«Ci siamo occupati della realizzazione del Covid hospital fornendo i servizi ad un valore simbolico inferiore ai costi di mercato e abbiamo erogato del tutto gratuitamente servizi ulteriori come quelli di pulizia e sanificazione una volta concluse le opere. Sui procedimenti giudiziari, nessuno ha dato luogo a sentenze di condanna». Così la ditta Rekeep spa che interviene in merito all’articolo comparso il 20 maggio su Cronache Maceratesi «Covid center, il nodo delle donazioni: sono soldi pubblici o privati?», a firma di Giuseppe Bommarito, e precisa: «le opinioni e le informazioni contenute nel pezzo risultano completamente destituite di fondamento». La Rekeep spiega che è stata incaricata dal Cisom – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta della realizzazione «in qualità di general contractor del Covid Hospital della Regione Marche presso la Fiera di Civitanova, in quanto già impegnata nei lavori di realizzazione dell’ospedale “Madonna del soccorso” di San Benedetto: la Società, alla luce della positiva esperienza maturata, poteva quindi contare sul know-how necessario per coordinare i lavori e, soprattutto, sulla disponibilità immediata di project manager e tecnici in zona, attivabili in tempi rapidi». Rekeep spiega inoltre di aver «fornito i propri servizi ad un valore simbolico, assolutamente inferiore al costo di mercato, ed ha erogato del tutto gratuitamente servizi ulteriori come gli interventi di pulizia e sanificazione a fine lavori». E ancora, l’azienda aggiunge che, «in merito ai presunti procedimenti giudiziari in cui il Gruppo sarebbe coinvolto, Rekeep precisa che ad oggi nessuno di essi ha dato luogo a sentenze di condanna penale. In particolare: il procedimento di Brindisi si è chiuso con una sentenza di estinzione del reato per intervenuta prescrizione; la sentenza è stata appellata per richiedere un’assoluzione nel merito; Per quanto riguarda la cosiddetta “inchiesta Expo”, che nel 2014 aveva visto la Società esclusivamente indagata, a distanza di oltre 6 anni non risulta pervenuto neppure l’avviso di conclusione delle indagini preliminari; La Società è del tutto estranea alla cosiddetta inchiesta “Mafia Capitale”, in cui non risulta assolutamente coinvolta in alcun modo; Restano ad oggi aperti due procedimenti con Consip, alle prime battute della fase istruttoria. Rekeep ritiene gravissime e lesive della propria reputazione le opinioni e le informazioni contenute nell’articolo e che l’accostamento del proprio nome alle inchieste giudiziarie, così come a presunti e non dimostrati legami con il Partito Democratico marchigiano o con la Lega delle Cooperative delle Marche, sia pretestuoso, non supportato da alcun legame logico o oggettivo ed estremamente diffamatorio e lesivo della propria reputazione, e diffida, quindi, chiunque dall’operare tali associazioni». Rekeep aggiunge di stare svolgendo «tuttora per l’Asur Marche servizi pubblici essenziali per il funzionamento degli ospedali e a supporto dell’attività sanitaria, operando, da decenni, in oltre 350 aziende sanitarie e in diverse centinaia di presidi ospedalieri in tutta Italia per assicurare servizi di gestione e manutenzione degli immobili, sanificazione e disinfezione, gestione e manutenzione impianti, trasporto degenti, e servizi di lavanolo e sterilizzazione di tessili, divise e ferri chirurgici».
Covid center, il nodo delle donazioni: sono soldi pubblici o privati?
Non ho letto l articolo e ho rispetto e stima per il signor Bommarito io lavoro per la Rekeep e posso assicurare che nonostante tutto dopo 15 anni non ci hanno mai lasciato senza stipendio e assicurazioni grazie !noi lavoratori diamo tanto ma anche la nostra azienda fa il suo dovere!gli appalti si sa come funzionano non è una novità mi sembra ma fatti onestamente funzionano ve lo posso assicurare
Gara d'appalto non c'è stata....
Diciamo che la rekeep da fastidio molto fastidio e qui chiudo
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E’ surreale che questa precisazione di Manutencoop-Rekeep arrivi proprio nel giorno in cui a Palermo, nell’ultimo scandalo riguardante la sanità, risulta indagato il deputato regionale Carmine Pullara per una presunta turbativa d’asta in favore proprio di Manutencoop.
Quindi, sia pure indirettamente, Manutencoop-Rekeep è coinvolta anche in questa ultima storiaccia, così come è stata coinvolta (coinvolta: così è scritto nel mio articolo, termine che non significa condanna definitiva emessa o qualcosa del genere) anche nei procedimenti penali citati nell’articolo, pure per quanto concerne Mafia Capitale, laddove emersero intercettazioni di Buzzi che parlavano di Manutencoop a proposito di una gara che Manutencoop doveva perdere per accordi pregressi.
Quanto al fatto che per il Fiera Covid Manutencoop-Rekeep abbia lavorato a prezzi inferiori di mercato, questa è proprio e solo un’autocertificazione. Moltissimi tecnici del settore parlano infatti di una cifra spropositata (ben sette milioni di euro) per adeguare alle nuove esigenze un immobile già esistente, che non andava quindi tirato su dal niente. In nome della tanto invocata (e spesso latitante) trasparenza sarebbe forse opportuno che il CISOM pubblichi il computo metrico dei lavori, per dare il quadro esatto della situazione anche a soggetti e tecnici esterni.
Resta il fatto che, in ogni caso, Manutencoop è stata scelta per soggettiva e discrezionale scelta del CISOM, e non a seguito di una regolare gara pubblica – come sarebbe stato necessario trattandosi di lavori per un’opera pubblica -, nel cui ambito sarebbe stato possibile verificare offerte anche di altri competitori, che quasi sicuramente sarebbero state al ribasso.
Resta altresì il fatto che la stessa Manutencoop-Rekeep conferma di avere rapporti in corso con l’Asur Marche per lavori concernenti strutture ospedaliere.
Concludo dicendo che mi sembra veramente incredibile che Manutencoop trovi diffamatorio essere accostato alla Lega delle Coperative e/o al PD marchigiano.