«Priorità nella riapertura alle aziende del settore della fisarmonica di Castelfidardo, Recanati e Osimo». A porre il problema dell’indotto della musica è la deputata civitanovese del Movimento 5 stelle Mirella Emiliozzi che in una lettera al commissario per la fase due Vittorio Colao chiede che questa tipologia di aziende siano tra quelle prossime alla riapertura, già dal 4 maggio se non prima.
«Colao e il suo staff mi hanno garantito la loro massima attenzione a questa importante nicchia e hanno assicurato che valuteranno la possibilità di una rapidissima riapertura, purché vengano rispettati i dovuti standard di sicurezza – spiega la Emiliozzi – stiamo parlando in massima parte di laboratori artigianali con al massimo due o tre persone che lavorano in spazi e botteghe ampie, sono aziende artigianali che hanno tempi di produzione molto lunghi e che devono evadere gli ordinativi raccolti prima del lockdown, pena la perdita definitiva non solo del loro posizionamento, ma di tutto il loro mercato a favore di competitor esteri. La musica è stata una delle poche attività che ci ha permesso di riempire queste giornate di quarantena. Chiederò anche al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al sottosegretario Manlio Di Stefano, che hanno appena ottenuto un fondo molto importante per la comunicazione straordinaria del Made in Italy, di inserire anche il settore degli strumenti musicali di pregio nelle numerose campagne di promozione che a quanto pare si apprestano a far realizzare».
Chiede invece delucidazioni su che tipo di interventi verranno messi in atto dalla Regione Marche nella fase due il senatore del M5s Mauro Coltorti, critico e scettico sull’utilità della struttura destinata ai soli Covid nel comune di Civitanova: «La regione Marche, insieme alla Lombardia, è tra le regioni giù colpite dal Covid 19 e proprio per questo ci vorrà estrema gradualità nella ripartenza delle sue attività. Resta ora da capire cosa farà la giunta regionale per far fronte, in sicurezza, alla riapertura. Basterà la delibera dell’obbligo di mascherina o pensa di fare qualcosa di più concreto? Ancora ci interroghiamo, come larga parte delle rappresentanze dei medici italiani, sull’effettiva utilità di un ospedale Covid preparato in tutta fretta presso la Fiera di Civitanova con poco meno di 90 posti letto di terapia intensiva. Queste strutture dovrebbero comunque essere attivate con personale medico e infermieristico notoriamente carente. Potenziare gli ospedali esistenti avrebbe il vantaggio di poter utilizzare personale già esistente. Riattivare strutture ospedaliere chiuse, ma ripristinabili con spese modeste, avrebbe avuto il vantaggio di avere anche in futuro strutture prontamente utilizzabili esigenza a cui l’ospedale di Civitanova non potrà rispondere dato che dovrà essere smantellato al termine dell’emergenza. Il Presidente Ceriscioli, anziché rispondere alle legittime preoccupazioni dei cittadini, si è trincerato in un ostinato silenzio e se la cava solo ribadendo l’adozione di misure di sicurezza già previste dal Governo e nulla più. Un comportamento incomprensibile proprio perché la Regione Marche è tra le più colpite tra le regioni italiane».
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@ SENATORE MAURO COLTORTI
Meno male. Per fortuna qualche politico contrario all’operazione Covid Center di Civitanova Marche c’è.
La vorrei informare che nella stampa locale è uscito un articolo dove si dice che tra i 12 milioni di euro derivanti da donazioni effettuate da privati, ce ne siano in realtà 5 provenienti da Banca D’Italia. Questa donazione sarebbe arrivata direttamente in favore del CISOM, che se non ho capito male sarebbe l’acronimo di Corpo Italiano di Soccorso del Sovrano Ordine di Malta al quale è affidata la creazione di questo Covid Center.
Ecco, io qui farei una bella richiesta di accesso atti, ed una bella Interrogazione Parlamentare. Non capisco perché Banca D’Italia dia soldi al Sovrano Ordine di Malta per quest’opera molto discussa e critica da quasi tutti i tecnici e non abbia dato tale somma per, ad esempio, terminare l’ala incompiuta dell’ospedale cittadino di Civitanova Alta, o a qualche altra struttura pubblica per la medesima emergenza. Perché dare soldi a dei privati con centinaia di strutture pubbliche che ne avrebbero bisogno?
