanto da lui affermato con coraggio e senza sofismi.Aggiungo che altre formazioni politiche segnalano l’emergenza “democratica” sopra citata. Direi che il suo pensiero è davvero ( e positivamente) trasversale, e per fortuna, in questa ingloriosa Notte della Repubblica.
Ciò che non riesco a capire sono i motivi per i quali il popolo dei “NO-qualcosa” che partecipava compatto alle manifestazioni di piazza contro la vaccinazione obbligatoria per il Covid, contro il Green Pass, contro la Nato, contro la guerra, e per Dio-Patria-Famiglia, si sia poi sgretolato in gruppuscoli alle elezioni, che conteranno nulla con il loro “zero virgola” qualcosa.
E’ il male italico quello di guardarsi il ditino, invece di puntare sulla “luna unita”? Infatti, se invece di andare disuniti si fossero presentati uniti, almeno il “popolo delle piazze” operanti fino a ieri avrebbero votato compatti e soddisfatti, portando alle urne se non il 6, almeno il 5 per centto di voti. Se poi, rimanendo uniti in Parlamento contro la guerra, la Nato, Draghi, eccetera, i Comunisti si fossero distinti da quelli di Casa Pound su altri motivi, avrebbe significato poco. Perchè un 5 per cento in Parlamento detta legge: guardate al ruolo che avranno i 5 Stelle, Calenda e Renzi.
Adesso verrà un problema: chi riunirà di nuovo il “popolo delle piazze” quando arriveranno dopo le elezioni tutti i nodi al pettine? Non capite che la Meloni e Salvini assorbiranno parte dei vostri voti? Perchè lo dico? Perchè esponenti del “popolo delle piazze” faranno votare per il centrodestra (Fratelli d’Italia e Lega).
Il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga.
(Nicolás Gómez Dávila)
Nessun politico non dice perché il Kosovo si e il Donbas no mi ricordo e vi ricordo che quando la NATO ha bombardato la Serbia Putin disse che si creava un pericoloso precedente.L’Ucraina e’ indivisibile e allora la Serbia è figlia di un Dio minore.