AGGIORNAMENTO DELLE 16,30 – Il governatore Ceriscioli ha emanato una nuova ordinanza, la numero sei, che disciplina i comportamenti che devono tenere i cittadini che dalla provincia di Pesaro-Urbino si sono spostati in altre province della regione:
a) di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;
b) di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni;
c) di osservare il divieto di spostamenti e viaggi;
d) di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza;
e) in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione.
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La sera del 7 marzo, quando era stato annunciata l’entrata in vigore del decreto con misure stringenti e divieto di muoversi da 11 province e dalla Lombardia, c’era stata una fuga di persone. Se si è entrati nelle Marche da una di quelle ormai ex zone rosse, dal 7 marzo in poi, bisogna restare in isolamento domiciliare per 14 giorni. Lo ha disposto la Regione con una ordinanza, pubblicata questa mattina. Riguarda tutte le persone che, al di fuori dei motivi consentiti, hanno lasciato le zone rosse indicate nel decreto dell’8 marzo (da oggi invece tutta Italia è ritenuta area protetta): la Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria (c’era anche Pesaro ma non è compresa nell’ordinanza regionale). Chi fosse arrivato da quelle province e fosse entrato nelle marche dal 7 marzo in poi, per prima cosa deve comunicarlo al proprio medico o al pediatra o all’operatore di sanità pubblica competente per territorio. Inoltre si deve restare in casa per 14 giorni, in isolamento. Niente viaggi e spostamenti. E in caso di sintomi va avvertito il medico. Inoltre, per contrastare in maniera più efficace il rischio di contagio per gli anziani, per le persone disabili e per quelle con problemi di salute mentale è obbligatoria, a partire dal’11 marzo e fino al 3 aprile, la sospensione dell’attività dei rispettivi centri semi residenziali e diurni su tutto il territorio regionale, incentivando, dove possibile, percorsi di domiciliarità e servizi di prossimità. Questo dice l’ordinanza della regione.
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