Giuliana Giampaoli
di Giulia Sancricca
Una sintesi tra forze civiche e forze politiche «che proporrà un modo di amministrare in netta discontinuità con il passato». Sono queste, secondo la candidata di Cambiamo Corridonia, Giuliana Giampaoli, le basi da cui partire per avviare la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative.
Le trattative con i partiti di centrodestra sono state lunghe, ad un certo punto si pensava che l’accordo fosse sfumato. Come siete arrivati a questa sintesi?
«La sintesi è stata la conferma che c’è stato un confronto serio e approfondito. Il risultato è più che soddisfacente, perché porta un grande valore aggiunto alla nostra proposta. Abbiamo trattato attraverso un confronto serio e leale, soprattutto partendo dalla condivisione degli intenti e degli obiettivi».
Nel corso delle trattative si è parlato spesso di veti. Il centrodestra avrebbe preferito come candidato Massimo Cesca che ora plaude all’accordo e annuncia comunque il suo impegno. Alcune indiscrezioni lo vedrebbero come il suo vice in caso di vittoria. È possibile?
«Di questo genere di cose non abbiamo parlato e non vogliamo parlarne. È stato un percorso fatto con ponderatezza e riflessione. È chiaro che, nel corso del tempo, le cose si affineranno anche da questo punto di vista. Al momento molte indiscrezioni fanno parte del dibattito politico e tentano di stimolare la discussione o incitare a dire cose che non si dovrebbero. All’orizzonte non ci sono fantasmi».
A proposito di discussione politica, lei ha parlato spesso di confronto e condivisione. Il sindaco uscente Paolo Cartechini, invece, a Cronache Maceratesi ha detto che «non si confronta nemmeno con suo cognato Sandro Scipioni che ha fatto una terza lista». Vuole replicare?
«Assolutamente no. È una affermazione che si commenta da sola».
Come avvierete, quindi, la campagna elettorale e come coinvolgerete i cittadini?
«Abbiamo scelto di partire in modo inverso. Inizieremo con gli incontri che prevedono il dialogo con i cittadini, le associazioni e le categorie. Dopo cinque anni, visto che noi proponiamo il cambiamento, è importante sentire le opinioni sulle criticità che riscontra chi vive Corridonia e che molto spesso possono essere diverse dalle nostre che abbiamo fatto opposizione. Negli ultimi tempi abbiamo vissuto un periodo segnato da tante emergenze e non è detto che la visione della città sia la stessa di cinque anni fa. Ci serve il confronto per estrapolare le priorità: noi abbiamo maturato tanto, ma è giusto ascoltare i cittadini per capire anche quali sono le necessità imminenti».
Il programma nascerà solo da confronto?
«Noi abbiamo già fissato problemi e priorità, ai cittadini faremo presenti le nostre visioni e le nostre proposte per unirle insieme alle loro idee. Poi, nella fase successiva, andremo a definire gli obiettivi programmatici».
Quali, al momento, le priorità del vostro programma?
«Vorremmo fare molto, ma è bene concentrarsi su obiettivi strategici che facciano la differenza. C’è bisogno di cambiare passo e che gli obiettivi siano raggiungibili ed efficaci. Il programma è vasto, ma va fatto anche in base alle risorse e ai tempi. Veniamo da un periodo duro, ora più che mai bisogna essere persone capaci di ottenere risultati e in breve tempo. È importante agire e farlo bene».
Per quanto riguarda le liste che la appoggeranno, quando saranno presentate?
«Ognuno sta facendo la sua attività di formazione delle liste. C’è tutto il tempo per prepararle ed è giusto farlo in maniera ponderata».
Quale ruolo ai giovani, sia nelle liste che nel programma?
«Non c’è un punto delle nostre idee che non riguardi i giovani. A partire dalle scuole per arrivare alle associazioni. Penso che siano la base di tutto, soprattutto della rinascita culturale a cui puntiamo.
Per quanto riguarda la lista abbiamo giovani impegnati civilmente, sia a livello associazionistico che sportivo. Vogliamo dare loro massima fiducia, perché quando un ragazzo intraprende un percorso del genere si trova un passo avanti rispetto agli altri. È giusto che il punto di vista dei giovani sia rappresentato».
Io non capisco nulla di politica ma, a mio parere, bisogna guardare al numero delle preferenze per decidere il vice sindaco o gli assessori, e poi le competenze
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Credo che il posto di Vicesindaco sia già prenotato!
L’avv. Cesca potrà scegliere per qualche assessorato “di peso “.
Sia l’amico Stefano Tombesi che Romualdo Mattioni danno due punti di vista interessanti.
Sì, i voti contano. Sono quelli che ti fanno vincere. Però, non è detto che insieme ai voti ci sia la competenza e la capacità di esercitarla.
Per l’esperienza che ebbi quando il PCI fece la lista con i democristiani di Angelo Cartechini, noi comunisti avemmo la maggioranza in giunta e il vicesindaco. Il quale non contava nulla, dato che i cittadini volevano parlare con il sindaco, che all’epoca fu Angelo Cartechini.
L’unico assessorato di peso che vedo oggi è quello della Cultura. A Corridonia, sotto l’amministrazione Cartechini la Cultura (pur avendo un intellettuale come Mauro Vecchietti per le Politiche Giovanili) era come l’Araba Fenice.
Invece c’è molto da recuperare nel campo dell’Arte, della Musica, della Poesia, del Turismo. Tenuto in piedi, quest’ultimo, per l’Abbazia di San Claudio, solo dal Centro Studi San Claudio al Chienti.
Sull’argomento del Turismo, solo i candidati Giuliana Giampaoli e Sandro Scipioni (da quello che so) hanno proposte da fare in positivo sulla nostra grande ricchezza dataci dalla Storia. Dopo aver dormito per cinque anni insieme al sindaco Paolo Cartechini, magari sul turismo pure il candidato Manuele Pierantoni avrà un risveglio. E il Centro Studi San Claudio al Chienti sarà pronto a collaborare pure con lui, oltre che con gli altri due.