di Luca Patrassi
Non di soli medici vive la sanità, a Macerata come nel resto nel mondo. Infermieri, tecnici, oss, volontari. Migliaia di persone che hanno sempre garantito impegno, passione e professionalità. Covid 19 o normale attività che sia, ora e in passato. Ora, magari, in molti si sono resi conto che la sanità pubblica è un punto di riferimento. Mara Buccolini è la direttrice del settore infermieristico dell’Area Vasta 3 dell’Asur, fermana di origine, laurea in Sociologia a Urbino e in Scienze Infermieristiche a Roma, carriera percorsa tutta nelle Marche.
«Siamo partiti ai primi di febbraio con l’organizzazione dei percorsi nei reparti più esposti come il Pronto soccorso e la Rianimazione. Il giorno fatidico è stato l’otto marzo: in un pomeriggio abbiamo evacuato l’intero ospedale di Camerino, fatto i corsi di formazione al personale, individuati i percorsi sporco/pulito. Poi nella notte l’ingresso dei pazienti Covid 19. Un impegno sovrumano, ma, come per il terremoto, avevamo la certezza che ce l’avremmo fatta con l’impegno di tutti e così è stato. Massima collaborazione».
Si fa presto a dire che il lavoro è una missione…
«Si aprono tante storie lavorative, tante complicazioni. C’è la collega che ha figli piccoli a casa, quella che è in isolamento, diverse le situazioni da affrontare».
Un impegno corale per rispondere a un’ondata di ricoveri, con pazienti impegnativi quanto a cure ed assistenza…
«Abbiamo utilizzato tutto il personale disponibile, anche quello degli ambulatori periferici, dunque per alcuni ai disagi si sono aggiunti anche quelli legati allo spostamento».
Uno dei problemi che si è manifestato per il personale sanitario in isolamento è stato quello del reperimento di un alloggio ma la riposta è arrivata subito…
«Debbo dire che c’è stata una gara di solidarietà. Donazioni, offerte, alloggi messi a disposizione a Camerino e a Civitanova. Un’espressione di solidarietà elevatissima».
Fatto Camerino, il secondo passaggio è stato Civitanova…
«Operazione molto più complessa anche per via dei numeri. Portati via cento pazienti e ne sono stati inseriti 90 Covid. Infine l’ex Malattie Infettive a Macerata dove si è trattato di aprire un reparto partendo da zero mentre i pazienti psichiatrici ora sono in una struttura più accogliente nei locali al piano terra della ex Scuola infermieri. Tra qualche giorno, infine, sarà operativo il trasferimento dell’Hospice a Montecassiano».
Una grande mole di lavoro, un lavoro impegnativo e complesso dal punti di vista fisico e psicologico…
«La diversità di trattamento e di assistenza per un paziente Covid è notevole. Il turno di lavoro è pesante per via dei dispositivi di protezione che devi indossare per tutto il tempo stando ben attenta a fare il tutto nella massima sicurezza».
Un virus che ha colpito anche il personale sanitario, fortunatamente in maniera lieve anche dal punto di vista statistico…
«Abbiamo avuto un’infermiera e un medicio intubati, entrambi ora stanno bene, sessanta operatori in isolamento su 2200 dipendenti dell’Area Vasta 3. Da lunedì prossimo partono i test sierologici per tutto il personale, i tamponi sono stati fatti in base alle priorità e rispettando i protocolli. Nel territorio abbiamo dieci equipe infermieristiche per i tamponi a domicilio, due sedi attive (a Macerata e a Civitanova, per i ddt, i test drive che permettono di velocizzare i tempi e di eseguire un maggior numero di tamponi». Insomma tanto di cappello – anche per ricordare l’origine della dirigente Asur che è di Montappone – all’impegno dei tanti infermieri in prima linea da sempre, Covid o no Covid.
Era ora!
Mah...
Continuano a nascondere la polvere sotto al tappeto!
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