Luca Buldorini, Massimo Belvederesi, Riccardo Sacchi e Luca Marconi
Dietrofront, i segretari provinciali smentiscono i referenti locali di FdI, Lega, Forza Italia e Udc: la strada per un accordo con le minoranze non è sbarrata. Maretta all’interno dei partiti in vista delle prossime elezioni a Corridonia. Oggi pomeriggio Sabrina Ponziani per FdI, Andrea Manciola per Forza Italia e Luigi Baldassarri per la Lega avevano rilasciato a Cronache Maceratesi dichiarazioni in cui sostanzialmente ritenevano ormai impossibile trovare un accordo con i quattro gruppi gdi opposizione, vista la fuga in avanti di quest’ultimi che sabato presenteranno il loro candidato sindaco, con ogni probabilità Giuliana Giampaoli. E prospettavano una corsa solitaria con un proprio candidato sindaco del centrodestra. Dopo poche ore però, i segretari provinciali dei partiti, Luca Buldorini (Lega), Massimo Belvederesi (FdI), Riccardo Sacchi (Forza Italia) e Luca Marconi (Udc) hanno smentito i loro stessi referenti locali. Parlando addirittura di polemiche frutto di personalismi.
«Il centrodestra, forte della sua filiera di governo provinciale, regionale e nazionale – scrivono i quattro segretari provinciali – lavora per restituire a Corridonia la fiducia nelle istituzioni attraverso quella buona politica che le è mancata con la giunta Cartechini. I cittadini di Corridonia vogliono programmi concreti, non polemiche esclusivamente frutto di personalismi che nulla hanno a che fare con l’effettivo progetto amministrativo del centrodestra. Con i personalismi non si governa perché governare significa dare risposte e prospettive, non avanzare pretese».
«È evidente – continuano i quattro – che la città ha bisogno di cambiare passo e che, per farlo, deve puntare alla sintesi tra le sue anime, non alle spaccature. Stiamo vivendo un momento storico: poter contare sul proficuo lavoro di squadra che il centrodestra sta portando avanti a livello amministrativo e di governo sarà fondamentale. – concludono i segretari provinciali del centrodestra – Continuiamo il dialogo con tutte le espressioni cittadine che credono in Corridonia e nelle sue potenzialità di crescita e che per questo vogliono lavorare insieme».
Quindi, per capire, i rappresentanti dei partiti di Corridonia vengono smentiti dai segretari provinciali? Ma, allora, chi rappresentano, solo se stessi? Chi decide per Corridonia, i referenti cittadini o i segretari provinciali? Forse i rappresentanti di Corridonia dovrebbero rispondere e chiarire il dubbio. Oppure.
Con un centrodestra in queste condizioni se fossi un esponente di una delle altre tre liste me la darei a gambe a meno che non fossi masochista o aspirassi alla santità.. E se fossi un responsabile cittadino di un partito del centrodestra, dopo uno schiaffone del genere, come minimo, per dignità politica e umana, mi dimetterei . Se fossi, ma non sono ...per mia fortuna.
Alessia Rossini a questo punto, o vanno avanti malgrado i veti dei provinciali, ma devono dimettersi, oppure sottostanno al diktat dei provinciali, ma non sarebbe un atto dignitoso.
Stefano Tombesi non sarebbe un atto dignitoso per loro e sarebbe un danno per la lista che appoggerebbero perché non credo che possano fare una campagna elettorale vera. Credo siano destinati a una lista di pura rappresentanza comunque perdente. vedremo
Tutti di sinistra vedo.......
Quindi, per capire, i rappresentanti dei partiti di Corridonia vengono smentiti dai segretari provinciali? Ma, allora, chi rappresentano, solo se stessi? Chi decide per Corridonia, i referenti cittadini o i segretari provinciali? Forse i rappresentanti di Corridonia dovrebbero rispondere e chiarire il dubbio. Oppure...
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Caro Stefano Tombesi, i rappresentanti locali dei partiti del centrodestra, che non è unito a livello nazionale e che a livello regionale brilla solo per il suo inchino costante a Draghi, sanno che la realtà di Corridonia non permette una lista di centrodestra, in quanto è fallita in partenza per tre buoni motivi: il primo, perchè non ha elementi spendibili da mettere in lista, ossia non ha gente da 300 preferenze; il secondo, perchè non ci si sveglia per parlare di amministrazione dopo cinque anni di sonno; il terzo, perchè l’unico candidato sindaco che hanno incastrato è un politico “datato”, ossia proveniente da decenni di esperienze precedenti.
Ormai la guerra ad una nuova amministrazione PD (Partito Democratico), che ha espresso la peggiore amministrazione di Sinistra di tutta la storia di Corridonia, è affidata a due liste: una lista è quella degli Otto consiglieri di opposizione che l’hanno fatta per cinque anni e che sembra proporrà una candidata donna e “vergine” come amministratrice; un’altra lista è quella di Sandro Scipioni. E questa è la cosa grave. Si rischia, malgrado i tanti punti programmatici in comune tra le due liste, che tra i due litiganti il terzo goda. Ossia, il sindaco uscente Paolo Cartechini. Che sta alla finestra, non sapendo ancora cosa fare.
La gente vuole una unità di amministratori. Non riesce a capire come mai ad una lista unitaria con un candidato sindaco nuovo, esca fuori pure un’altra lista di opposizione con un candidato “datato”, ossia di altri tempi, quando invece tra le sue file ci sono elementi nuovi e capaci. Come – tanto per citare – un giovane avvocato, su cui puntavo personalmente molto. Non poteva essere lui il candidato nuovo e “vergine” a cui affidare unitariamente le nostre speranze di cambiamento?
Dopo aver sostenuto la ricandidatura di CPK per Civitanova, questi signori vogliono decidere anche a Corridonia? State messi bene va là!!