La giunta Parcaroli
di Luca Patrassi
Tanto rumore per nulla? Può essere mai che il quasi innocuo passaggio di una consigliera da una lista civica al gruppo di un partito sempre di maggioranza desti tanta tensione nel centrodestra? Le dimissioni della consigliera comunale Romina Leombruni dal gruppo del sindaco Parcaroli e l’ingresso in quello di Fratelli d’Italia è al centro di commenti critici, alcuni anche polemici all’indirizzo della stessa Leombruni e del capogruppo Pierfrancesco Castiglioni, reo di aver detto che un partito è politicamente più strutturato di una lista civica. Mal gliene incolse, a Castiglioni, tacciato anche di essere rappresentante della vecchia politica, proprio lui che, in tutto questo turbinio di cambi di casacca a giorni alterni, è da sempre legato allo stesso partito.
La consigliera Romina Leombruni passata dalla civica di Parcaroli a Fratelli d’Italia
C’è il dubbio, forse fondato, che si sia colta al volo l’occasione del passaggio di gruppo della Leombruni per cercare di mettere a tacere sul nascere le voci di malessere che da alcuni mesi si alzano dai banchi di Fratelli d’Italia all’indirizzo dell’amministrazione comunale. Fratelli d’Italia, e il suo capogruppo Pierfrancesco Castiglioni, contesta il fatto che il Consiglio comunale, e la maggioranza di centrodestra, si trovi a votare questioni di cui era sconosciuta l’esistenza. Inutili anche le richieste di discutere in maggioranza le proposte elaborate dai vari assessorati. Il sindaco Sandro Parcaroli, finora, ha fatto sapere in giro di non essere disponibile a cambiare la squadra di governo, vuole andare avanti fino al termine della legislatura con la squadra messa in campo poco dopo le elezioni.
Fratelli d’Italia però non ci sta per una serie di motivi: il principale, indicibile, è che oggi il partito della Meloni viaggia su percentuali doppie rispetto a quelle raccolte nel 2020 in città (frenata, o aiutata, anche dalla lista Parcaroli) mentre l’altro è legato allo scarso gradimento di alcuni assessori. Se Fratelli d’Italia non nasconde la volontà di una verifica politica con possibile rimpasto, la Lega per ora è alla finestra ma sarebbe ben felice di approfittare della mossa dei meloniani per ridefinire gli assetti interni. Gli unici a non muoversi sono quelli di Forza Italia.
Fratelli d’Italia non sembra gradire moltissimo l’operato degli assessori al Bilancio (Piccioni) alla Cultura (Cassetta) e allo Sport (Sacchi) mentre nella Lega sotto tiro c’è – per limitarsi al caso più eclatante – l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi. Come dire, mezza giunta, motivo per il quale il sindaco Parcaroli per ora tira diritto. A proposito del clima bollente che si respira in maggioranza, occorre rilevare come qualcuno stia facendo circolare la voce che lo stesso sindaco voglia candidarsi alle prossime elezioni politiche. Diceria che però è destinata a rimanere in piedi per pochi altri giorni visto che la legge dice che i sindaci dei Comuni con una popolazione superiore ai ventimila abitanti devono dimettersi entro giovedì per candidarsi alla prossime elezioni politiche. Domani è in calendario una seduta di Consiglio comunale, in apparenza innocua, ma sarà l’occasione per verificare la situazione interna alla maggioranza.
«La mia civica è differente» Miliozzi attacca Leombruni e Castiglioni
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Solito teatrino della politica italiana e Macerata non è esente. Purtroppo.
La città ha bisogno di una guida coesa non di protagonisti e soprattutto deve pensare ai giovani !!!!!!
meno tagli di nastro, meno foto, meno selfie ma pedalare pedalare pedalare!!!
Per chi fa il salto della quaglia sia a livello comunale provinciale regionale e nazionale taglio del 50% dello stipendio toccati a livello economico i salti saranno molti ma molti di meno.
Tra i tanti miei difetti ho invece il pregio di essere apertamente leale con il partito in cui milito. Quando mi dimisi dal Partito Socialdemocratico ebbi la richiesta del PSI di passare, da consigliere comunale, nel suo gruppo consigliare. Non lo feci, poichè ero stato eletto dagli elettori socialdemocratici e non da quelli socialisti. Per me la coerenza è d’obbligo.
Assisto da tempo al cambiamento di casacche, sempre per motivi di interesse elettorale. Vedo che a Macerata prendono certi abbagli a causa del caldo.
La Leonbruni è stata eletta dai cittadini che la vedevano in una lista civica e non dai “meloniani”. Quindi sarebbe una “traditrice” dell’elettorato “civico” di Parcaroli. La domanda è: perchè va dalla Meloni? Forse perchè la danno vincente alle prossime elezioni? Siamo così sicuri che la Meloni, sostenitrice del riarmo dell’Ucraina e da una opposizione troppo moderata, prenderà i voti di coloro che non vogliono grane guerresche di altri popoli guidati da comici? E Salvini, che non ha battuto ciglio sull’invasione di clandestini del governo Draghi, riprenderà i suoi voti? Dove voterà quel 48 per cento di astensionisti che si è già palesato con le amministrative? Non certo alla grande per il centrodestra. Voterà forse per un nuovo movimento politico di base di NO-Vax, No-Green Pass e NO-War se saranno così intelligenti da farlo?
Io sarei contro il cambio di casacca con l’espulsione dal Consiglio comunale e dal Parlamento.
X favore non litigate x il bene della città, cosi’ la sinistra gode vedendo le litigate.
@Marco Romagnoli il tuo commento da papà verso i tuoi adorati “figlioli” che si stanno comportando da discoli è semplicemente imbarazzante
Probabilmente una ridefinizione dell’assetto della giunta sarebbe opportuna, a partire dal ruolo effettivo del Sindaco, prima che qualcuno si metta a gridare che il re è nudo.