Il sindaco Fabrizio Ciarapica
«L’ultima trovata degli esponenti del Partito Democratico è raccontare fandonie ai cittadini sul futuro del Varco sul Mare, l’assegnazione in via permanente dell’area alle giostre è una loro fake news». Così il sindaco Fabrizio Ciarapica questa sera replica attraverso una nota stampa alle accuse dei dem (leggi l’articolo).
«Raccontare bufale in campagna elettorale non è sicuramente un metodo di cui andare fieri – prosegue il sindaco uscente e candidato della coalizione di centrodestra – soprattutto alla luce del fatto che su questo argomento la Giunta ha già pubblicato due delibere che hanno dato avvio ai lavori di riqualificazione sulla base del progetto del Politecnico di Milano, che esclude di fatto l’istallazione delle giostre. Non avremmo certo scomodato uno degli atenei più importanti d’Italia per allestire un parco giochi e con queste affermazioni l’opposizione non solo infanga l’amministrazione, ma getta cattiva luce sui professionisti che hanno redatto un progetto qualificato.
Quella messa in giro è dunque di una notizia falsa, che va smentita prontamente: non solo la Giunta non ha consentito né intende consentire la stabile destinazione del Varco alla sosta delle giostre, ma la possibilità di tale sosta prolungata non discende neppure dalla modifica regolamentare che sarà sottoposta al Consiglio. Tale modifica serve solo ed esclusivamente a permettere agli operatori di esercitare l’attività nelle aree a ciò deputate (tra le quali non è previsto il Varco), senza doversi obbligatoriamente fermare per 90 giorni, e questo solo qualora non vi siano altri soggetti interessati alla medesima area.
Sarei curioso di sapere dove è scritto che le giostre “potranno parcheggiare tutto l’anno al Varco sul Mare”, ma è ovvio che non sta scritto da nessuna parte: tale affermazione è frutto di deduzioni arbitrarie, infondate e strumentali.
L’Amministrazione porterà al prossimo Consiglio comunale la modifica dell’art. 4 del regolamento comunale sugli spettacoli viaggianti per togliere una norma obsoleta, che imporrebbe un fermo minimo di 90 giorni tra un’installazione e l’altra, rendendo tra l’altro inapplicabili le misure di favore previste dal Governo per il post-Covid. La norma regolamentare del Comune era anacronistica perché risale a 20 anni fa e andava rivista.
il Varco sul Mare non è assolutamente tra le aree stabilmente individuate dalla Giunta per l’esercizio dello spettacolo viaggiante. L’attività è stata svolta in questo luogo soltanto per i mesi invernali a cavallo tra il 2021 e il 2022, in un momento del tutto particolare, per le festività natalizie, nella prima fase di uscita dalla pandemia».
«Giostre tutto l’anno al Varco sul mare, fermate questo scempio»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Lo volevo commentare l’altro articolo perché mi infastidiva molto pensare che su uno spazio del genere si potesse pemettere di speculare in questo modo così plateale, ma mi sembrava troppo stupid.. per essere vero….
Adesso chi se la prende la responsabilità di aver pubblicato una notizia falsa chi l’ha detta ho chi l’ha raccolta??
Un po più d’attenzione..grazie.
come se l’averle autorizzate fino ad ora, anche per pochi mesi, fosse sensato …
i soliti attacchi politici sul nulla, tipico, attaccare per il piacere di farlo.
