«Container a disposizione di chi chiedeva aiuto,
ma la spesa non può gravare sui cittadini:
garantiti acqua, luce e riscaldamento»

TOLENTINO – Silvia Luconi risponde a Mauro Sclavi sugli affitti fatti pagare nell’area: «Abbiamo avuto richieste di chi ha la casa da ristrutturare e non trovava soluzioni. Aiutarli non può pesare sulle tasse della cittadinanza»

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L’area container

Fissati i prezzi per l’affitto dei container liberi in via Cristoforo Colombo a Tolentino, a disposizione di coloro che devono uscire dalla propria casa per i lavori di ristrutturazione e che non trovano soluzioni alternative. Troppo alti per il candidato del terzo polo Mauro Sclavi, che attacca l’attuale amministrazione (leggi l’articolo). Arriva la risposta di Silvia Luconi, candidata prima cittadina per il centrodestra e già componente della giunta comunale, che ha determinato i canoni: 620 euro per una stanza singola e 1.240 euro per una doppia in vigenza dei protocolli Covid, e di 483 euro per una singola e 966 euro per una doppia nel caso in cui i protocolli vengano ridotti. «Fino alla delibera del 15 aprile l’amministrazione teneva alcuni spazi dei containers regolarmente chiusi a seguito del trasferimento degli ospiti a Borgo Rancia, negli appartamenti sostitutivi delle sae.

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Silvia Luconi

Ha deciso di riaprila a seguito della richiesta di diversi cittadini che, costretti ad abbandonare la propria abitazione per via dei lavori di ristrutturazione e non trovando alcun tipo di soluzione temporanea, non volendo abbandonare Tolentino, né potendo rimanere in mezzo ad una strada, hanno chiesto semplicemente aiuto all’amministrazione comunale, la quale ha deciso di dare una risposta concreta. Tuttavia, questa soluzione non può gravare sulle tasse della cittadinanza, ma deve essere coperta da chi usufruisce del servizio – spiega Silvia Luconi -. Il Comune si è reso disponibile a garantire acqua, luce, riscaldamento, raffreddamento, sanificazione e pulizie, lavanderia e portierato per chi usufruirà degli alloggi. Va ricordato che gli ospiti percepirebbero il cas per il periodo in cui sarebbero fuori per la ristrutturazione. L’ospite è esente anche dalla tassa rifiuti, che qualora andasse in un appartamento in affitto pagherebbe regolarmente. La scelta per i pasti è autonoma in quanto è possibile inoltre, come opzione, usufruire della mensa con un ticket di 11,80 euro comprendente colazione, pranzo e cena. Resta inteso che non è l’amministrazione comunale che obbliga ad alloggiare nei containers, ma è la cittadinanza stessa che ha espressamente chiesto questa possibilità. Un conto è parlare di emergenza sociale mettendola al centro di un programma elettorale, tutt’altro è risolverla».

«Per affittare i container dei terremotati, il Comune chiede da 483 a 1.240 euro al mese»

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