L’andamento giornaliero dei nuovi contagi (clicca sull’immagine per leggere il report integrale del Gores)
Sono 32 i nuovi casi di coronavirus nelle Marche, uno nel Maceratese (salgono a 1.180 i contagiati in provincia). E’ quanto ha comunicato il Gores nel consueto bollettino di giornata, dopo l’esame nelle ultime 24 ore di 1.280 tamponi: 681 nel percorso nuove diagnosi e 599 nel percorso guariti.
E’ il numero di contagi più alto fatto registrare dal 9 maggio. Gli altri nuovi casi positivi sono nel Pesarese (19), nell’Anconetano (4), nell’Ascolano (6) e fuori regione (2), tutti nel percorso nuove diagnosi. Questi casi comprendono rientri dall’estero, soggetti sintomatici, asintomatici contatti di casi positivi, contatti domestici e screening ospiti strutture residenziali. In totale quindi, nelle Marche, sono 7.002 i positivi a fronte di 106.854 test effettuati fino ad oggi.
E c’è un nuovo ricoverato in terapia intensiva nelle Marche. Su undici ricoverati (tre in più rispetto a ieri) c’è un paziente che si trova in terapia intensiva a Pesaro. Il dato è stato comunicato oggi dal Gores. Da settimane non c’erano persone ricoverate in terapia intensiva nelle Marche. L’ultimo ricovero era stato il 15 luglio (e anche allora da un mese non ce n’erano più stati). Per quanto riguarda le persone in isolamento, sono 1.462 nelle Marche, di cui 279 in provincia di Macerata. Nella nostra provincia i contagi sono arrivati, dall’inizio della pandemia, a 1.180. Tra i casi ci sono quelli di cinque persone rientrate dall’estero e che vivono a Corridonia (sono stati registrati mercoledì scorso). Due sono ragazzi italiani sui vent’anni, tornati da vacanze in Spagna e a Malta. Le loro famiglie sono in isolamento, e sono in corso gli accertamenti per capire con chi siano entrati in contatto. Gli altri tre sono pakistani (marito, moglie e uno zio) che sono tornati in Italia dal Pakistan. Cosi come cresce quello delle persone in quarantena che sono 179, ieri erano 161.
Covid, un nuovo ricovero in terapia intensiva: non succedeva da oltre un mese
Più controlli al mare e multe salate!!
Sibilla Aggarbati non c'è dubbio che s'è abbassata la guardia nell'illusione che fosse tutto passato...non solo movida ma un po' ovunque. Di questo passo temo per la scuola.
Sibilla Aggarbati solo al mare?
La colpa, per qualche proprietario di locali, è dei clandestini Dovrebbero essere i primi a controllare e invece fanno di tutto per guadagnare. Poi vogliono gli aiuti dallo stato? Troppo facile
Sono d'accordo Sibilla
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Le sedicenti autorità – quelle che fanno scrivere che un locale è chiuso perché il gestore, andato in ospedale per tutt’altra cosa, ha ricevuto un tampone (il cui inventore afferma chiaramente che NON deve essere usato come mezzo diagnostico) che ha scoperto qualcosa e che, prima, hanno violato la Costituzione angariando il cittadino sovrano con provvedimenti chiaramente incostituzionali, vedasi, per ultima, la sentenza del Giudice di Pace di Frosinone che ha annullato le cosiddette multe – mettano nero su bianco in un documento pubblico e da loro firmato, fondamentalmente:
1. quale tipologia di tampone è stata usata, con tutti i dettagli tecnico-scientifici sull’affidabilità della modalità di test;
2. cosa è stato trovato da quel tampone, con tutti i dati qualitativi e quantitativi;
3. tutte le referenze scientifiche disponibili che portano ad adottare determinate decisioni e non altre.
Questo perché la Costituzione e le leggi italiane prevedono alcuni criteri per l’adozione di provvedimenti aventi forza di legge e, ancora di più, per i provvedimenti amministrativi, fra cui la proporzionalità, l’economicità, l’efficacia, l’imparzialità, la pubblicità e la trasparenza.
E, infine, il metodo scientifico si deve basare sui fatti.
Ovviamente, è difficile.
Basti pensare che il governo, dopo essere ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR di Lazio che obbligava il governo medesimo a rilasciare entro 30 giorni i dati del sedicente Comitato Tecnico Scientifico che il governo ha detto essere stati alla base delle decisioni assunte, ha rilasciato una parte minimale dei medesimi documenti dai quali, peraltro, già si rilevano le assurdità di gestione della faccenda.
Figuriamoci quel che ci sarà scritto nel resto.
Che macello. Quando lo stato dorme il Covid balla.