Il Varco a Mare è stato usato per l’istallazione di giostre, quindi fino a prova contraria, rimane uno spazio dove l’amministrazione può decidere di rimettercele o no e se non ci sarà più bisogno di aspettare 90 giorni per un nuovo permesso mi sembra di capire che una volta istallate spetterà al comune decidere se continuare e per quanto tempo tenerle. A meno che nel super progetto milanese ci sia scritto che le giostre sono assolutamente proibite e che poi vada preso a tutto tondo così come mostrato nel rendering che Ciarapica ha sottoscritto come nastro trasportatore per Civitanova da com’è adesso a città post futuristica. Certo, che così ad occhio e croce, non basteranno tutti i lavori improvvisati a poche settimane dalle elezioni con cui il sindaco cerca di trasformarla almeno in una città dove posso camminare senza stare sempre attento a non staccarmi il tacco 20 che porto abitualmente, naturalmente a mio rischio e pericolo. È lo scotto che si paga quando si pensa più alle cazzate che alle cose serie. C’è poco da scherzare sul metodo induttivo. Per fare un esempio, un sindaco che cerca di abbandonare la Città che amministra come stavolta fa notare anche Marzetti nel suo “ Addio alla politica e a quell’umanamente figlio” in cui per tutto l’articolo gli fa arrivare le dolenti note di un Requiem: …E poi c’è il fatto che ha cercato di andarsene (il riferimento è alle Regionali del 2020, ndr)”. A questo poco spiegabile ed accettabile comportamento, sempre se ci fosse qualche scusante che del resto non ha mai espresso avrebbe già dovuto indurlo con una “ induzione arbitraria “ come l’ipotesi che esprime nell’articolo a mollare e tornare sui suoi passi, sulla vecchia strada visto che per stare a galla come farà, proprio non so. ( cit, Celentano). Se passiamo invece ad una induzione popolare, la prima cosa che verrà mentalmente processata e quella di pensare che si ha a che fare con qualcuno a cui piace rischiare ma non sa perdere, infatti continua a prendere per i fondelli tutti quegli amministrati che il cattivo fato gli ha restituito, speriamo un po’ piò consapevoli o almeno con quel pizzico di orgoglio che in certi casi è d’obbligo.
Il Varco a Mare è stato usato per l’istallazione di giostre, quindi fino a prova contraria, rimane uno spazio dove l’amministrazione può decidere di rimettercele o no e se non ci sarà più bisogno di aspettare 90 giorni per un nuovo permesso mi sembra di capire che una volta istallate spetterà al comune decidere se continuare e per quanto tempo tenerle. A meno che nel super progetto milanese ci sia scritto che le giostre sono assolutamente proibite e che poi vada preso a tutto tondo così come mostrato nel rendering che Ciarapica ha sottoscritto come nastro trasportatore per Civitanova da com’è adesso a città post futuristica. Certo, che così ad occhio e croce, non basteranno tutti i lavori improvvisati a poche settimane dalle elezioni con cui il sindaco cerca di trasformarla almeno in una città dove posso camminare senza stare sempre attento a non staccarmi il tacco 20 che porto abitualmente, naturalmente a mio rischio e pericolo. È lo scotto che si paga quando chi governa perde anni a pensare più alle sciocchezze urbanistiche più rivoluzionarie, che alle cose serie. C’è poco da scherzare sul metodo induttivo. Per fare un esempio, un sindaco che cerca di abbandonare la Città che amministra come stavolta fa notare anche Marzetti nel suo “ Addio alla politica e a quell’umanamente figlio” in cui per tutto l’articolo gli fa arrivare le dolenti note di un Requiem: …E poi c’è il fatto che ha cercato di andarsene (il riferimento è alle Regionali del 2020, ndr)”. A questo poco spiegabile ed accettabile comportamento, sempre se ci fosse qualche scusante che del resto non ha mai espresso avrebbe già dovuto indurlo con una “ induzione arbitraria “ come l’ipotesi che esprime nell’articolo a mollare e tornare sui suoi passi, sulla vecchia strada visto che per stare a galla come farà, proprio non so. ( cit, Celentano). Se passiamo invece ad una induzione popolare, la prima cosa che verrà mentalmente processata e quella di pensare che si ha a che fare con qualcuno a cui piace rischiare ma non sa perdere, infatti continua a prendere per i fondelli tutti quegli amministrati che il cattivo fato gli ha restituito, speriamo un po’ piò consapevoli o almeno con quel pizzico di orgoglio che in certi casi è d’obbligo.