Macerata a caccia di fondi:
Villa Lauri, Villa Cozza
e un restyling da 4 milioni

BANDO per la rigenerazione dei borghi, dei giardini e dei parchi storici vincolati dalla Soprintendenza pubblicato dal Ministero della Cultura, l'assessore Iommi annuncia la partecipazione del Comune con i progetti da due milioni ciascuno e spiega le idee dell'Amministrazione: «Gli elementi di valutazione sono la qualità e la capacità di miglioramento della vita urbana, caratteristiche che nei nostri piani ci sono tutte»

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Villa Cozza

di Luca Patrassi

Un bando tira l’altro, tanti i finanziamenti in vista su alcune direttrici di spesa indicate dall’Europa ed inserite nel Pnrr. Un mare di finanziamenti già ottenuti, tanti i relativi progetti da definire con relative gare ed ora il Comune di Macerata torna a caccia di fondi. Il riferimento è quello ambientale, a muoversi è ancora una volta l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi. Il Ministero della Cultura ha pubblicato nei giorni scorsi il bando per la rigenerazione dei borghi, dei giardini e dei parchi storici vincolati dalla Soprintendenza, scadenza il 15 marzo prossimo. Due i progetti che il Comune sta curando, Villa Cozza e Villa Lauri.

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Villa Lauri

Villa Cozza è una proprietà dell’Ircer, il Comune curerà la fase organizzativa: peraltro l’area è al centro di un complesso intervento che l’amministrazione Parcaroli vorrebbe realizzare anche nell’area adiacente fino al cimitero, con il recupero della ex fornace Torresi. Villa Lauri, attuale sede dell’Istituto Confucio, è di proprietà di Unimc che ha ceduto in comodato d’uso il parco al Comune. Il Ministero prevede finanziamenti che vanno da un minimo di 200mila euro ad un massimo di due milioni di euro per ogni progetto. Il Comune ha presentato progetti da due milioni ciascuno. La notizia della partecipazione al bando è confermata dall’assessore Silvano Iommi che spiega: «Il parco di Villa Lauri è una realizzazione ottocentesca con percorsi di rilievo non solo per l’aspetto botanico-vegetazionale ma anche esoterici. Il parco di Villa Lauri peraltro racchiude cento specie di alberi provenienti da tutte le parti del mondo: è una struttura non inserita nel contesto cittadino, molto usata per il jogging. Per Villa Lauri ci sarà il supporto tecnico-organizzativo del Comune mentre Unimc sosterrà parte delle spese progettuali. L’altro intervento ideato è quello su Villa Cozza: in questo caso si parla di un parco urbano, frequentato h24, ha una storia antichissima, sulla sommità del colle di un castrum che darà poi vita al borgo San Giovanni, attuale corso Cairoli».

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Silvano Iommi, assessore all’urbanistica

Come si articola il bando? «E’ un bando complesso, a punteggio: gli elementi di valutazione sono la qualità del progetto e la capacità di miglioramento della vita urbana, caratteristiche che nei nostri piani ci sono tutte. Quanto a Villa Cozza l’idea dell’amministrazione è quella dello sviluppo del parco di 1.5 ettari, con una serie di iniziative fino a portarlo a 10 ettari lungo il versante Sud fino al cimitero, alla ex fornace Torresi, con nuove masse arboree. Il piano prevede l’inserimento anche di uno dei temi in discussione in questi giorni in Parlamento, quello del benessere animale: ci sono aree e iniziative dedicate agli animali. Questo è il contorno narrativo che fa da cornice al bando vero e proprio che si prefigge la tutela dei parchi vincolati prima del dicembre 2020. E’ anche previsto un nuovo impianto di irrigazione, nessun consumo di acqua ma recupero delle acque reflue di superficie da riciclare per irrigazione e antincendio. Altra idea è il recupero dell’ottocentesca casa del custode all’ingresso del vialetto lungo via Pancalducci, recuperando il cancello in ferro, la torretta, la cisterna e la neviera, sono previsti percorsi Alzheimer da estendere nella boscaglia-selva che arriva a via Braccialarghe fino al ponte che connette l’area dell’Ircer e quella comunale». Partecipazione ai bandi, progettazioni, gare d’appalto: un lavoro duro per la macchina comunale. «Tutto l’apparato comunale – rileva infine Iommi – è al lavoro per rispondere alla sfida che ci arriva dall’Europa con i fondi del Pnrr, sfida durissima per i Comuni ma che ci vede impegnati con tutte le nostre risorse umane: sarà l’ultima possibilità di accesso a flussi finanziari significativi e non vogliamo perdere nessuna opportunità».

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