Io avrei un’altra teoria subdola che va di pari passo con la Lombardia.
Si, l’ospedale covid-19 provvisorio alla fiera di Civitanova come a Milano, oltre uno sperpero di denaro privato, visto la curva pandemica in ascesa e che tutti ne chiedono la rendicontazione più che trasparente, penso che siano un CAVALLO di TROIA per una DISTRAZIONE di MASSA.
Infatti, mi preoccuperei molto, ma molto di più delle strutture private convenzionate con la sanità pubblica, in cui sia Fontana che Cerescioli si sono affidati e avvalsi previlegiandole, piuttosto che aprire, ampliare o potenziare quelle pubbliche esistenti.
Per esperienza a me, personale molto vicina, dopo una terapia intensiva del covid-19 in una struttura pubblica per oltre un mese, senza nessun avvertimento ai familiari, è stato predisposto il trasporto e trasferimento del paziente, in una struttura RSA privata convenzionata molto lontana, ma sempre in regione, quando invece poteva benissimo far ritorno a casa ed in perfetto isolamento tra i propri cari.
Di solo questa struttura privata, di cui lo stesso Ceresciole ne è stato partecipe all’inaugurazione in questo stesso mese, ho scoperto che ne ha ben 86 in tutta Italia, e guarda caso, con sede proprio a Milano.
La stessa Giunta Regionale della Lombardia in data 08/03/2020 con Deliberazione N* XI/2906 ha dato via libera all’utilizzo delle RSA per i malati covid-19.
Sicuramente tra queste RSA private, abbagliate da facili guadagni, hanno accettato, però trascurando la sicurezza, per cui spiegato l’enorme contagio lombardo e l’alto numero di vittime di questi poveri anziani.
Oltre a questo, e vengo al dubbio domanda, quante strutture private convenzionate sono state contattate, deliberate e soldi spesi per far fronte a questa pandemia, non solo nelle Marche o Lombardia, ma in tutta Italia?
Ecco anche perché, ed è spiegato, il gran numero di forze politiche le quali spingono il Governo Italiano ad accettare i 32 miliardi dall’UE per le sole spese sanitarie, di cui sicuramente la gran parte vanno ed andranno alle strutture private convenzionate.
SAREBBE da MEDITARCI e FAR PARTIRE INCHIESTE.
Ben lieto del fatto che il senatore Coltorti batta un colpo.
Ma gli altri 5 Stelle dove sono?
Sono rappresentati in consiglio regionale e nel consiglio comunale di Civitanova, la deputata locale è di Civitanova, e su tutta questa vicenda dopo sei settimane non sanno dire mezza sillaba?
Lieti di sapere che la riccia Emiliozzi e’ intervenuta a favore della fisarmonica, strumento quasi scomparso nella storica produzione regionale
.La senatrice Emiliozzi,coniugata giardini Pellegrini, intende salvare lo strumento musicale usato in campagna per allietare le giornate di lavoro, nella cura dei giardini con sementi adeguate e balli festosi di Contadini e Pesciaroli Civitanovesi.
Strutture come covid fiera si stanno costruendo e si devono costruire in tutta Italia. Se ad ogni riaccensione dell’epidemia ( probabile) si devono rendere inefficaci tutti gli ospedali per la cura di altre malattie perché rioccupati da pazienti covid e se hanno due o tre o quattro piani in più, nulla cambierebbe, sempre ospedali non accessibili a tutti diventerebbero. Poi le visite tutte momentaneamente al palo anche quelle che dovevano essere fatte dopo un anno e che se e quando ritorneranno attuabili magari non aspettando un’altro anno e ci credo poco , venissero comunque ribloccate per il coronavirus, ricominciamo daccapo? Per fortuna esistono cliniche private che a pagamento faranno esami che purtroppo non sono più databili neanche con approssimazioni nelle strutture pubbliche. Adesso ci sarà la fase 2, tutto migliorerà perché gli italiani sulle pubblicità televisive sono forti ed uniti e ce la faranno…. Il mio capitano al Grande Ottavo Bersaglieri di Pordenone mi ripeteva spesso a quattr’occhi che la folla è bovina. A me pare più cretina.