Manuele Pierantoni
di Giulia Sancricca
Nel giorno della presentazione ufficiale delle liste di candidati, Manuele Pierantoni (vice sindaco uscente) svela i nomi delle due liste che cinque anni fa hanno guadagnato il posto di maggioranza in consiglio.
Quindici candidati per “Corridonia insieme” e tredici per “Pensare Corridonia”.
Per la prima scendono in campo Francesco Andreozzi, Donatella Batocchi, Rodolfo Budassi, Alessio Cartechini, Marco Flamini, Celso Foresi, Linda Gismondi, Cesarina Pazzelli, Carlo Perfetti, Federica Pierantoni, Monica Sagretti, Michele Silvestri, Stefania Tamburrini, Riccardo Vecchi e Alex Vincenzetti.
Per l’altra Fabio Bartolacci, Giorgio Del Brutto, Mattia Draisci, Chiara Frattani, Andrea Lattanzi, Daniela Luchetti, Laura Mariani, Gianluca Maurizi, Luigi Montalboddi, Elisa Palombini, Massimo Pomponio, Anna Teofani e Manola Torresi.
Il candidato Pierantoni ne approfitta poi anche per replicare alla nota della minoranza che lo accusava di essere troppo impegnato nella campagna elettorale per non presentare il bilancio di previsione.
«Capisco che chi non conosce la macchina amministrativa può non saperlo – esordisce l’assessore al Bilancio uscente – , ma il rendiconto è un documento prettamente tecnico e non politico. Io, in qualità di assessore al Bilancio, posso dire che ho inviato più di una mail per sollecitare la predisposizione degli atti. Purtroppo – spiega – ci sono stati anche problemi legati alle situazioni di quarantena del personale interessato. Ricordo ai consiglieri di minoranza – puntualizza – che, ad esempio, il rendiconto 2015 è stato approvato il 18 maggio 2016, quello del 2017 il 30 ottobre 2018, il rendiconto del 2020 il 30 giugno 2021. Dunque non è sicuramente il primo anno che succede».
«Quello che conta, a mio avviso, è che a breve il rendiconto andrà in giunta ed i cittadini vedranno che, ancora una volta, si tratta di un bilancio sano e con i conti in ordine. Come d’altronde lo è sempre stato in questi anni in cui ho ricoperto l’incarico di assessore al Bilancio, considerato anche il fatto che non è stata mai aumentata la pressione fiscale sui cittadini. La verità – affonda Pierantoni – è che si cerca di deviare l’attenzione su altre cose per evitare di parlare delle lotte intestine all’interno della coalizione che appoggia Giuliana Giampaoli, ma le voci a Corridonia corrono, e tutti sanno che è una coalizione basata solo su accordi di partiti e spartizione di poltrone. Candidati che escono dalla porta e rientrano dalla finestra, scontri e attacchi reciproci tra i candidati appartenenti alle due liste della candidata. Quella che sta emergendo, ogni giorno di più, è un’immagine patetica. Non riesco ad immaginare il futuro della gestione amministrativa con persone che hanno come unico obiettivo quello di occupare le poltrone, pilotate dalle segreterie dei partiti, senza agire per il bene della comunità. Si preoccupino di problemi reali – conclude – e facessero delle proposte concrete: ad oggi abbiamo visto molto fumo e pochissimo arrosto».
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A differenza delle altre due liste concorrenti, Manuele Pierantoni del Partito Democratico non è il nuovo che avanza. Anzi, è un vecchio ormai stantio. Segno che la lista del PD camuffata da civica non aveva nulla di meglio da proporre. Come le altre due liste concorrenti.
Vedremo le innovazioni del programma. Ma, di sicuro, alcune scelte fatte insieme al sindaco uscente Paolo Cartechini, pronto magari per ricoprire la carica di vicesindaco o di assessore (nessuno degli assessori uscenti ha brillato per idee e voglia di fare, fino a rimanere a casa per anni e ricevere l’indennità di carica senza fare nulla, come si dice), le scelte fatte – incomprensibili e raffazzonate, continueranno nella proposta amministrativa di Pierantoni. Cito la scuola media nell’ex-mattatoio, contestata dalle stesse autorità scolastiche, e lo sperpero di buoni soldi comunali – 470 mila euro – per un marciapiede inutile di mezzo chilometro lungo la provinciale, fino al cimitero.
Vedremo se i cittadini di Corridonia avranno voglia di cambiare, come quando, con Nelia Calvigioni, stracciarono gli ex-sindaci Sandro Giustozzi e Alberto Emiliani. Rinnovando il cambiamento una seconda volta, sempre con Nelia Cakvigioni, che evidentemente si era comportata bene… La quale, per la terza volta, fu determinante per la vittoria a sindaco di Paolo Cartechini. Che, come è noto, la esautorò, finendo, però, egli stesso immobilizzato in un ghiacciolo.
Giorgio, amico mio…l’estate è vicina, è tempo di ghiaccioli, granite, gelati, e di cocktails. Qualcuno mi ha detto che sta impazzando una nuova moda: quella dei cocktails “personalizzati”. Ci si inventa un nome e ci si affida alla creatività del barista, che lasciandosi ispirare dallo stesso crea un cocktail ad hoc. Date le circostanze e dato che – come diciamo sempre – la cultura deve partire dal basso, si potrebbe fare la stessa cosa con i ghiaccioli, o con i gelati; si potrebbe inventare “Dante”: il gelato dei gelati, il gelato dei poeti, il Sommo Gelato.
E’ un’idea: dato che è stato inventato per Sandro Scipioni il drink “Butta la Fanta”, io dovrei inventare il drink “Julienne” in onore della Giampaoli.