Giuliana Giampaoli con la sua squadra
di Giulia Sancricca (foto di Fabio Falcioni)
“Cambiamo Corridonia”. Non è solo il nome della lista civica che vede insieme i quattro gruppi di minoranza per le prossime elezioni, ma è anche l’invito che Giuliana Giampaoli, candidata sindaco della lista, ha fatto questo pomeriggio ai cittadini presenti all’hotel Camerlengo, in occasione della presentazione della sua candidatura.
Perché secondo la Giampaoli il cambiamento deve partire da due concetti cardine: «Cercare di coinvolgere la cittadinanza in un processo di rinnovamento e riportare nel Consiglio comunale il livello di discussione che merita. È quella – ha detto – la sede deputata per prendere decisioni. Non è l’espressione di una sola persona, ma di una cittadinanza». Comportamento, quello degli ultimi anni, condannato anche da un cittadino presente che ha ricordato come «quanto è stato fatto fino adesso è avvenuto solo nel palazzo, senza ascoltare nessuno».
Giuliana Giampaoli durante la conferenza di questa sera
Chiara la critica al sindaco uscente Paolo Cartechini. «Pur non essendo originaria di Corridonia – ha esordito la Giampaoli – ci vivo da trent’anni e ho vissuto in questa città con grandissimo piacere. Sono arrivata negli anni in cui c’era un grande fermento economico. Ricordo di essere rimasta colpita dalla vivacità della città: offriva molto dal punto di vista imprenditoriale, culturale, artistico. Man mano, però, questa realtà si è spenta: nel corso del tempo abbiamo perso molto di quello che avevo trovato in quel momento. Come tutti i paesi anche Corridonia è stata colpita prima dalla crisi economica, poi dal sisma e dalla pandemia. Ci sono state cause esterne, ma è anche vero che ci sono stati entusiasmi spenti con il tempo. Dobbiamo quindi tornare a credere nelle nostre eccellenze, per noi e per i visitatori. Puntare sul decoro urbano e sulla riqualificazione di tutte le zone della città, fino agli investimenti che devono guardare al turismo. Finora c’è stata poca attenzione a quello che succedeva intorno a noi: la maggioranza si è concentrata sulla contingenza, invece bisogna guardare verso l’orizzonte e quando si fa questo serve l’apporto di tutta la cittadinanza».
Nell’elencare le battaglie portate avanti in Consiglio negli ultimi cinque anni, prima fra tutti quella della scuola, la Giampaoli ha evidenziato la presenza di Nelia Calvigioni, eletta prima in maggioranza e poi passata tra i banchi dell’opposizione. «È uscita dalla maggioranza con grande senso di trasparenza – ha ricordato – si è presa la responsabilità personale di assumere posizioni coincidenti con i nostri obiettivi e, in maniera onesta, ha lavorato con noi per idee concrete. Non ha utilizzato un comportamento opportunistico: abbiamo lavorato insieme e, nel tempo, abbiamo conosciuto, pur nelle grandi diversità, la comunità degli interessi. La sua presenza è importante e la ringraziamo per il modo in cui è riuscita a integrarsi con noi».
Poi il percorso che ha portato la candidata sindaco fino a qui. «Nel 2017 il mio amico Matteo Ceschini mi ha chiesto di sostenerlo nella sua candidatura: ho iniziato una esperienza faticosa, ma che mi ha dato molto. Ceschini ha creato un gruppo coeso che ha lavorato con impegno in maniera continuativa, questo ha dato molto a tutti, tanto da non volere e non potere lasciare che questo vada perso».
Un momento dedicato a farsi conoscere, quello di oggi pomeriggio, lasciando progetti e programmi ai prossimi incontri con la cittadinanza e le associazioni, nonostante alcuni cittadini siano comunque voluti intervenire per accendere i riflettori su determinate problematiche come il rilancio del centro storico e l’attenzione ai giovani. «Oggi è l’occasione per mostrarvi di che pasta siamo fatti – ha detto la candidata – . Poi parleremo con i cittadini e le associazioni per illustrare i programmi».
Nello specifico, per tutti i progetti, ha spiegato che arrivare al governo «sarà come arrivare in una cucina dove qualcuno ha già iniziato a preparare la cena. Bisognerà vedere gli ingredienti acquistati, i piatti già pronti: qualcosa necessiterà di modifiche, altre cose potrebbero essere buttate. Ciò che è certo è che, al di là dei fondi europei, per realizzare i progetti bisogna avere persone competenti: ognuno ha la sua ricetta, noi cercheremo di farlo con serietà, competenza, senza la rincorsa del solo risultato. Ci interessa capire di cosa ha bisogno la comunità e cercare le strade giuste per realizzarlo».
La ricostruzione scolastica, comunque, sarà al centro dell’impegno del gruppo. «È tra i temi più importanti – ha detto – perché è stato l’emblema della scarsa lungimiranza della maggioranza rispetto a una tematica che coinvolge non solo la scuola, ma anche le infrastrutture, i trasporti, la viabilità e l’idea dell’intera città. Su questo dobbiamo abbandonare la nostra visione provinciale. A volte anche discutere sul sito dove far sorgere la struttura è sbagliato: dovremmo guardare un po’ più avanti e valutare l’impatto che avrà nel futuro. Bisogna avere una visione più comunitaria: quando c’è un problema viene spontaneo disinteressarsene se non ci tocca direttamente, invece va visto come qualcosa da affrontare per tutti. Come amministratori – ha spiegato – dobbiamo far sì che le domande che ci poniamo da cittadini abbiano una risposta nel tempo. Dobbiamo capire la città che voremmo e incamminarci verso la strada che ci porti al traguardo: ci vorrà del tempo, ma dobbiamo fare il primo passo».
