Ciarapica sotto la lente di Corallini:
«Il suo operato uno tsunami per la città»

CIVITANOVA - L'ex consigliere di centrodestra non scioglie ancora l'ufficialità della corsa per le amministrative ma fa i "conti" nel bilancio comunale e nei 5 anni di amministrazione Ciarapica: «Per il Natale ha speso più di Silenzi, nessun punto del programma del 2017 è stato rispettato»

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Giovanni Corallini, ex consigliere di centrodestra

 

«L’operato politico di questo sindaco è stato come uno tsunami, e non l’ha digerito nessuno, nemmeno chi lo ha votato e l’hanno ricandidato anche se osteggiato dalla sua stessa maggioranza». Giovanni Corallini, (prevista per inizio febbraio l’ufficializzazione della sua scesa in campo come quinto candidato sindaco) analizza il bilancio del comune ed estrae alcuni conti per opere pubbliche e mutui accesi, ma anche debiti fuori bilancio, bocciando in toto l’operato di Fabrizio Ciarapica: «dalle carte il comune risulterebbe virtuoso e ricco visto che ci siamo permessi parcelle infinite per consulenze varie, una progettazione della piazza, fatta dal Politecnico di Milano (50mila euro), feste, balli, motor show (210 mila euro), perfino luminarie natalizie da 90mila euro, 70mila euro per le iniziative natalizie, 10mila euro per associazioni di mercatini e villaggio di Natale, abbiamo pagato pure l’acqua per la pista di pattinaggio, spese addirittura maggiori rispetto a quanto spese Giulio Silenzi». Corallini analizza poi anche alcuni mutui accesi per investimenti su strutture e spazi: «il sindaco ha fatto progettare una struttura sportiva per il karate per una spesa di progettazione pari a 58mila euro, accendendo poi un mutuo per 25 anni con il credito sportivo, per 350mila euro senza riflettere poi se questa fosse la priorità delle priorità». Ma Corallini passa poi anche ad analizzare i 5 anni di governo Ciarapica: «il sindaco in questi cinque anni non ha rispettato alcun punto del suo programma elettorale, ma ha portato avanti un altro programma come vendere tutti i parcheggi della città, lottizzare un pezzo di verde pubblico sul lungomare sud per far costruire un palazzone di 40 appartamenti, vendere gli immobili del comune, realizzare 12 palazzi sul porto di Dubai, tentare di abbandonare dopo due anni la città, per candidarsi in Regione, riprovare poi a candidarsi in provincia. Insomma cinque anni impegnati in questo e ad assegnare incarichi, consulenze e poltrone. E ora a quattro mesi dalle elezioni comunali si aprono  cantieri  ovunque, pur di far vedere che l’amministrazione c’è e qualcosa fa. Tutto chiaramente da fare a macchia di leopardo, con qualche centinaio di metri di strade e marciapiedi nei vari quartieri, per tentare di gettare fumo negli occhi ai cittadini».

(l. b.)

 

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