Tasse, Squadroni attacca Ciarapica:
«Avvisi di accertamento per 7 milioni
durante la pandemia»

ELEZIONI CIVITANOVA - La candidata sindaca critica l'amministrazione uscente: «Al danno si aggiunge la beffa. A fronte di 4milioni arrivati dallo Stato a titolo di fondo di solidarietà per il mancato gettito, corrisponde un fantascientifico record assoluto di avvisi di accertamento. In estrema sintesi: una mano dà e l’altra toglie, con gli interessi»

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Silvia Squadroni durante il confronto di ieri sera organizzato da Cronache Maceratesi

«Al danno si aggiunge ovviamente anche la beffa. A 4.008.893,62 euro accertati a titolo di fondo di solidarietà dello Stato per il mancato gettito causato dalla pandemia, corrisponde un fantascientifico record assoluto di avvisi di accertamento di oltre 7 milioni nel 2021 per tasse non pagate. In estrema sintesi: una mano dà e l’altra toglie, con gli interessi. Intraprendere azioni di questo tipo con una pandemia in corso, ancor prima di valutazioni tecnico – giuridiche, è eticamente discutibile e neanche si intravedono validi motivi che ne giustifichino l’opportunità, se non motivazioni connesse ad un rendiconto della gestione 2021 in tempi di elezioni che anch’esso suscita più di una perplessità». Sono le parole della candidata sindaca Silvia Squadroni che mette nel mirino gli accertamenti su Imu, Tasi e Tari inviati dal Comune ai cittadini in una nota scritta assieme ai candidati consiglieri della civica SiAmo Civitanova Danilo Donati (commercialista), Federico Baioni (commercialista), Roberto Ripari (ex dirigente alle finanze del Comune di Civitanova).

«Nel corso dell’anno 2021 il Comune di Civitanova, guidato dalla giunta del sindaco uscente Fabrizio Ciarapica – spiega la Squadroni – ha notificato ai propri cittadini, tramite la società partecipata CivitaS srl, avvisi di accertamento esecutivi per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro. Per essere ancor più precisi si tratta di 7.165.348,59 euro così suddivisi: 5.760.007,00 per l’Imu, 140.499 euro per la Tasi e 1.264.842,59 euro per la Tari. Cifre importanti che costituiscono un nuovo primato e che superano di slancio quello registrato solamente nell’anno precedente, il 2020, dove l’importo complessivo per l’accertamento dei tributi evasi si era “fermato” alla già ragguardevole cifra di 3.795.475,00 euro. Peccato che su una Imu evasa accertata per 2.047.464 euro, il Comune ne abbia incassati soltanto 16.447,00 e addirittura soli 514,71 su 1.544.825,00 euro di accertamenti sulla Tari evasa. Immagino che anche i dati sugli incassi del 2021 saranno tutt’altro che lusinghieri, visto che purtroppo al momento non risultano ancora disponibili. Per chi non credesse ai propri occhi, i dati sono rinvenibili nella relazione di gestione dei rendiconti 2020/2021 e nella relazione dei revisori sul rendiconto 2020, facilmente scaricabili dall’albo online del Comune».

«Non sfugge – aggiunge la candidata sindaca – che si tratta di primati stabiliti proprio negli anni più bui della pandemia del Covid che suscitano sdegno a qualsiasi onesto cittadino civitanovese a cui si aggiunge anche rabbia, perché la giunta Ciarapica non si è fatta alcuno scrupolo ad inviare avvisi di accertamento massivi anche durante il periodo di sospensione delle ingiunzioni fiscali di pagamento. Non è una cosa di poco conto, perché gli avvisi di accertamento, se non impugnati o pagati entro i termini (da 60 fino 150 giorni in caso di istanza di accertamento con adesione, senza considerare l’eventuale sospensione feriale agostana dei termini), dopo il periodo di sospensione delle ingiunzioni di pagamento (dall’8 marzo 2020 e al 31 agosto 2021), dal 1° settembre 2021 sono diventati direttamente esecutivi, dando diritto al Comune, tramite la società di riscossione che li ha presi in carico, di procedere a pignoramenti o altre azioni senza prima notificare le ormai vecchie cartelle esattoriali, passaggio abolito a partire dal 1° gennaio 2020 per tutti i tributi locali analogamente a quanto già previsto dai tributi erariali».

«C’è anche da sottolineare il fatto che di norma i Comuni provvedono a notificare gli avvisi di accertamento per singolo anno ed a ridosso della decadenza – sottolinea ancora la Squadroni – dando la possibilità ai propri cittadini di ravvedersi per le successive annualità eventualmente evase. Tutto l’opposto di quanto accaduto a Civitanova: negli avvisi sono presenti molte annualità, fino a sei, anche quelle non a rischio di decadenza come addirittura il 2020, precludendo in tal modo ai civitanovesi la possibilità di ravvedersi pagando l’imposta evasa con interessi e sanzioni ridotti. Sembrerebbe anche che, come riferitomi, siano stati emessi avvisi di accertamento per l’Imu prima casa/abitazione principale. Un tale profluvio di avvisi, se accompagnati ad una cronica mancanza di personale, porta inevitabilmente con sé errori, che se si è minimamente distratti possono avere gravi conseguenze proprio per l’esecutività degli avvisi stessi, i quali, in alcuni casi, conterrebbero delle irregolarità che avrebbero potuto causarne la loro stessa nullità. Ma non è finita qui. Diverse aziende civitanovesi si sono viste notificare degli avvisi di accertamento per la Tari relativi ad aree per le quali esse stesse già provvedono allo smaltimento dei rifiuti speciali tramite operatori specializzati privati, col beffardo risultato di dover pagare un servizio di cui non si è neanche usufruito. Anche in questo caso è evidente l’intento di “fare cassa” con avvisi di accertamento i cui presupposti giuridici appaiono tirati per i capelli e che molto probabilmente cadranno, una volta impugnati, in commissione tributaria, come già una copiosa giurisprudenza sul tema insegna».

Infine l’affondo sul bilancio(«Il rendiconto 2021 non è stato ancora approvato, nonostante la scadenza del 30 aprile 2022») e sul nodo Tari-Cosmari. «Negli ultimi giorni – conclude Squadroni – si apprendono notizie su un aumento dei costi di gestione del Cosmari che avrà inevitabili ripercussioni sulla Tari dei Comuni della Provincia di Macerata. Civitanova è il Comune più popoloso della provincia ed il maggior produttore di rifiuti, ma non ha più alcun rappresentante nel consiglio di amministrazione del Cosmari. Una scelta incomprensibile della giunta Ciarapica, le cui motivazioni si fa molta fatica a comprendere, che posiziona Civitanova nella periferia delle decisioni che riguardano la gestione dei propri rifiuti, pur essendo ormai il Comune di riferimento di tutta la provincia e non solo».

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