Giuliana Giampaoli e Nelia Calvigioni
Inevitabile la questione che riguarda la possibile unione con i partiti di centrodestra. Qualcosa che pare non piacere ai rappresentanti comunali, ma più apprezzata dai coordinatori provinciali. «Porte chiuse non ce ne sono – ha ribadito la Giampaoli – , ogni trattativa ha i suoi tempi, ma non c’è alcuna chiusura».
Sul punto anche l’intervento di Nelia Calvigioni, additata dal centrodestra come la figura che ha posto dei veti sulle possibili cariche da ricoprire nel caso di vittoria. «Io sono nata al centro di una lista che univa centrodestra e centrosinistra – ricorda l’ex sindaco – e venni scelta proprio perché non avevo tessere di partito. Nel mio pensiero c’è sempre stato il bene comune che appartiene a tutte le ideologie politiche. Per me non ci sono difficoltà a dialogare con il centrodestra e non ho messo né veti né personalismi. Siamo quattro gruppi cresciuti, purtroppo, dal percorso che avevo fatto per dieci anni e che, fin dalla mia elezione in maggioranza con Cartechini, ha visto subito cambiare qualcosa. Non per me – sottolinea – . Io ho continuato a girare per la città a testa alta, ad ascoltare le difficoltà dei cittadini che oggi mi chiedono di continuare il mio impegno. Chiedo di essere uniti».
Sulla candidatura della Giampaoli ha, infine, chiarito: «L’ho sostenuta perché l’ho apprezzata, nell’intelligenza di mettere a fuoco le problematiche della città che sono le stesse riscontrate da me».
Speriamo che la nostra piccola frazione non sia ancora piu isolata prima avevamo le scuole il mattino era una gioia vedere tutti quei bambini venire con tanta gioia ora tutto isolato il nostro carinissimo bar tutto festoso a preparare colazioni per le mamme dei bambini ora tutto isolato il bar sembra un mortorio speriamo che non chiuda anche quello
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Apprezzo l’articolo di Giulia Sacricca, in quanto ha riportato l’esatto pensiero della candidarta sindaco Giuliana Giampaoli e della compagine che vorrebbe
Il sindaco Cartechini è stato ondivago. Sulle scuole medie cito un esempio. Nel suo programma del 2017, nell’ex-mattatoio era scritto che si sarebbe attuata una struttura per anziani. Adesso vuole farci una scuola medita: luogo non idoneo soprattutto per l’imbottigliamento del traffico e che non passerà. Cartechini fa e disfa senza una logica. Altro esempio è un marciapiede di 500 metri con illuminaziona notturna fino al cimitero, con una spesa di 410 mila euro, in cui non ci passerà gente, in quanto si avveleneranno con i gas di scarico delle auto che percorrono in massa la strada provinciale. Lo aveva messo nel programma, ma avrebbe dovuto fare un sondaggio. Non lo ha fatto e ha buttato via soldi comunali, che sarebbero stati meglio spesi altrove in opere più sentite dai cittadini.
Mi permetto di intervenmire ancora, in quanto mi era sfuggito, pur presente alla esposizione del candidato sindaco Giampaoli, agli intereventi dell’ex-sindaco Nelia Calvigioni e delle risposte date alle domande del pubblico. Mi era sfuggito il tono alto, privo di asperità nei confronti dell’amministrazione comunale uscente, e a riferimenti all’altra lista civica di Sandro Scipioni e alla posizione indefinita del centrodestra, del quale alcuni esponenti di Lega e Forza Italia erano tra il pubblico e che mi hanno espresso una valutazione positiva nei confronti della Giampaoli.
Ho l’impressione che la candidata a sindaco Giampaoli e il suo schiertamento eviteranno la via facile della critica, dedicandosi a quella posizione costruttiva che i cittadini vorrebbero vedere da parte degli amministratori. I cittadini vorrebbero soprattutto essere ascoltati e, se possibile, soddisfatti nelle loro richieste. Come giustamente ha rilevato un intervento del pubblico, un amministratore non può rimanere chiuso nel palazzo. Se camminasse per le vie, si accorgerebbe dei problemi e delle richieste dirette dei cittadini.
Mi è piaciuto soprattutto il riferimento alla elevazione spirituale e psicofisica verso i giovani, gli adolescenti, i bambini. Abbiamo in città delle persone che hanno già dimostrato il loro valore nella musica, nel teatro, nel cinema, nell’arte visiva, con la Pro-Loco, nel turismo, nello sport, e nell’organizzazione di eventi. Purtroppo, queste attività non si sono interrotte a causa del Covid, ma non erano state prese in considerazione fin dall’inizio dal sindaco Cartechini, nè da elementi della sua amministrazione. Senza uno Spirito vivace e propositivo, soprattutto giovanile, la città muore.
Spero che questa campagna elettorale dimostri ai cittadini non solo capacità di promettere, ma un clima di civiltà tra le diverse parti in lizza.
Brava Giuliana, Corridonia ha la necessità di avere un Sindaco con la tua visione; ” E’ importante cominciare a coinvolgere la comunità in un confronto concreto e serio”, aggiungo che le decisioni prese nelle stanze del partito è ormai una politica datata e ha fatto il suo tempo, nell’incertezza che il domani è sempre più incerto a causa della guerra, il cittadino dovrà essere considerato non solo come colui che vota, ma sempre più attivo nelle scelte del Comune che saranno ogni giorno sempre più complicate.