Bufera dopo la gaffe del copia-incolla
L’opposizione: «Piccioni si dimetta»
In maggioranza è tutti contro tutti

MACERATA - L'amministrazione comunale tace, mentre fioccano le reazioni dopo la delibera del bilancio con le pagine della Regione Lazio. Stefania Monteverde: «Prova di superficialità e incapacità, l'assessora ha presentato un documento senza leggerlo». Narciso Ricotta: «Evidente dissenso nei confronti della giunta. Parcaroli inconsistente». Alberto Cicarè: «L’assise più imbarazzante di sempre. Assessori letteralmente incapaci, un sindaco che non governa niente e nessuno. Una città che va a picco». Mattia Orioli: «Non sono in grado neanche di gestire uno dei documenti più importanti». Assise riconvocata il 30 dicembre

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di Luca Patrassi 

La cena alla Volpe e l’Uva si è svolta ieri sera – raccontano- in un clima tranquillo, prenatalizio, una scena surreale solo a pensare quello che era successo poco prima in Consiglio. Si sono trovati decine di consiglieri di maggioranza e di opposizione, con diverse assenze che erano annunciate, e non si è parlato della bagarre della discussione sul bilancio (leggi l’articolo).

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MACEROMA – Il fotomontaggio di Filippo Davoli dopo la delibera copiata dalla Regione Lazio

La prima notizia ufficiale è che il Consiglio per approvare la delibera sul bilancio è stato convocato per il 30 dicembre. I dirigenti e i funzionari interessati si porteranno i compiti a casa per sistemare la delibera e tradurla dal laziale al marchigiano, si dovranno cioè leggere quello che hanno scritto, meglio copiaincollato, togliere di mezzo le citazioni prese di sana pianta dai documenti della Regione Lazio e le annualità presentate come prossime a venire e in realtà già passate da un pezzo. Insomma faranno quello che avrebbero dovuto fare fin dall’inizio, produrre il documento più importante dell’anno per l’ente locale e portarlo all’attenzione dell’assessore, della giunta, del sindaco, del segretario, delle commissioni, dei revisori dei conti e del Consiglio comunale.

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In piedi, nella seduta di ieri, di fronte al sindaco (che nella foto è coperto) il consigliere Pierfrancesco Castiglioni che poi ha lasciato l’aula

O magari ci si può chiedere se sia obbligatorio produrre atti da centinaia di pagine che non legge nessuno, nemmeno chi li produce, chi li assevera, chi ne certifica la rispondenza alle norme. E’ Natale e si tende ad essere buonisti ma l’infortunio di ieri sera è talmente pacchiano (e devastante per l’immagine dell’amministrazione) da aver lanciato i dietrologi in congetture sul fatto che veramente nessuno della filiera politica si sia accorto della topica e non abbia voluto invece mettere in difficoltà il sindaco Sandro Parcaroli.

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Il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore al bilancio Oriana Piccioni

Il giorno dopo l’amministrazione tace, così anche i partiti di maggioranza, ma l’ennesimo episodio conferma come in giunta girino “armati”, un partito contro l’altro, un assessore contro l’altro nella speranza che il sindaco metta mano al rimpasto e tolga di mezzo gli assessori non graditi per fare spazio a diverse singole aspirazioni. Fdi da tempo ce l’ha con l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, nella Lega gli assessori nel mirino sono Oriana Piccioni (Bilancio) e Laura Laviano (attività produttive, in Forza Italia l’assessore Riccardo Sacchi è costretto a girare come una trottola per guardarsi dai suoi e cercare di individuare un approdo sicuro: ieri sera la consigliera azzurra Barbara Antolini aveva capito subito che sarebbe finita male votando a favore – diversamente dalla maggioranza – della prima richiesta di rinvio presentata dal dem Narciso Ricotta. Poi Sacchi ha un ulteriore problema con il camerte Gianluca Pasqui – plenipotenziario di Fi –  che vorrebbe estrometterlo dalla giunta. L’unico paradossalmente tranquillo è l’assessore più piccolo – quanto a percentuale rappresentata dall’Udc -, l’assessore al Personale Marco Caldarelli. Tace il sindaco, da capire se ad inizio 2023 darà, o meno, corso al rimpasto. Con la squadra attuale Parcaroli ha già un mare di problemi, cambiando nomi è possibile che la situazione possa peggiorare con l’apertura di una serie infinita di rivendicazioni più o meno personali.

