di Monia Orazi
Una casa mobile su ruote installata nel 2018 in un terreno di proprietà di un 79enne di Camerino a Pontelatrave (vive lì in attesa che vengano ultima i lavori della sua abitazione in muratura). Nonostante un ricorso al Tar, dal Comune è arrivata una nuova ordinanza che impone all’anziano di togliere entro novanta giorni la casetta mobile su ruote di 72 metri cubi, la veranda ed il marciapiede di ingresso, per una superficie complessiva di 42 metri quadrati occupati sul terreno di sua proprietà. Il problema è la mancanza dei titoli autorizzativi per la sua installazione.
L’ordinanza è a firma dell’architetto Barbara Mattei, responsabile del settore urbanistica del Comune di Camerino. La casetta era stata installata nel 2018 nell’ambito del post terremoto, ma senza il rispetto delle norme previste dai decreti in materia e dal decreto cosiddetto “Salva Peppina”, secondo quanto sostenuto dalla responsabile urbanistica del Comune di Camerino, che con una prima ordinanza nell’aprile del 2021 ha disposto «la demolizione dei manufatti realizzati in assenza di titolo abitativo, consistenti in una casetta mobile provvista di verandina posata su una platea cementizia costruita per tale scopo e dal marciapiede antistante detta casetta, presso l’area sita in località Pontelatrave, entro e non oltre novanta giorni dalla notifica».
L’anziano non si è dato per vinto, assistito dall’avvocato Giuseppe De Rosa ha presentato ricorso al Tar Marche con istanza di sospensiva per l’annullamento della prima ordinanza comunale. A giugno 2021 il Tar Marche ha accolto la richiesta di sospensiva del pensionato disponendo la sospensione dell’efficacia dell’ordinanza. Non è finita qua, ad agosto 2021 i tecnici comunali compiono un altro sopralluogo nella zona. Secondo l’architetto Mattei, forte anche della perizia di un geometra che certifica che la casetta si può spostare, manca il titolo abitativo. Secondo gli uffici comunali non sarebbe valida la Cila (comunicazione di inizio lavori), per la mancanza dei presupposti di legge ed ha invitato il pensionato ad acquisire i necessari permessi edilizi, cosa che lui però non ha fatto. Da qui un nuovo avvio del procedimento edilizio lo scorso febbraio e l’emissione di una nuova ordinanza di demolizione che impone all’uomo entro novanta giorni di togliere la casetta mobile su ruote.
È una vergogna.
Una sola parola " VERGOGNATEVI
È si qui di sicuro ci sono tutti i presupposti, urgenza, sicurezza, ambiente, piani vari ecc. Et ecc. Ma vergognatevi.
Ancora.......e basta con tutta questa burocrazia cretina
Tristezza infinita
Vergogna sta nella sua proprietà
Una sola parola " VERGOGNATEVI "
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Non conosco l’anziano accusato di abusivismo edilizio. Ma credo che l’unico torto che ha: è quello di non essere abituato a leccare il C…O ai politici.
Se si facesse un’inchiesta sulle vere responsabilità sull’abusivismo edilizio del paese: credo che sarebbero ben pochi i sindaci o i tecnici comunali che non siano degni delle patrie galere. Basta pensare quanti permessi vengono respinti con la dicitura (“la commissione edilizia ha espresso parere sfavorevole”) ma quanti sono i cittadini consapevoli che tale commissione non è ona istituzione pubblica che contro la quale il cittadino può fare ricorso. E’ una concessione per i sindaci ignoranti in materia come supposto tecnico. Che invece, nella maggior parte dei casi viene usata come strumento di potere.
Hanno gia’ scritto gli altri ma io lo scrivo in dialetto VE DOVETE SOLO VERGOGNA’ sempre se sapete che significa la parola …
si devono solo vergognare sta gente qua’…quella è solo una sistemazione temporanea in attesa che gli rifanno casa danneggiata dal terremoto…su ruote poi…manco a dire che l’ha fatta con le fondamenta! dovrebbe impuntarsi di brutto…poi che fanno? gli demoliscono casa e lo buttano fuori dalla sua proprietà? vergogna e basta…ma la vergogna non sanno nemmeno come è fatta sta gente qua’… purtroppo
Lasciate in pace mia madre almeno da morta. Il male che le è stato fatto è un crimine
contro l’umanità e una vergogna indelebile in un paese che blatera di continuo sul valore dei diritti umani. Naturalmente non specificando che per qualcuno i diritti umani valgono più che per altri.
pugno di ferro con i deboli ?
Assurdo che in una situazione di emergenza si usi tutta questa durezza nell’applicare le regole giuste ma nella normalità
senza parola, non conta che è nella sua propieta….