di Michele Carbonari
Lunedì scorso accusa la febbre, venerdì fa il tampone e il giorno dopo (ieri) scopre che è positivo al Covid 19. Va quindi in quarantena, insieme ai compagni di squadra e allo staff tecnico, oltre a tutte le altre persone con cui ha avuto contatti nell’ultimo periodo. È ciò che è avvenuto ad un calciatore del Trodica, club militante nel girone C di Promozione. Per capire meglio la situazione è bene partire da sabato 26 settembre, quando la società biancoceleste ha effettuato un amichevole in famiglia nel vicino campo di Villa San Filippo di Monte San Giusto. Il giocatore in questione il lunedì seguente ha qualche linea di febbre e quindi non si presenta più agli allenamenti. Con il passare dei giorni la temperatura diminuisce, ma per precauzione effettua il tampone che risulta essere positivo. Al contrario di quanto stabilito dal protocollo della Figc (in quarantena solo il calciatore portatore del Coronavirus), l’Asur esegue le proprie disposizioni e mette in isolamento tutte le persone che sono state vicine al calciatore dalle 48 ore precedenti alla presenza dei sintomi. Tutti i compagni, l’allenatore e i collaboratori del Trodica sono ora a casa e settimana prossima effettueranno i primi tamponi e al momento nessuno di loro presenta problemi di salute riconducibili al Covid 19.
La situazione del calcio dilettantistico non è quindi molto diversa da quella del mondo professionistico. E il caso del Trodica in qualche modo richiama ciò che è avvenuto in questi giorni in Serie A. Con i vertici sanitari campani, ad esempio, che hanno sconsigliato la trasferta del Napoli in quel di Torino contro la Juventus, andando in direzione opposta al protocollo indicato dalla Figc. Di questo passo e con questa poca chiarezza sarà difficile avviare i campionati di calcio marchigiani (fatta salva l’Eccellenza, già alla seconda giornata), che prevede il via ufficiale nel weekend del 24 e 25 ottobre. Ieri è stata anche annullata l’amichevole fra l’Esanatoglia (squadra maceratese militante in Seconda categoria) e il Sassoferrato Genga (club inserito nel girone A di Promozione) proprio perché un calciatore della formazione anconetana è risultato positivo al Covid 19.
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Dal comitato tecnico scientifico riceviamo e pubblichiamo: «Il Cts a proposito del caso dei calciatori positivi al contagio dal virus SARS-CoV-2, richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell’Autorità Sanitaria Locale competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori».