I letti installati al Covid center
di Monia Orazi
Costerà più di un milione di euro al mese mantenere una ventina di posti letto al Covid center di Civitanova. Con la stragrande maggioranza dei costi che sarà a carico del bilancio della Regione. E’ quanto si evince dalla delibera di giunta regionale datata 11 maggio, con cui sono state stanziate le risorse necessarie al funzionamento di quella che Guido Bertolaso ha definito “un’astronave”.
Uno dei macchinari installati
Una struttura da 84 posti letto tra terapia intensiva e sub intensiva tirata su grazie alle donazioni dei privati per fronteggiare l’emergenza coronavirus. E così mentre 232 medici anestesisti rianimatori delle Marche minacciano la mobilitazione per non essere “precettati” (leggi l’articolo), l’Asur fa sapere che serviranno 3 milioni e 976mila euro, un milione e 325mila euro al mese, per far funzionare solo due moduli di terapia intensiva e sub-intensiva, per un totale di 24 posti letto. Del totale, un milione e 138mila euro sono coperti dai fondi per l’emergenza Covid 19, mentre 2 milioni e 838mila euro verranno da variazioni al bilancio regionale. I costi sono rigorosamente elencati dall’Asur. Quelli fissi di 103mila euro per ogni mese riguardano 13mila euro per le pulizie, 6mila per la disinfestazione, 13mila euro per la vigilanza, 19mila euro per le utenze, poco più di duemila euro per la gestione dei rifiuti, trasporto materiali e farmaci 5mila euro, servizio radiologia 43mila euro. Per attivare i 24 posti letto il costo è di un milione e 222mila euro al mese con 379mila euro di spesa per il personale, 556mila euro per beni sanitari, 216mila euro per il laboratorio analisi, 42mila euro per beni non sanitari ed altri 27mila euro mensili per non meglio specificati servizi di funzionamento. Il 15 maggio la giunta regionale guidata da Luca Ceriscioli ha anche approvato il protocollo di intesa con il Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta), per attività di protezione civile, che era scaduto nel 2018. Il primo era stato firmato nel 2015, con il Cisom la Regione potrà sviluppare apposite convenzioni per finanziare attività di protezione civile o soccorso sanitario, o concedere materiale in comodato d’uso materiali, sempre per gli stessi motivi.
Nadia Storti
Risale al 15 maggio, invece, la lettera inviata dal direttore generale Asur Nadia Storti ai cinque direttori di Area Vasta ed ai sindacati, con cui si stabilisce il personale distaccato dalle Aaree vaste che andrà a coprire i turni al Covid center di Civitanova. I responsabili della struttura di Civitanova sono tutti provenienti dall’Area vasta 3 di Macerata: il primario di rianimazione di Civitanova Daniela Corsi è la responsabile dei moduli di terapia intensiva, la primaria di pneumolgia Francesca Marchesani è responsabile dei moduli semi intensivi, il dottor Giorgio Caraffa primario di ortopedia è responsabile del settore riabilitazione, il direttore medico dei tre ospedali di Macerata, Camerino e Civitanova Giorgia Scaloni è responsabile organizzativo. Completano il quadro Massimo Palazzo responsabile del rischio clinico, Mara Buccolini per le professioni infermieristiche, Massimo Mazzieri per quelle tecniche, Giovanna Diotallevi per le riabilitative. Ed è proprio l’Area vasta 3 diretta da Alessandro Maccioni a fornire la quota più alta: 27 tra medici e personale sanitario. Dall’Area vasta 1 di Pesaro verranno dieci unità, altre 22 dall’Area vasta 2 di Ancona, diciassette unità di personale verranno dall’Area vasta 4 di Fermo, venti le unità di personale distaccate dall’Area vasta 5 di Ascoli Piceno. «La scelta delle unità da inviare – scrive Storti – è rimessa alla singola Area vasta, privilegiando per quanto possibile le candidature volontarie e comunque nel rispetto delle prerogative contrattuali. Possono anche essere adottati criteri di rotazione ed alternanza per periodi minimi di un mese». Il personale che lavorerà a Civitanova resta assegnato all’area vasta di appartenenza, viene distaccato tramite la missione di servizio, gli vengono riconosciuti l’indennità, lo straordinario ed il costo della trasferta. Ogni area vasta dovrà mettere a disposizione «per la data di avvio di operatività della struttura che sarà comunicata, a strettissimo termine, il seguente personale».
Se dovesse arrivare una seconda ondata magari più violenta della prima che facciamo?...Meglio farsi trovare pronti vista la storia passata....guardate che bisogna stare molto attenti non è finita.
Gnam gnam... e i vecchi ospedali dei paesi in dismissione muti.....
Simone Farne' che significa gnam gnam? Mica è una pagina di fumetti
Mirta Negri infatti i fumetti siamo noi che permettiamo tutto questo....
Simone Farne' ma che significherebbe gnam gnam? Si esprima liberamente.
Mirta Negri gnam gnam come la solita pappatoia e lo sperpero dei nostri soldi magari....
Pappatoia che significherebbe? Se è a conoscenza di qualche testo vada in procura e denunci. Nel frattempo conti lo sperpero che ci è costato l'ospedale di Civitanova chiuso per soli 18 pazienti covid. Saluti.
Simone Farne' e comunque l'ospedale è stato fatto con le donazioni dei privati.Meglio un ospedale in più che uno in meno e preghi Iddio di non averne mai bisogno.
Con quei soldi si potevano attrezzare le strutture che già c'erano e sono state dismesse grazie alle imposizioni della comunità europea tipo s. Elpidio m. Granaro e via dicendo... e proprio perché tutti abbiamo o avremo bisogno è importante rivedere e bene la nostra sanità che fino a qualche anno fa' era una delle migliori al mondo.... tutte queste privatizzazioni forzate a mio parere non è fattibile... questi organi devono rimanere statali e non in mano a privati e a pagamento soprattutto per tutelare le fasce più povere che non possono permettersi di aspettare un anno per fare un un'esame che a pagamento verrebbe fatto il giorno dopo nella stessa struttura... è una vergogna a cui si deve porre fine
Simone Farne' Bravo Simone, poi le strutture di Tolentino, ed altre. Perché non sono state risistemate?
tre mesi fa' avrebbe avuto senso, adesso sono solo folli spese
Poi mancano igenizzanti, mascherine e guanti!!!!!!
Adesso si definiscono i costi mensili x il funzionamento...e prima..?
Poi vengono a fare i fenomeni con l'ospedale unico
Tanto poi chi paga ????
E noi paghiamo
Se poi succede ancora la pandemia e non ci sono posti? La vita di un uomo vale quanto???? Chi si lamenta è pronto a rischiare di morire soffocato perché non ci sono più respiratori?
Ragionevole per mantenere l'Enterprise
Avanti così ...
Ma sbaraccate tutto..e fateci la fiera dell elettronica
E chi paga
Assurdo...
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Sarà ancora più costoso se si riuscirà a trasformarlo in un ospedale completo con sala operatoria e tutto il resto. Naturalmente se dovesse essere usato. Dove sta il problema? Vogliamo crearlo come quello che se dono dieci euro, estratti dalla mia tasca quindi privati, potrebbero e c’è da dimostrarlo diventare pubblici? E che mi frega? Una volta diventati pubblici poi diventano tutti pronti per le prossime beatificazioni?
Alla faccia delle tanto sbandierate donazioni private e dell’altrettanto sbandierato ripristino della normalità degli ospedali!
La maggior parte del costo dovrebbe essere costituita dagli ammortamenti per x (3, 5, 10, altro?) anni.
Eppure sino a qualche mese fa Ceriscioli, Sciapichetti e Micucci, nonchè Bertolaso, dichiaravano che la Regione Marche non avrebbe dovuto sopportare oneri per l’astronave. Oltretutto, tutti questi soldi verranno buttati dalla finestra per un’opera del tutto inutile, nella quale nemmeno il personale medico e paramedico vuole mettere piede, per motivi più volte illustrati.
A chi dice che bisogna essere pronti per un eventuale nuova ondata: certo che bisogna essere pronti!
Ma la soluzione migliore era destinare le risorse alle strutture già esistenti e inutilizzate, che possono essere usate in qualunque caso, non crearne una nuova, specifica, che serve solo a quello e che si traduce in un’ulteriore sottrazione di risorse alla sanità pubblica nel suo complesso.
Che poi è quello che il PD, in altre regioni, ha fatto (come in Toscana) o sostiene che bisognerebbe fare (come in Umbria).
Io poi non ho capito: ma perché la Regione deve appaltare una parte della protezione civile all’Ordine di Malta, riesumando una convenzione scaduta da due anni?
C’è qualcosa di poco chiaro in tutto questo.