L’andamento giornaliero dei nuovi contagi (clicca sull’immagine per leggere il report integrale del Gores)
Sono cinque i nuovi casi di coronavirus nelle Marche, uno per ogni provincia (nel Maceratese salgono a 1.182 i contagiati). E’ quanto ha comunicato il Gores nel consueto bollettino di giornata, dopo l’esame nelle ultime 24 ore di 858 tamponi: 529 nel percorso nuove diagnosi e 329 nel percorso guariti. Questi casi comprendono rientri dall’estero, soggetti sintomatici e asintomatici contatti di casi positivi. In totale quindi, nelle Marche, sono 7.018 i positivi a fronte di 108.070 test effettuati fino ad oggi.
Scendono a 13 le persone che sono ricoverate negli ospedali marchigiani a causa del Coronavirus (ieri erano 14). Di queste, una si trova in terapia intensiva (è all’ospedale Marche Nord di Pesaro). Per quanto riguarda i pazienti che si trovano in quarantena perché positivi, sono 181 (ieri 180). Sono scese le persone che si trovano in isolamento domiciliare: dalle 1.406 di ieri, oggi nelle Marche sono 1.296 e di queste 210 in provincia di Macerata (ieri 254). Dall’inizio della pandemia sono 5.854 i guariti (ieri erano 5.849).
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Le sedicenti autorità – quelle che fanno scrivere che un locale è chiuso perché il gestore, andato in ospedale per tutt’altra cosa, ha ricevuto un tampone (il cui inventore afferma chiaramente che NON deve essere usato come mezzo diagnostico) che ha scoperto qualcosa e che, prima, hanno violato la Costituzione angariando il cittadino sovrano con provvedimenti chiaramente incostituzionali, vedasi, per ultima, la sentenza del Giudice di Pace di Frosinone che ha annullato le cosiddette multe – mettano nero su bianco in un documento pubblico e da loro firmato, fondamentalmente:
1. quale tipologia di tampone è stata usata, con tutti i dettagli tecnico-scientifici sull’affidabilità della modalità di test;
2. cosa è stato trovato da quel tampone, con tutti i dati qualitativi e quantitativi;
3. tutte le referenze scientifiche disponibili che portano ad adottare determinate decisioni e non altre.
Questo perché la Costituzione e le leggi italiane prevedono alcuni criteri per l’adozione di provvedimenti aventi forza di legge e, ancora di più, per i provvedimenti amministrativi, fra cui la proporzionalità, l’economicità, l’efficacia, l’imparzialità, la pubblicità e la trasparenza.
E, infine, il metodo scientifico si deve basare sui fatti.
Ovviamente, è difficile.
Basti pensare che il governo, dopo essere ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR di Lazio che obbligava il governo medesimo a rilasciare entro 30 giorni i dati del sedicente Comitato Tecnico Scientifico che il governo ha detto essere stati alla base delle decisioni assunte, ha rilasciato una parte minimale dei medesimi documenti dai quali, peraltro, già si rilevano le assurdità di gestione della faccenda.
Figuriamoci quel che ci sarà scritto nel resto.