L’interno dell’ex Upim
di Mauro Giustozzi
L’interesse di grandi e piccole catene commerciali c’è ma l’incertezza portata dalla pandemia rallenta le decisioni di chi vuol investire sul nuovo contenitore degli spazi ex Upim che la società Cardinali Marco e C. Sas ha acquisito ed a cui dallo scorso febbraio ha iniziato a mettere mano per le opere necessarie alla sistemazione dell’immobile nel centro di Macerata. Interventi che hanno avuto rallentamenti sia dovuti a problematiche scoperte in corso d’opera, come le infiltrazioni d’acqua nel piano intermedio, ma anche dovuti a che tipo di attività e con quali spazi si andranno ad insediare in questo contenitore.
Marco Cardinali
Così i lavori che riprenderanno terminato questo periodo di festività nei locali ex Upim saranno concentrati principalmente sull’ascensore di collegamento tra il parcheggio Armaroli e la Galleria del Commercio, per il quale si è trovato un accordo con il Comune e l’intervento per sanare definitivamente le infiltrazioni d’acqua: solo in una seconda fase si penserà alla suddivisione dei locali, in particolare del piano principale e più commercialmente appetibile quello che si affaccia su corso Matteotti ed ha le sue vetrine su Galleria del Commercio.
«La prossima settimana riprenderanno i lavori all’ex Upim -esordisce Marco Cardinali- in quest’ultima fase abbiamo raggiunto un buon accordo con l’amministrazione comunale che si va definendo per una soluzione che riguarda allo stesso tempo gli spazi dove collocare il nuovo ascensore e di conseguenza anche le risorse necessarie per mettere mano in maniera definitiva al problema delle infiltrazioni d’acqua che riguardano in particolare il piano intermedio dello stabile. Per quanto riguarda invece gli affitti dei locali che saranno ricavati all’interno del contenitore ci siamo appoggiati ad un’agenzia immobiliare che sta sondando la disponibilità di diverse società commerciali che hanno mostrato interesse ad aprire attività nell’ex Upim ma che, causa la situazione pandemica, hanno preso tempo prima di dare una risposta definitiva. Del resto è comprensibile che chi investe debba avere scenari certi per programmare la propria attività nel medio e lungo periodo, cosa difficile con la situazione che tutti stiamo vivendo».
Nel frattempo la società di Cardinali va avanti per quelle che sono le opere che si possono realizzare e che non sono strettamente legate all’aspetto commerciale che dovrà avere in futuro l’ex Upim. «Con il Comune c’è un’intesa di massima che riguarda –prosegue il proprietario della struttura- da un lato l’acquisto degli spazi necessari per installare questo ascensore che collegherà via Armaroli con Galleria del Commercio ed avrà un’uscita anche al piano intermedio, diciamo all’altezza del vicolo Ferrari, e noi con le risorse ottenute da questa operazione metteremo mano al problema delle infiltrazioni d’acqua risolvendo definitivamente questa situazione in cui ci siamo imbattuti durante i lavori di ristrutturazione dello stabile nel piano F1 e in quello S2. In base alle richieste che arriveranno poi dovremo completare anche i lavori del piano che si affaccia su corso Matteotti, ma in questo caso ci siamo presi del tempo pure per capire che tipo di metrature dovremo realizzare anche in base a che richiesta di spazi verrà dagli affittuari all’agenzia che sta portando avanti questi contatti. Il Comune, che è proprietario del piano seminterrato che affaccia su via Armaroli, presumo che utilizzerà una parte di quegli spazi per l’accesso a questo nuovo ascensore che lì verrà installato. Devo dire che all’inizio i lavori hanno marciato velocemente per poi avere un rallentamento dovuto in parte alle problematiche riscontrate e in parte dall’incertezza che la pandemia da covid 19 ha portato nelle scelte di investimento delle catene commerciali. Ora ripartiremo dagli interventi al piano inferiore e terminati quei lavori dovremo comunque prendere una direzione definitiva anche per il piano superiore che si affaccia su Galleria del Commercio. Se non arriveranno nel frattempo indicazioni precise in merito alla spartizione di quel grande spazio ritorneremo all’idea originale, quando il nostro intento era quello di ricavare comunque sette locali negli spazi ex Upim, poi chi verrà li adatterà a seconda delle sue esigenze se ciò accadrà a cantiere concluso».
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Quando vennero effettuati i lavori di ristrutturazione e recupero della Galleria del Commercio, curiosamente nessuno pensò all’abbattimento delle barriere architettoniche (non doveva essere previsto per legge?), continuando a lasciare di fatto irraggiungibile il piano intermedio.
Ora, se si provvederà all’istallazione di ascensori a servizio dei locali dell’ex-Upim, mi auguro che siano fruibili da tutti e non solo dai clienti degli esercizi che vi prenderanno alloggio.