Marche 2020, è Benedetta Abbadini
la candidata più giovane:
«Le quote rosa contano»

CIVITANOVESE di 19 anni è in lista con Movimento per le Marche che sostiene Francesco Acquaroli. Studentessa di Unimc, assiste bambini disabili ed è alla prima esperienza in politica: «Non voglio che ragazzi e ragazze se ne debbano andare a lavorare all'estero»

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di Alessandra Pierini

Diciannove anni, vive a Civitanova, studia Giurisprudenza a Unimc e assiste doposcuola bambini con disabilità. Benedetta Abbadini è la più giovane candidata consigliera delle Marche. E’ stata schierata nel collegio di Macerata da Movimento per le Marche, lista che sostiene Francesco Acquaroli.
Abbadini rappresenta la quota rosa: «Mi è capitato di incontrare qualcuno che mi ha detto “Sei la quota rosa, non conti niente”. Non è assolutamente così, io porto la mia forza e il mio modo di pensare. E’ importantissimo che le donne abbiano posto in politica perchè hanno dei punti di forza e possono essere alla pari tranquillamente».

Come mai ha deciso di candidarsi?
«Per me è la prima esperienza, ho deciso di candidarmi per sostenere i ragazzi e i giovani. Ho visto molti amici e anche mio padre andare all’estero per lavoro. Io penso che le Marche siano una regione fantastica e molti soffrono a dover andare via. Ogni giovane che se ne va è una perdita sia per lo Stato che per le imprese che perdono menti eccelse che potrebbero portare nuovi progetti. Ho deciso di candidarmi perchè, pur essendo ancora una studentessa universitaria, so che arriverà presto per me il momento di costruirmi un futuro. Per me sarebbe molto difficile lasciare questo territorio perciò voglio che sia questo territorio a diventare capace di tenere i suoi giovani».

Quali sono le altre questioni di cui si sta occupando?

«Mi sono interessata anche ad altri progetti come il sisma. Sono stata a Visso di recente, ho parlato con i residenti e ho visto situazioni veramente difficili da risolvere quanto prima. Mi sono occupata anche del tema dei disabili. Faccio ripetizioni e aiuto nei compiti un bambino disabile e il marito di mia mamma è disabile. Ho visto che spesso queste persone sono abbandonate a se stesse. E’ un aspetto a cui tengo molto. Una signora che conosco mi ha detto “Quando hai in casa un disabile diventa disabile tutta la famiglia” e in effetti mi sono resa conto che è così, è ora di fare qualcosa».

Chi l’ha contattata per candidarla?

«Mi è stato proposto da Giovanni Chiucchi. La lista aveva bisogno di quote rosa ma soprattutto rappresento quello che cercavano: una giovane  con tanta voglia di fare e la forza per cambiare le cose. All’inizio ero spaventata perchè non avevo esperienza ma mi sto rendendo conto che è bello. Le persone hanno estremamente bisogno dell’ascolto: chi ti ascolta ti dona dignità. Credo che la politica deve fare questo: ascoltare e capire le problematiche delle persone per poi risolverle».

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