Tre step per far rinascere
la Perla dei Sibillini:
ecco il programma per la ricostruzione

VISSO - Presentato oggi il Psr: punta su una nuova strada a Villa Sant’Antonio, alla ricostruzione del centro con i cantieri che avanzeranno dall'esterno verso l'interno per recuperare e tornare alla fruibilità delle piazze Martiri Vissani e San Francesco e ci saranno alcuni progetti speciali per rendere vivibile la città durante i lavori

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Il centro di Visso

di Monia Orazi

Tre step per ricostruire Visso: messa in sicurezza della strada 209 Valnerina nella zona di Villa Sant’Antonio per evitare interruzioni in caso di calamità, una ricostruzione del centro storico a partire dagli edifici pubblici per riaprirlo soprattutto intorno alle piazze Martiri Vissani e San Francesco, alcuni progetti speciali per rendere fruibili le zone in ricostruzione e non lasciare nel silenzio il paese, quando ad avere la parola saranno gru e cantieri.

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Villa Sant’Antonio

E’ questa la strategia di ricostruzione delineata nel programma straordinario di ricostruzione, presentato oggi durante una riunione online con i progettisti dell’università Politecnica delle Marche guidati dall’architetto Giovanni Marinelli, alla presenza del sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi e dei tecnici comunali. Ha detto il sindaco di Visso: «Ringrazio i tecnici comunali, i progettisti dell’università Politecnica, il commissario Giovanni Legnini, i tecnici dell’ufficio speciale ricostruzione ha detto il sindaco Spiganti il Psr contiene le norme applicabili al territorio comunale, gli approfondimenti relativi al centro storico, Borgo Sant’Antonio, Villa San Giovanni, a breve si avranno anche quelli per Aschio e Croce. Resta da risolvere l’ampliamento della strada regionale 209, apriremo una consultazione con i proprietari delle abitazioni interessate, subito dopo il Psr penseremo a come riconvertire le aree Sae e le strutture provvisorie e gli usi che potranno avere».

LA NUOVA STRADA A VILLA SANT’ANTONIOSono due le ipotesi per evitare in futuro, l’interruzione della strada a Villa Sant’Antonio, come avvenuto il 26 ottobre 2016, quando crollarono alcuni edifici. L’obiettivo dei tecnici è di evitare interferenze degli edifici e garantire sempre la possibilità di transito e la sicurezza. Sono dodici gli edifici a rischio delocalizzazione, situati tra la strada ed il fosso delle Rote, del progetto dovrebbero occuparsi la Regione ente proprietario della strada ed Anas, ente gestore. Un’ipotesi prevede l’allargamento della carreggiata, la sistemazione con aree verdi e pedonali, la seconda ipotesi una vera e propria modifica del tracciato, con l’adeguamento della strada che conduce al cimitero della frazione ed alla nuova area per l’elisuperficie, attrezzata per il volo notturno. Nel psr si parla di riprogettare e valorizzare anche lo spazio intorno alle chiesa di Sant’Antonio, con nuove aree verdi e pedonali. Un altro intervento riguarda l’allargamento della carreggiata della strada del Poggio, altro intervento riguarda l’incrocio tra via Ponte Lato di accesso a Borgo San Giovanni e la strada provinciale 134, dove la corsia si restringe per la presenza di un fabbricato e di un muro di contenimento, è previsto l’allargamento.
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RIPARTIRE DAL CENTRO STORICO – La cantierizzazione avanzerà dall’esterno verso l’interno del centro storico, con la finalità di recuperare e tornare alla fruibilità di piazza Martiri Vissani e di piazza San Francesco e prevedono la focalizzazione sull’isolato di palazzo dei Governatori, palazzo dei Priori e gli altri edifici pubblici. Nel programma straordinario di ricostruzione sono indicate due situazioni prioritarie nella quale valutare l’intervento di delocalizzazione di alcuni edifici: la prima riguarda la mitigazione del rischio di frana e caduta massi in località Casa Sabbatucci, lungo la Valnerina in direzione Roma alla periferia di Visso, con tre fabbricati interessati, l’altro intervento riguarda il complesso residenziale privato di Villa Sant’Antonio.

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UN CENTRO STORICO CHE “PARLA” DELLA RICOSTRUZIONE – La parte finale del Psr prevede alcuni progetti speciali per rendere fruibile e vivibile il centro storico durante gli anni in cui a farla da padrone saranno cantieri e gru.

I tre progetti si chiamano “le piazze della ricostruzione”, con pannelli mobili che informeranno i cittadini sullo stato di avanzamento ed arredi urbani per rendere fruibili gli spazi aperti, il secondo “Visso città d’acqua” e prevede la valorizzazione di percorsi pedonali lungo il torrente Ussita ed il fiume Nera, con snodo centrale nel giardino della Sibilla, il terzo prevede la valorizzazione di Porta Ussitana, come nuova via di ingresso al centro storico.

Nel corposo documento di 113 pagine sono indicate meticolosamente le prescrizioni per la cantierizzazione, in modo da non creare interferenze con i cantieri in centro storico, le norme da rispettare per ricostruire in modo conforme alla struttura di edifici vecchi di secoli. A Visso sono 50 gli aggregati individuati per interventi unitari che interessano 198 edifici. Già approvato il primo piano di demolizione, il secondo sarà approvato nel consiglio comunale previsto per il 5 aprile, per un totale di 86 edifici interessati. Come tempistica è previsto entro il 2022 la fine delle messe in sicurezza e delle demolizioni. Sono 29 gli edifici non progettabili sia per interferenza con altri cantieri o lavori, sono 73 gli edifici attualmente interessati da lavori in corso.

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Gianluigi Spiganti Maurizi, sindaco di Visso

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