Volano gli stracci in maggioranza,
la civica di Parcaroli contro FdI:
«Leombruni e Castiglioni vecchia politica»

MACERATA - Gli esponenti della lista non hanno preso bene il modo e le parole utilizzate dalla consigliera che ha scelto di cambiare casacca e il successivo commento del capogruppo dei meloniani. Durissima la replica

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Alessandro Bini, capogruppo della civica di Parcaroli

 

Volano gli stracci in maggioranza: la civica di Parcaroli non le manda a dire a FdI. Galeotto fu il passaggio di Romina Leombruni tra i meloniani. Il cambio di casacca della consigliera comunale continua dunque a tener banco in Consiglio e oggi gli esponenti della lista “Sandro Parcaroli Sindaco”, rappresentata in Giunta, oltre dal primo cittadino, da due assessori di peso come Silvano Iommi e Katuscia Cassetta, usano parole di fuoco sia contro la Leombruni stessa, che contro il capogruppo di FdI Pierfrancesco Castiglioni, entrambi intervenuti nei giorni scorsi su Cronache Maceratesi (leggi l’articolo). 

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La consigliera Romina Leombruni

«Pur comprendendo la legittima transizione politica della collega, alla luce del lungo percorso con lei condiviso – dicono dalla civica guidata in Consiglio capogruppo Alessandro Bini – ci si aspettava qualcosa di più delle sue scarne affermazioni pubbliche (“Sono sempre stata una simpatizzante di FdI e in questo momento sentivo l’esigenza di potere contare su un partito strutturato”), e di un secco messaggio su una chat di gruppo, datato 12 luglio, prima di congedarsi senza un reale confronto con il gruppo, solo 2 giorni prima di darne comunicazione ufficiale al sindaco e al presidente del Consiglio comunale. Rispettiamo la sensibilità e le ambizioni politiche della collega consigliera in transizione, eletta come noi grazie a quel 10% dei consensi elettorali ottenuti dalla lista civica Parcaroli Sindaco che, è bene sempre ricordare, ha consentito la vittoria del centrodestra al primo turno con il 52% circa, ma ci colpisce la sua affermazione “per chi ama fare politica lavorare in una lista civica è molto più faticoso che lavorare in un partito”. Ad un gruppo civico come il nostro che, nonostante la fatica sottolineata dalla consigliera Leombruni, ha sempre messo al centro del proprio costante e disinteressato impegno a servizio della città un corretto rapporto di coalizione per il governo cittadino, questa dichiarazione dispiace e non può lasciarci indifferenti».

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Pierfrancesco Castiglioni, capogruppo di FdI

Ancor più duro l’intervento contro Castiglioni. «Viste inoltre le opinabili e incommentabili esternazioni del capogruppo consigliare di FdI nei nostri confronti ma implicitamente anche nei confronti del sindaco  (“C’è una caratteristica nella lista di Parcaroli, sono poco politici, un po’ come Draghi, pensano che la politica sia il male estremo mentre a Leombruni piace fare politica”) – aggiungono – è bene chiarire che la nostra lista civica ha sempre rispettato e rispetta tutti i partiti che la Costituzione riconosce come un diritto dei cittadini e come pilastri della nostra democrazia. Allo stesso modo, crediamo che i partiti debbano essere rispettosi delle liste civiche (partiti di fatto, costruiti intorno ad un programma amministrativo locale e limitati nel tempo), soprattutto quando queste non sono “liste civetta” dipendenti direttamente da loro. Male estremo non è certamente la politica ma un certo modo di praticarla. L’ennesimo incomprensibile attacco alla nostra lista ricevuto dal consigliere Castiglioni ne è probabilmente una dimostrazione, segno che il nostro nuovo modo di fare politica, capace di fare la differenza, infastidisce e preoccupa chi pratica la “vecchia” politica».

«L’impegno preso e portato avanti da consiglieri ed assessori della lista civica è sempre stato quello di mettere a disposizione della cittadinanza le proprie competenze, idee e passione, tutti attributi che in qualche modo sono stati riconosciuti da un largo elettorato, che hanno fatto la differenza alle elezioni e che ancora oggi possono continuare a farla nell’interesse generale della città. Oggi – concludono – sentirsi dire da un consigliere di maggioranza, stimato come saggio ed esperto, che i civici non fanno politica o che sono antipolitici, suona non solo offensivo ma anche incomprensibile politicamente, considerato che siamo già in campagna elettorale e, forse, ai capi politici nazionali non piacerà vedere la creazione di fibrillazioni a livello locale dove già si governa».

(redazione CM)

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