Elezioni, Cna attacca:
«I partiti hanno annacquato
la rappresentanza territoriale»

VOTO - L'associazione di categoria, ufficializzate le liste, critica la scelta dei candidati catapultati nelle Marche: «I problemi delle imprese e del territorio sono molteplici ma chi ci aiuta ad affrontarli se eleggiamo parlamentari di altre regioni?»

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Maurizio-Tritarelli-Presidente-CNA-Macerata

Maurizio Tritarelli, presidente Cna Macerata

 

«I problemi delle imprese e del territorio sono molteplici ma chi ci aiuta ad affrontarli se eleggiamo parlamentari di altre regioni?». E’ la domanda critica che rivolge Cna ai partiti dopo l’ufficializzazione delle liste che si scontreranno alle elezioni del 25 settembre. L’associazione aveva già rivolto un appello alle forze politiche affinché scegliessero candidati locali per quei seggi contrassegnati come eleggibili. «Come associazione di categoria degli artigiani e delle piccole imprese – sottolinea Tritarelli – abbiamo più volte segnalato le difficoltà del comparto produttivo locale. Se il caro energia, le difficoltà nel reperimento delle materie prime e la mancanza di manodopera accomunano tutta l’Italia, nella nostra provincia si aggiungono i problemi legali alla ricostruzione post-sisma, sia fisica che socio-economica, e l’annoso gap delle nostre infrastrutture. Sono criticità specifiche – aggiunge – che vanno portate a Roma, nei centri decisionali. Sono nodi cruciali per lo sviluppo locale che vanno affrontati con un approccio di dialogo e di condivisione insieme con i territori interessati».

Stando ai sondaggi, sembra ora assai probabile che a sedere sugli scranni di Montecitorio ci saranno al massimo due o tre maceratesi. «Con il taglio dei parlamentari e con questa legge elettorale, la rappresentanza territoriale in politica è drasticamente diminuita – sottolinea Tritarelli – Ne fanno le spese soprattutto le aree periferiche e marginali, non certo i grandi centri e le metropoli che conteranno decine e decine di rappresentanti in parlamento e al governo. È vero che un quartiere di Milano ha più abitanti di una nostra Unione montana ma non può essere un calcolo solo quantitativo di elettori; è un intero territorio che va rappresentato». Il presidente Macerata fa quindi un’analisi amara: «La disaffezione verso la politica sembra sia alimentata anziché contrastata. Grazie ad un meccanismo di listini bloccati e collegi così detti blindati, tutti i partiti hanno pensato bene di annacquare la rappresentanza locale con candidati esterni. Non discutiamo il loro valore, per carità, ma la sottrazione, ancorché lecita, del pezzetto già esiguo di ‘potere politico’ che spetta al nostro territorio. Ci vorrebbe una legge, certo – conclude – ma anche e solo un po’ di buonsenso potrebbe bastare».

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