Stefano Ghio candidato al Consiglio regionale. Un altro civitanovese nelle liste a sostegno del candidato presidente Maurizio Mangialardi. La candidatura del consigliere comunale ed ex candidato sindaco a Civitanova arriva all’interno di una lista civica, “Le nostre Marche”, progetto di stampo centrista che verrà presentato nei prossimi giorni.
La sua presenza non era passata inosservata già un mese fa quando Mangialardi presentò la sua candidatura partendo da Ancona. Ex presidente dell’ordine degli avvocati, Ghio è stato candidato sindaco a Civitanova e ora prova ad entrare in Consiglio regionale. Mai come quest’anno sono numerosi i candidati civitanovesi. Tra le file del centrodestra a sostegno di Francesco Acquaroli ci sono il sindaco Fabrizio Ciarapica con Forza Italia, l’assessore Pierpaolo Borroni con Fdi e l’ex assessore Maika Gabellieri con la Lega. Vince Civitanova, la lista che determinò la vittoria di Ciarapica alle regionali, rimasta orfana di consiglieri (rimane Monia Rossi formalmente) e con a capo Claudia Giulietti e Fausto Troiani fa sapere che nei prossimi giorni indicherà quale candidato sostenere fra i 3 compagni di giunta, attualmente avversari. Nel centrosinistra il Pd ricandida Francesco Micucci, consigliere regionale uscente, a sostegno di Mangialardi. Nella coalizione c’è anche Cristiana Cecchetti. L’ex assessore comunale della giunta Corvatta, nell’ultimo periodo ha aderito al Movimento delle Sardine e preso parte agli incontri organizzati dai ragazzi bolognesi. Ambientalista e femminista è il nome che la lista Marche Coraggiose (Articolo 1) ha scelto su Civitanova assieme al farmacista Massimo Lambiase e Paola Petrelli. Per il movimento 5 stelle su Civitanova i candidati sono Riccardo Arbuatti e Maria Arco Boiano. Per Vox Marche il coordinatore regionale Alessandro Lippo. Tra i civitanovesi, candidato però alla presidenza e non al Consiglio regionale c’è anche il docente universitario Roberto Mancini (nella lista Dipende da noi compare invece Elisabetta Giorgini). A completare la rosa dei nominativi ora anche quello di Stefano Ghio e di Natalia Conestà con Italia Viva-Psi-Demos.
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Il vecchio patto di “bronzo” spinge a pensare che Troiani sarà al fianco del tentativo di evasione del Ciarapica seppur cambiato di casacca ed ora moderato, europeista ed euroricercatore. Diventerebbe sindaco e finalmente ci sarebbe una faccia allegra al comando con un carattere più gioviale e meno spigoloso (così dicono)e soprattutto meno tetro anche se con il vezzo di rinnegare gli amori di gioventù seppur mai sopiti. Perché mai dovrebbe suggerire la Gabellieri? Non credo che la sua cacciata sia da attribuire solo al sindaco che dimostra un carattere più forte con i deboli (consiglieri comunali) e più debole verso spericolate, attrattive e soprattutto suggestive rivoluzioni urbanistiche sia per il privato che per la città. L’ha vuole modificare ad ogni costo proprio là dove non serve, lasciando il marcio ( adesso si chiama degrado, comprendente vari sostantivi che il termine regge ). Per Borroni? In questo rapporto politico che li ha legati, mi sembra sia venuta a mancare la fiducia che come faceva a trovare spazio rimarrà un mistero. Indicando lui se tutto andrebbe secondo le sue preferenze si ritroverebbe magari senza Borroni, magari senza Maika, ma sempre con Ciarapica che da qualche giorno fa il sindaco a tempo pieno, parla di democrazia ( a Troiani al solo sentirla mintuare ( nominare, per i tanti professori ) gli si dovrebbero rizzare tutti i peli, poi si allungherebbero ispidi insieme ai canini molari e premolari e la bocca si riempirebbe di saliva color rosso e rivolto alla Luna con le froscie ( narici ) ingrossate, anche se nuova ed invisibile la fiuterebbe ed ululerebbe tutto il suo dolore)e spera che Civitanova continui ad ammucchiarsi in Piazza della Conchiglia, naturalmente con tutti i mezzi anti covid fino a qui usati. Naturalmente si scrive qualcosa per abbattere la noia, per fare quattro risate…una…due pianti che è meglio, e fare un pronostico è sempre difficile. Certo se fossero tre cavalli la cosa sarebbe più facile. Ciarapica, partirebbe favoritissimo ma potrebbe cedere di schianto a pochi metri dal palo dove gli altri due arrivando in una strettissima fotografia obbligherebbero i giudici di gara ad esprimersi e che dopo attenta visione darebbero loro la vittoria a pari merito. Così, il povero perdente ritornerebbe nella stalla e ad attenderlo ci sarebbero tutti quei ronzini che ancora dividono la magione con lui.
Troppi impresentabili, già provati, a sostegno di Mangialardi, diventa scontatata la vittoria della destra con certi nomi abituati a svolazzare …..