Distanza di sicurezza al supermercato
di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
Se non fosse per commessi con guanti e mascherina e per qualche attenzione in più a Civitanova sembrerebbe un normale martedì pre Coronavirus. La città si prepara a rispondere alle nuove norme imposte dal Governo in maniera progressiva. Alcune attività e servizi già prima del decreto avevano adottato chiusure e misure di sicurezza, termini ormai divenuti di frequenza giornaliera, ma il via vai della città continua come sempre.
Sul lungomare si passeggia
Affollato il lungomare con tante gente che ha deciso di trascorrere all’aperto la prima giornata di restrizioni, mentre negli uffici comunali si cerca di dare risposte ai tanti lavoratori e aziende che stanno cercando di capire come funzionano gli spostamenti per lavoro e quando è necessario portare con sé il documento di autocertificazione. Autodichiarazione che anche il sindaco Fabrizio Ciarapica dovrà compilare per arrivare a Palazzo Sforza dal momento che risiede in un’altra provincia. «Non abbiamo ancora ricevuto il decreto per cui al momento abbiamo alcuni punti fermi, ma alcune incertezze da chiarire a chi ci chiede informazioni – ha detto il sindaco – le domande ricorrenti sono quelle sugli spostamenti, chi può tenere chiuso, ad esempio per acconciatori e servizi estetici rimane il dubbio. Alcune palestre avevano adottato già prima del decreto i provvedimenti di chiusura e questa mattina mi sono sentito anche con la comandante dei vigili per inviare i nostri agenti sul territorio ad informare bar, pub e ristoranti che possono tenere aperto solo nella fascia 6 – 18. Sono vietati gli assembramenti di persone anche all’esterno e le feste private. In questi giorni stiamo anche cercando di capire come fare prima prevenzione e poi mettere in atto controlli. Sul mercato del sabato e i mercatini io sono dell’avviso che vadano annullati, ma aspettiamo nel dettaglio il decreto per dirlo».
Il Cuore Adriatico semi deserto
A subire le prime modifiche importanti le strutture commerciali di media e grande superficie. Al Cuore Adriatico non c’è stato l’assalto per la spesa: «Stiamo vivendo questa fase con responsabilità, ma anche con serenità, senza panico o azioni inconsulte – ha spiegato Giulia Gamberini direttrice del centro – la preoccupazione c’è, ma stiamo attuando alla lettera il decreto. Sabato e domenica il centro sarà chiuso, ad eccezione del supermercato e anche i nostri bar e ristoranti chiuderanno alle 18. Abbiamo disegnato a terra una grafica per delimitare le distanze di sicurezza e in onda sulla radio interna ripetiamo le azioni utili per la sicurezza propria e altrui. Giovedì arriveranno anche gli igienizzanti che avevamo richiesto e che per scarsità di rifornimenti ancora non avevamo. Facciamo appello alla responsabilità per superare questa crisi».
Alcune piccole attività e artigiani del centro hanno cercato di provvedere alla sicurezza: Karina Maria Rogani del salone Karina love hair aveva già adottato alcune misure prima di oggi: «Le nostre azioni sono andate di pari passo con i provvedimenti nazionali, come la distanza di sicurezza e l’accesso al salone con appuntamento. In questo momento è necessario per tutti fare sacrifici, rispettiamo la legge, è un momento difficile, ma serve che tutti andiamo nella stessa direzione. Con i colleghi acconciatori di Civitanova ci stiamo accordando e abbiamo deciso, nell’incertezza del decreto, di tenere tutti quanti chiuso fino al periodo previsto. E’ una misura di prevenzione dura, ma necessaria». E per sdrammatizzare un po’ il momento non semplice ha deciso di personalizzare le mascherine in dotazione utilizzate fino ad oggi con alcune “smorfie” e facce buffe.
Ranieri e la vetrina a tema
Visto che l’argomento virus ha ormai monopolizzato le conversazioni quotidiane Raniero Ranieri dell’omonima libreria in piazza XX Settembre ha costruito una vetrina a tema, con pubblicazioni a carattere scientifico, saggi e romanzi che hanno come tema proprio i virus, i batteri e i microrganismi. Ma c’è anche chi, visto il momento, ha preferito direttamente chiudere la bottega e andare in ferie. Mauro Malatini, dell’omonima bottega di profumeria ha annunciato con un video su Facebook dedicato ai suoi clienti le sue ferie obbligate e la chiusura del negozio. «Ferie forzate, ma giustificate e giustissime, resteremo chiusi per i prossimi giorni, sarò a casa con i miei gatti e libri e incensi profumati. Un pensiero va a coloro che non stanno bene e a chi prende decisioni. Restiamo a casa, ma umore alto perché passerà». Chiuso anche il negozio di abbigliamento Sonia Romagnoli. E la necessità ha aguzzato anche l’ingegno: se è vero che non è possibile frequentare palestre e associazioni sportive c’è chi ha deciso di riunire tutti gli iscritti in un gruppo e offrire l’allenamento online.
E’ il caso della palestra Exe di Fabrizio Sagripanti che già ieri prima del decreto aveva deciso di chiudere la struttura e riunire sul web il meglio dei corsi. E così già questa mattina gli istruttori e trainer della palestra hanno mandato in onda le dirette Facebook con allenamenti a corpo libero che è possibile svolgere anche a casa. Nei bar e nelle strutture commerciali della città al momento c’è maggiore attenzione da parte dei commessi e dei baristi che non dei clienti al rispetto delle misure igieniche e di distanza. Al supermercato le cassiere indossano guanti e mascherina, mentre al bar ancora qualcuno si avvicina al bancone senza sapere che il servizio al banco è vietato. Davanti ad alcune attività, come alle poste o di fronte alle farmacie si stanno formando code dovute all’ingresso contingentato.
Il vialetto nord stamattina
Al supermercato si lavora con la mascherina
Code in farmacia per rispettare la distanza di sicurezza
Il Cuore Adriatico semi deserto
Al lavoro con la mascherina al Cuore Adriatico
Un cliente in tabaccheria
La scala mobile del Cuore Adriatico senza clienti
Ma quando finirà questa epidemia.
Si infatti è tutto pieno di gente che va in giro come nulla fosse . Vergognatevi
Prima dice restiamo a casa, poi se lamentano perché è deserto
Per quanto riguarda centri estetici, Barbieri e parrucchieri vanno tutti chiusi in quanto non garantiscono ovviamente il metro di distanza tra cliente ed esercente
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Cerchiamo di vedere anche il lato positivo di questo dramma: si ridurranno drasticamente i furti nelle abitazioni e gli incidenti stradali. Se restiamo a casa diminuiscono le vittime del virus e del sabato sera.
Tristezza. Malinconia. Depressione. Calamità. Stato di guerra. Orrore. Schifo.