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Narciso Ricotta ieri In Consiglio

Se la maggioranza tace, non così l’opposizione. Il capogruppo dem Narciso Ricotta evidenzia diversi punti: «L’inadeguatezza di un’amministrazione che si presenta con un atto programmatico di grande importanza come il bilancio è frutto di un copia incolla riferito a Regioni diverse, poi c’è un evidente dissenso della maggioranza nei confronti della giunta che si è manifestato in Consiglio, infine l’assoluta inconsistenza del sindaco che ieri in Consiglio non ha mai preso la parola, non solo sulla gaffe ma neanche sul bilancio stesso, una figura non in grado di gestire la maggioranza».

Macerata bene Comune, rappresentata in aula da Stefania Monteverde, rileva: «È incommentabile quello che è successo in Consiglio con l’amministrazione Parcaroli, mai accaduto prima. La giunta ha presentato documento di programmazione per il triennio 2023-2025, atti tra i più importanti dell’amministrazione, con gli obiettivi di programmazione della Regione Lazio, non Marche, evidente copiaincolla di ben cinque pagine. Segno evidente che nessuno in giunta lo aveva letto, nemmeno i consiglieri di maggioranza. L’assessora al bilancio, Oriana Piccioni, dovrebbe solo dimettersi per evidente prova di superficialità e incapacità. Ha presentato in Consiglio un documento che non aveva nemmeno letto, tantomeno preparato.

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Stefania Monteverde

Inaccettabile l’autodifesa della maggioranza, che ha sostenuto che fosse solo mero errore materiale. Solo il capogruppo Castiglioni ha avuto un sussulto di dignità. Il sindaco non è mai intervenuto in Consiglio, accettando tutto nel suo silenzio assordante e indifferente, mentre i consiglieri di maggioranza litigavano imbarazzati. Ma la responsabilità è sua, quella di un’amministrazione che con i selfie prova a mascherare l’inefficienza più totale». Monteverde attacca anche i consiglieri di maggioranza: «Tre ore di consiglio con una maggioranza che per due volte non ha garantito il numero legale e che porta atti pieni d’errori e addirittura copiati. In tutto questo non si parla di un bilancio con tagli drammatici al sociale, alla cultura, al turismo, alla sostenibilità, con un’idea di sviluppo da anni ‘70 con investimenti su parcheggi,  fontane storiche, consumo del suolo, assistenzialismo, in una Macerata che perde posizioni nella classifica della qualità della vita. Indietro tutta».

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Alberto Cicarè

Molto critico anche l’intervento di Alberto Cicarè di Potere al Popolo: «Ieri, quasi a far esplodere queste sensazioni, c’è stata la riunione del consiglio comunale più imbarazzante di sempre, con vette di sciatteria, isterismo, cialtronaggine, in cui in certi momenti mi sono fatto trascinare anche io. Chi ha provato a entrare nel merito del bilancio del comune, che era all’approvazione, lo ha fatto nel disinteresse generale. Una maggioranza in evidente crisi di nervi, assessori letteralmente incapaci, un sindaco che non governa niente e nessuno. Una città che va a picco, e noi che in tre giorni che dovevano essere dedicati al bilancio lo discutiamo alla fine in neanche due ore, che poi c’è da chiudere perché si va alla cena dei consiglieri comunali (quella me la sono risparmiata). A tarallucci e vino, come di dice. Ma così non va, la sensazione è di non rappresentare più nessuno, di essere folklore rispetto alla gestione del potere e degli affari che si fa alle nostre spalle. Vale la pena continuare a essere attori di questo teatrino? La rappresentanza nelle istituzioni senza una ragione sociale che la sostiene, non diventa un esercizio di stile e di narcisismo? C’è voglia e possibilità di sostenere un tentativo di cambiamento di questo squallido scenario?».

Infine Mattia Orioli dei Nuovi Cristiani democratici Uniti: «La città non merita tutto questo, finiamola con questa farsa arrogante. Non solo, si disattende il programma e gli impegni presi in campagna elettorale, limitandosi a portare avanti lavori e progetti già programmati dalla scorsa amministrazione come se fossero novità, ma addirittura non si è in grado neanche di gestire uno dei documenti più importanti per un’amministrazione comunale».

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