L’area container in via Cristoforo Colombo
di Francesca Marsili
«Trasformare gli scatoloni di latta in una sorta di albergo? Temevo stessi leggendo un articolo satirico di Lercio. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso di una gestione scandalosa». Commenta così il candidato sindaco per il terzo polo Mauro Sclavi, la delibera di Giunta del Comune di Tolentino del 15 aprile scorso, in cui i container di via Cristoforo Colombo vengono messi a disposizione, dietro pagamento di canone mensile, a coloro che, costretti ad uscire dalle proprie abitazioni per consentire i lavori di sistemazione dei danni del sisma, non trovano sistemazioni alternative. Una concessione temporanea, fino al 31 ottobre, per chi ha difficoltà a reperire appartamenti e che sarà valida solo per la durata dei lavori.
Mauro Sclavi
Critica la scelta e punta il dito il candidato Sclavi, e lo fa soprattutto in relazione ai canoni decisi dalla Giunta per usufruire della struttura: 620 euro per una stanza singola e 1.240 euro per una doppia in vigenza dei protocolli Covid, e di 483 euro per una singola e 966 euro per una doppia nel caso in cui i protocolli vengano ridotti. «Si è deciso di affittare le stanze in via Colombo, non propriamente il centro storico, a prezzi che vanno da 483 fino a 1.240 euro mensili, a seconda della presenza o meno di pulizie “anti-covid”. È pazzesco chiedere determinate cifre – commenta – per una struttura che a tutt’oggi ha bagni e docce in comune. Tenete presente – aggiunge definendo l’operazione tra le più discutibili messe in atto in questi dieci anni da parte della Giunta Pezzanesi- Luconi – che prezzi simili non li hanno nemmeno gli appartamenti per studenti universitari nelle più grandi città italiane: Roma, Milano, Venezia».
L’ingresso dell’area container
Sclavi si domanda quale sia l’intento di questa operazione: «Aiutare le persone in difficoltà oppure fare cassa con i soldi dei cittadini? Come mai non è stata fatta una programmazione adeguata al punto da dire alle persone che devono andare a vivere in scatoloni di latta a prezzi stratosferici? Non sarà che il costo di quelle strutture è talmente alto che ora non riescono più a sostenerlo?». Il candidato sostiene che «se veramente avessero voluto essere di aiuto si sarebbero impegnati in una programmazione permanete della cantieristica, ma soprattutto avrebbero creato un tavolo di confronto con tutte le agenzie immobiliari della città per mettere il più possibile in rete le offerte sul mercato». Torna ancora sui canoni: «Se considerate che 1.240 euro al mese vengono chieste per una stanza doppia con pulizie senza nessun tipo di vitto questo implica una spesa di circa 41 euro a notte in dei container installati inizialmente per l’emergenza e con servizi igienici in comune, senza adeguati spazi comuni e che non sarebbero dovuti durare tanto – aggiunge – Senza scomodare i noti portali di prenotazione di alberghi o simili come coalizione possiamo sinceramente dire che i nostri cittadini posso facilmente trovare di meglio ad un prezzo più conveniente – conclude Sclavi – Tolentino merita un profondo cambiamento e rinnovamento a partire da questi temi».
Non può essere! Che è una villa con giardino?
Spero sia una bufala,manco fosse una villa!
Ma bravi
Ah ma non è lercio?
Ma fate seriamente?
Appena ho letto l'articolo mi è venuto in mente Renato Pozzetto nel film: Il Ragazzo di campagna ... TAAAC ...
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Si pensa solo ha riempire le casse del comune…., aiutare si chi ne ha bisogno senza mettere un cappio collo e poi….. di chi sono queste strutture del comune?
Non esiste nessuna pace x i terremotati.
L’Amministrazione intende mettere a disposizione qualsiasi risorsa che consenta a chi non dispone di alloggi alternativi di velocizzare la ristrutturazione/ricostruzione dei propri alloggi con sollecitudine, senza ovviamente pesare oltremodo sull’amministrazione pubblica già esposta nel devolvere il contributo di autonoma sistemazione.
Spetterà quindi a ciascun interessato valutare in che modo intenderà gestire al meglio il periodo transitorio verso il rientrare in possesso della propria abitazione finalmente a norma, senza ovviamente gravare sugli altri cittadini tramite l’incremento della spesa pubblica ( o assorbimento di costi non trasferiti sugli interessati alle abitazioni provvisorie).
Ho letto questo articolo che riassume le decisioni deliberate in merito all’affitto dei container per le FAMIGLIE TOLENTINATI DISAGIATE che si apprestano a dover liberare le loro abitazioni, causa lavori ristrutturazione post terremoto.
Non conosco il testo ne tantomeno le motivazioni che hanno portato la GIUNTA dell’attuale Amministrazione Pezzanesi a votare all’UNANIMITA’ il documento n. 110 del 15 aprile 2022.
Quello che EMERGE e che MI CREA INCREDULITA’ è come si possa pensare nell’attuale realtà: con l’inflazione ai massimi dagli ultimi decenni, con gli stipendi (per chi ancora lavora) che vedono perdere sempre più il loro potere di acquisto, di partorire una SCELTA così IMPOPOLARE.
Penso che chi abbia la possibilità di poter affittare in un CONTAINER una doppia con protocolli Covid a 1240,00 EUR abbia una disponibilità finanziaria al di sopra dei comuni mortali. Un Capofamiglia con un nucleo familiare di 4 persone come potrebbe mantenere il sostentamento per i suoi familiari? Parlo di soli beni e servizi necessari, pagare tasse per lo studio dei propri figli, libri, i relativi trasporti, cibo. Vorrei tanto potermi sbagliare ma credo ci sia un grande divario tra chi in questo PAESE pensa che ci siano famiglie con possibilità economiche tali per potersi permettere una sistemazione provvisoria a questi prezzi. Magari forse è il sottoscritto ad essere FUORI dalla REALTA’.