di Monia Orazi
Piovono bollette sulle case inagibili, a causa della fine delle agevolazioni previste nel post sisma, che consentono ai fornitori dei servizi, di emettere bollette di conguaglio, per cui è prevista la rateizzazione in 120 rate.
C’è chi a Sarnano si vede recapitare una bolletta di svariate migliaia di euro per consumi presunti di gas mai effettuati, c’è anche chi a Pieve Torina si è visto recapitare una bolletta di 1.684 euro, nonostante l’applicazione delle agevolazioni sisma centro Italia, su una casa non più abitata dal 2016, a causa dell’inagibilità post terremoto.
A Camerino per una casa danneggiata dal terremoto c’è chi si è visto addebitare un consumo di 204 metri cubi di acqua dal gennaio 2020 al febbraio 2021, in un fabbricato inagibile dal 2016, sito in una zona della città in cui l’acqua è stata chiusa sin dal 2016, subito dopo le scosse.
Si tratta di tutte segnalazioni pazientemente raccolte dall’associazione “La Terra trema noi no”. C’è anche chi per la casa inagibile in cui non abita più dal 2016, si è visto addebitare il canone Rai per il 2021.
Ad un maceratese 50enne, che ha lasciato casa sua cinque anni fa perché danneggiata dal sisma, è arrivata la bolletta per l’acqua mai consumata: «Qualche mese fa mi è arrivata per la mia casa di Macerata inagibile dal 2016 una fattura dell’acqua per consumi mai effettuati, visto che ho sospeso la fornitura. La cosa singolare è che da qualche giorno ricevo chiamate di vari gestori dell’energia elettrica, che mi dicono che pago più del dovuto, dicendomi di cambiare gestore. A tutti rispondo la stessa cosa: che casa mia è inagibile e per questo ho sospeso dal 2016 le forniture di gas, luce ed acqua, in attesa dei lavori di riparazione».
Quelle che stanno arrivando in questo periodo a tanti terremotati sono le bollette di conguaglio, che i gestori hanno potuto emettere entro il 31 dicembre 2021, come stabilito da Arera, che ha prorogato fino alla fine del 2021 le agevolazioni previste per gas, luce ed acqua, di chi ha la casa in zona rossa, inagibile, vive nelle Sae o nei moduli abitativi rurali. La differenza è che per chi vive nelle Sae o mapre le agevolazioni si applicano in automatico, mentre tutti gli altri avrebbero dovuto inviare sia all’Arera entro l’aprile 2021, che al proprio gestore entro giugno 2021 la documentazione che certifica che l’abitazione è inagibile. Per chi ha chiesto la sospensione delle utenze, di fatto i costi fissi sono sempre rimasti attivi per tutti e cinque gli anni dal terremoto.
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Purtroppo se non ci rendiamo conto che siamo governati da ladri senza senso della misura. Non ci rendiamo conto che i servizi di acqua, luce, gas e mondezza sono servizi pubblici essenziali per la vita. O che nei tempi attuali non se ne può fare a meno. Quindi: non possono essere gestiti da privati. Sono cose che compriamo e paghiamo come quando andiamo a fare spesa al supermercato. No so cosa diremmo se anche qualsiasi negozio oltre al prezzo della merce ci applicasse pure una quota fissa, o quando per un tempo qualsiasi non compriamo nulla ci facessero recapitare una fattura da pagare senza aver comprato nulla. D’altra parte: se lo fanno i commercianti della politica, potrebbe farlo chi unque vende qualcosa. Se mi è permesso di dire come la peno, direi: che non è producente lamentarsi contro coloro che si sentono Marchesi del Grillo. E’ meglio sospendere i pagamenti perché nei 139 articoli della Carta Costituzionale non esiste uno che autorizza leggi estorsive come quelle che vengono usate per le bollette dei servizi pubblici.