Ospedale Covid, il comitato:
«Illegittimo in assenza di convenzione»

CIVITANOVA - Ivo Costamagna e Amedeo Regini vigilano sugli atti e criticano l'immobilismo da parte della regione per la proroga della convenzione scaduta il 31 luglio che regola il rapporto con il Comune per l'occupazione della Fiera

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«La presenza dell’ospedale Covid all’interno della fiera è illegittima in assenza di proroga». Torna a puntare il dito sulla gestione dell’ “astronave” di Bertolaso il comitato “No fiera Covid” composto da Ivo Costamagna e Amedeo Regini. In particolare la sollecitazione verso comune e Regione è relativa alla proroga della convenzione fra i due enti, scaduta il 31 luglio: «questione relegata nel dimenticatoio nonostante le critiche sulla conferenza-no-covid-fiera-civitanova-ivo-costamagna-FDM-3-325x217opportunità e sui tempi, le inchieste aperte dalla Magistratura e la sostanziale inutilità» critica il comitato. Di fatto effettivamente in attesa di capire come evolverà il virus (da una settimana i contagi sono aumentati in tutta Italia) al momento la politica non ha fatto passi in avanti. Colpa delle elezioni regionali che tengono in ghiacciaia decisioni scomode che probabilmente né il presidente della regione Luca Ceriscioli (uscente e non ricandidato) né il sindaco Fabrizio Ciarapica (proteso verso la campagna elettorale) intendono prendere. Ma il comitato per nulla fiaccato dal caldo agostano attacca:«è stranoto che la convenzione sottoscritta fra le parti aveva valore fino al 31 Luglio – ricordano – ebbene dalla scadenza ad oggi sono passati otto giorni e la possibile proroga non è pervenuta da parte della Regione al Comune. Eppure la probabile proroga era nell’aria. Perché la Regione non abbia formalmente avanzato la richiesta non è dato saperlo. Per richiedere una proroga occorrono delle motivazioni forti ma non è un atto difficile da elaborare ed inviare al Comune di Civitanova. Una cosa intanto è certa: la presenza dell’Ospedale Covid in Fiera è congelata ed una presenza senza una motivazione è “illegittima”. Una definizione che non è una vana formalità. Ora c’è solo da sperare che tutto questo venga valutato dal Sindaco e dal Consiglio Comunale perché nel nostro territorio non può esserci, ancorché in una fase di emergenza reiterata, una zona franca. Stesso appello vale, in questa precisa fase politica per il rinnovo del consiglio regionale e del presidente della Regione Marche, per l’istituzione Regione. Si sta forse tentando di far passare le elezioni “silenziando” il problema? Sarà nostro compito impedirlo».

 

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