Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino
«La manifestazione organizzata guarda caso a due mesi dalle votazioni, ha dei precisi connotati e metodi, dai quali noi prendiamo fortemente le distanze». Così il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, che mette nel mirino le iniziative di protesta organizzate dai docenti del Filelfo sabato e mercoledì prossimo, per chiedere spazi più adeguati alle lezioni. L’istituto, infatti, dal sisma del 2016 è in una struttura della ex Quadrilatero e per il nuovo campus bisognerà attendere ancora qualche anno. Ed è proprio dai tempi per la realizzazione del nuovo campus che parte il primo cittadino nella sua invettiva, per puntare il dito tanto contro i docenti quanto contro le minoranze, in un comunicato ufficiale che ha più la forma di uno sfogo buttato giù di getto.
«Purtroppo, l’area politica di minoranza tutta, non avendo argomenti da spendere per poter ammaliare i loro sempre più sfiduciati sostenitori – dice Pezzanesi – inventa una azione tra le più inopportune ed infime che si possano registrare prima di una campagna elettorale e cioè presenta una interrogazione in Consiglio comunale a firma congiunta PD/5Stelle/Tolentino Popolare facendo credere ai disinformati che i ritardi sulla costruzione del campus siano colpa dell’Amministrazione comunale e di quella provinciale che ne dirige le operazioni per competenza. Ma si sono dimenticati di dire che abbiamo avuto contezza dell’intero finanziamento di 23 milioni e mezzo di euro, necessari alla costruzione della struttura, così come pensata e voluta dagli stessi studenti, solo nel dicembre del 2021. Finendo in realtà per dire solo ed unicamente bugie che non aiuteranno il percorso di realizzazione del campus ma genereranno sfiducia e scoramento nei ragazzi e nelle famiglie che invece sapevano vicino il momento della gara di appalto, stimata ai primi di maggio 2022».
E quindi Pezzanesi passa ai promotori della protesta. «Si legge che i promotori di questa protesta sui ritardi del campus, dopo la presentazione dell’interrogazione in Consiglio comunale da parte delle minoranze politiche siano gli insegnanti e gli studenti – aggiunge – ma in realtà l’iniziativa nasce per iniziativa di chi vive all’interno del mondo scolastico e confonde la missione educativa e la formazione degli alunni con il recondito desiderio e l’ardore politico di parte e non importa la sostanza ma la fede politica. Quella appartenenza a schieramenti politici che mai avrebbe pensato ad una soluzione risolutiva, tecnologica ed avveniristica come il campus, ma avrebbe messo le toppe ancora una volta alla sede dei vecchi licei e avrebbe continuato a formare e crescere studenti senza gli opportuni spazi».
Dai promotori della protesta, agli avversari della campagna elettorale, l’invettiva continua. «D’Este, Sclavi – dice il primo cittadino – ma che differenza fanno l’uno dall’altro, quale valore aggiunto portano quando pronunciano slogan su azioni irrealizzabili come riportare a Tolentino l’ospedale con le sale operatorie e ostetricia. Funzioni perse proprio negli anni in cui i loro padri del Pd e dell’Udc sedevano in Regione e non alzarono un dito per opporsi. Paragonando la vita ad un orologio all’interno del quale le lancette scandiscono il tempo dei successi e delle sconfitte, del coraggio e della viltà, della capacità sacrosanta di amministrare rispetto alla presunzione di saperlo fare, troviamo le lancette dello stesso per chi oggi governa la città, ferme sul mezzogiorno cioè verso l’alto e verso il desiderio di realizzare i molteplici e importantissimi progetti studiati, fortemente voluti e finanziati. L’altro orologio invece, quello che appartiene alle cosiddette minoranze capeggiate dal Pd, da Cinque Stelle, civici sclaviani e massiani con i riformisti dell’estrema sinistra, oltre ad appannarsi spesso segna inesorabilmente le 18: il punto più basso dell’obiettività e della capacità di proporre il benché minimo programma. E che ci scrivono sul programma se tutti o quasi tutti gli obiettivi li abbiamo centrati noi?».
Quindi, dopo aver ribadito che prende le distanze dalle manifestazioni organizzate dal Filelfo, Pezzanesi conclude: «Noi amministriamo per tutti e rispettiamo tutti, in primis i ragazzi delle scuole e le loro famiglie, vogliamo fortemente dare loro un futuro certo e luoghi ideali dove crescere e studiare, lo volevamo fare insieme a quei signori che oggi ancora più di ieri dimostrano tutti altri fini e attaccamenti, a noi il merito di averci sempre creduto, a loro la vergogna di aver fatto finta di crederci, perché il Campus si farà, senza ombra di dubbio, non sarà certo per merito di queste inopportune e strumentali manifestazioni».
Proteste o non proteste, la realtà è che questa situazione è stagna dal 2016, ora, se le competenze sono del comune/provincia/regione, a noi comuni mortali non interessa più, Voi politici siete bravi solo a scaricarvi le colpe.
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Mi avrebbe fatto piacere vedere un Primo Cittadino schierato al fianco dei suoi studenti, con i loro professori e con i loro genitori . Mi avrebbe fatto piacere vedere un Sindaco che insieme alla SUA CITTADINANZA avesse partecipato attivamente per far valere i nobili motivi dei SUOI RAGAZZI, impantanati in questa pluriennale criticità. Un Sindaco che in questa circostanza avrebbe colto insieme alla sua CITTADINANZA l’opportunità di sensibilizzare ulteriormente le Istituzioni preposte ad una solerte velocizzazione delle pratiche e delle verifiche. L’articolo che ho appena letto invece fa molta tristezza. RAGAZZI non perdete mai la FIDUCIA, ragionate con la VOSTRA TESTA e anche se purtroppo le cose a volte non vanno come vorremmo, cogliamo nelle negatività gli aspetti positivi. Come cita ORAZIO: “Carpe diem”.